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UN PROCESSO PARTECIPATO

Il concorso per la chiesa di Pennisi, Acireale (CT)

Arch. Caterina Parrello

Arch Caterina Parrello, Direttore Editoriale CHIESA OGGI e componente della Giuria

CHIESA OGGI nei suoi 30 anni di attività ha testimoniato e raccontato attraverso le sue edizioni quello che è il nostro patrimonio storico, architettonico e religioso in Italia, diffondendo non solo una adeguata conoscenza sullo stato dei nostri beni culturali, ma anche approfondendo la programmazione e le procedure che sono alla base della corretta gestione e manutenzione del nostro patrimonio, sia quello storico che quello di nuova realizzazione.

Il nostro patrimonio culturale, oltre ad essere diffuso capillarmente sul tutto il territorio nazionale, rappresenta un elemento identitario delle nostre comunità e dei nostri territori e testimonia la nostra storia e la nostra cultura.

La programmazione degli interventi diventa quindi una prassi necessaria per la tutela e la conservazione dei nostri beni, non solo rispetto al tempo che passa, ma soprattutto davanti ad eventi calamitosi imprevisti.

Dalle pagine di Chiesa Oggi , già nel numero 110/2018 , avevamo accolto l’accorato appello di S.Ecc. Mons Antonino Raspanti dopo l’evento sismico della “notte di Santo Stefano” che aveva colpito il territorio della diocesi di Acireale.

Nella pubblicazione avevamo voluto sottolineare quanto affermato da Sua Eccellenza, poiché il rischio più grande dopo eventi così drammatici non è solo la perdita del bene, sotto l’aspetto artistico, monumentale e architettonico, ma anche la perdita della comunità, che non si ritrova più nella possibilità di vivere in modo diretto il bene danneggiato.

Era per tanto importante intervenire in modo programmatico negli interventi da seguire, in modo tale che il recupero del bene seguisse anche le necessità delle comunità.

Bisognava intervenire anche perché la chiusura, la rovina di questi beni non andasse a intaccare le comunità che in questi beni (chiese) si ritrovano e vivono.

Il messaggio era chiaro!

Ricordiamoci che noi viviamo in un territorio fragile, le problematiche causate dai danni delle calamità e degli imprevisti dovuti anche alla secolarizzazione del patrimonio, sono frequenti, ma questo deve indurci ad intervenire con sistematica prevenzione dove possibile, o comunque intervenire con giuste scelte e con giuste prassi.

Quindi ricordiamoci che l’attenzione verso il nostro territorio e verso il nostro patrimonio deve essere alta, perché la mancata fruizione dei nostri beni comporta la perdita di coesione da parte delle comunità e troppe volte abbiamo visto, in questi anni passati, come dopo una calamità imprevista le ferite di quel territorio non sono state recuperate in tempi coerenti per mantenere unite le comunità.

Dobbiamo tutti impegnarci, perché non possiamo permetterci che nemmeno una generazione possa perdere la storia e il legame con il proprio territorio.

Nelle stesse pagine di Chiesa Oggi abbiamo sempre affrontato questo tema, anche con la testimonianza di S.Ecc. Mons Stefano Russo (Segretario Generale delle CEI), che già da responsabile della commissione CEI per la ricostruzione delle aree del cratere colpite dal sisma del 2016, nell’articolo LA VOCE DEL SISMA (Chiesa oggi 109/2019), egli stesso ricordava che gli interventi non sono e non devono essere rivolti solo all’attenzione del bene (inteso nel suo valore artistico e architettonico), ma anche per il loro valore simbolico quanto elementi identitari delle nostre comunità.

Ci ricorda che non bisogna perdere la centralità del nostro patrimonio che poi è il senso per cui questi edifici sono stati realizzati!

CHIESA OGGI ha accolto e rilanciato questo messaggio su tutto il territorio nazionale, cercando di monitorare le situazioni relative alle diocesi colpite da questi eventi.

Nell’estate 2021, appena saputo che la Diocesi di Acireale in condivisione con la pubblica amministrazione, aveva scelto di adottare una procedura quale il concorso di progettazione per l’affidamento dei finanziamenti rivolti per interventi sui beni colpiti dal sisma del 2018 relativamente alla chiesa di Santa Maria del Carmelo di Pennisi, ci è sembrata un’occasione più unica che rara!

Dall’incontro con il Rup, l’ing. Rosario Arcidiacono, è apparso subito chiaro che tale scelta, alquanto coraggiosa, poteva diventare, una volta concluso tutto l’iter del concorso, un modello, un esempio da veicolare ad altre amministrazioni, là dove si rendesse necessario intervenire non solo su aspetti tecnici ma anche per la qualità architettonica degli interventi da adottare.

Così è, quindi che il concorso di progettazione diventa STRUMENTO VIRTUOSO perché le idee e le proposte progettuali possano essere messe a confronto a sostegno della Qualità Architettonica.

Questa iniziativa era e DOVEVA ESSERE una iniziativa Speciale, perché non esisteva in Italia un’occasione simile dove a fronte dei finanziamenti consessi per interventi di ricostruzione si procedesse per affidamento di incarico tramite concorso di progettazione.

Iniziativa di grande aspettativa!

Nell’attesa che le proposte in concorso ponessero l’accento su quegli aspetti di innovazione, di sostenibilità e di contemporaneità architettonica rispetto ad un intervento convenzionale di restauro.

Così nasce questa esperienza, che a fronte di una iniziativa coraggiosa nel suo genere, ha riunito i componenti della giuria, presieduta dall’Arch. Cristian Rocchi , insieme alla sottoscritta e all’arch. Angelo Vecchio, all’ing. Giuseppe Marano e don Angelo Milone, costruendo un cammino comune durato poco più di 4 mesi, in cui ognuno ha messo la propria competenza, disponibilità e grande volontà per il buon esito dell’iniziativa, sostenuti e che non si sono
risparmiati su nulla dimostrando grande capacità e senso di responsabilità.

Il risultato finale ha pienamente soddisfatto le nostre aspettative!

L’occasione della pubblicazione dedicata agli esisti del Concorso della Chiesa di Pennisi ha l’intento
di presentare all’ intera comunità il risultato di questo concorso.

Il seme del lavoro della Giuria passa nelle mani della comunità e delle istituzioni che dovranno impegnarsi perché questa occasione possa concretizzarsi davvero e al più presto.

Dall’adozione di questa procedura si può arrivare a lanciare un modello che possa essere d’esempio per tante altre realtà sul territorio nazionale.

CHIESA OGGI seguirà nel prossimi mesi, come già fatto in passato, l’evoluzione di questo concorso in modo tale che dalle nostre pagine possa esserci sempre un dibattito aperto sul tema e sulla possibilità che interventi come quello svolto per la Chiesa di Pennisi possa essere da stimolo e da esempio per tante altre amministrazioni, comuni e diocesi.


Le testimonianze:

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