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Verona inaugura un innovativo museo multimediale

250 anni dalla nascita di Santa Maddalena di Canossa

A cura di arch. Luisa Fontana
foto di Moreno Maggi

Sabato 2 marzo nell’anno giubilare 1774-2024, la Congregazione delle Figlie della Carità Canossiane ha inaugurato il nuovo percorso museale per i 250 anni dalla nascita di Santa Maddalena di Canossa, nel complesso monastico dedicato ai Santi Giuseppe e Fidenzio in Via San Giuseppe, 15 a Verona. 

L’inaugurazione si è aperta con il saluto inaugurale della Superiora Generale, M. Sandra Maggiolo, e della neoeletta Superiora Provinciale d’Italia, M. Elena Pilastro, moderatrice, Sr. Liliana Ugoletti, è seguita un’illustrazione del progetto da parte della progettista Arch. Luisa Fontana, il taglio del nastro e la visita ai locali con le installazioni museali. 

L’evento ha goduto della presenza del Marchese Guidalberto di Canossa, discendente del nobile Casato, dell’Assessore alle politiche sociali Luisa Ceni e di numerosi imprenditori che, a vario titolo, hanno sostenuto il progetto, quali: Tommaso Putin di Serenissima ristorazione, Dario Pedron del Consorzio Pedron con Davide onlus, Alberto Cengia di Impresa Cengia e Andrea Fantoni di Euroelectra. 

Presenti le Consigliere Generali: M. Albertina Dos Santos, M. Mariana Litmanovich, il P. Generale dei Canossiani, P. Carlo Bittante e il suo Vicario, P. Antonio Papa, oltre a rappresentanti di diverse comunità: Sorelle, Padri e laici. Inoltre, l’Associazione Laici Canossiani, l’Associazione Fratelli e Sorelle Laici Canossiani, Missionarie Secolari di S. Maddalena e gruppi di ex alunne/i 

L’innovativo percorso museale racconta la vita di Maddalena da Marchesa di Canossa e nobildonna di primo piano nello scenario culturale e politico del tempo, a religiosa devota alla causa dell’accoglienza, della crescita educativa e dello sviluppo culturale dei più bisognosi con particolare riguardo ai giovani e alle donne. 

Un percorso di conoscenza pensato per tutti che si snoda attraverso il meraviglioso scenario del complesso monastico, concesso da Napoleone Bonaparte a Maddalena di Canossa, attrezzato con allestimenti innovativi, spazi didattici e ludici e interfacce multimediali di ultima generazione. 

Il concept del progetto si è basato sul design di un unico elemento espositivo, sorta di totem, che nel suo ripetersi, scandisce le tappe del percorso museale, guidando e orientando il visitatore negli articolati e diversificati ambienti del monastero, con variazioni formali e cromatiche coerenti alla variabilità dei contenuti. 

Il progetto dopo essere stato definito in dettaglio nel percorso, nei totem espositivi e nei contenuti museali ha subito una svolta a seguito di una duplice e straordinaria concomitanza: l’analogia del progetto con il padiglione cinese della Biennale di architettura di Venezia conclusasi a novembre 2023 e la possibilità del suo riutilizzo. 

I progettisti, evolvendo il concept iniziale, hanno fatto “un passo indietro” con il recupero, la rifunzionalizzazione e la ricollocazione di 35 teche espositive del padiglione cinese con un risparmio di oltre una tonnellata di plastica che sarebbe finita al macero, facendo un “salto in avanti” in termini di sostenibilità ambientale, economica e sociale. 

Un nuovo modo di agire nel rispetto dell’ambiente e della persona, «una conversione ecologica», una presa di coscienza della «necessità di cambiamenti di stili di vita, di produzione e di consumo…» come richiamato da Papa Francesco nella Enciclica «Laudato sì» sulla cura della “casa comune”. 

Il Museo si estende su circa 1250 mq situati al piano terra e al primo del complesso monastico e si sviluppa lungo un percorso di circa 420 ml, sul quale sono collocati 35 “totem” a sezione circolare, aventi diametro di 80 cm e altezza variabile da 1,60 ml a 3,60 ml caratterizzati da una nicchia espositiva. 

Il percorso museale, estremamente innovativo nella forma, nell’organizzazione e nei contenuti, prevede anche un’esperienza immersiva attraverso la realtà virtuale nel metaverso, risultato della collaborazione con il Politecnico di Torino e la Fondazione Links. 

Il metaverso, un mondo virtuale interconnesso, senza limiti di tempo e di spazio, fa vivere esperienze che vanno oltre le possibilità del mondo reale e all’interno del quale persone fisiche possono muoversi, condividere e interagire attraverso avatar personalizzati. 

Leitmotiv del Museo, che scandisce le tappe del percorso museale, è il “Fuoco di Maddalena”, rappresentato dall’ installazione artistica sviluppata con la Digital Fabrication e il Parametric Design, presso la AA – School of Architecture di Londra, dove è stata realizzata anche la lampada in stampa 3d posta sul comodino della cella di Santa Maddalena. 

Un progetto collettivo, che accende il desiderio di essere parte integrante di una progettualità più ampia: sensibilizzare la popolazione su un modello di vita che promuova lo stare insieme, la cooperazione e lo spirito di appartenenza alla comunità globale con attenzione ai più bisognosi. 

Il percorso museale è un progetto “aperto”, in progress nel tempo e nello spazio, pensato per essere arricchito di sempre nuovi contenuti e per essere trasportato ovunque, a partire dai cinque continenti nei quali l’Istituto Canossiano è presente e opera, ovvero in Europa, Asia, Africa, America e Oceania. 

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Il museo è stato progettato dall’Architetto Luisa Fontana che con il suo Atelier, ha coordinato il gruppo di lavoro al quale hanno partecipato: Barman Architects di Venezia per il riuso, Anna Osello del Politecnico di Torino per la realtà virtuale, la Architectural Association University di Londra per la modellazione parametrica e la digital fabbrication. 

Il progetto è stato coordinato con i tecnici dello Studio 209A che ha in carico lo sviluppo del progetto di restauro, manutenzione e consolidamento del complesso conventuale sulla base di un progetto in divenire avviato dall’Istituto per trasferire alle generazioni future il luogo dove Maddalena di Canossa ha iniziato la sua opera. 

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