arch. Giuseppe Maria Jonghi Lavarini
Direttore Responsabile CHIESA OGGI
In occasione del Giubileo 2000, S. Em. Francesco Marchisano, allora Presidente della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa, su suggerimento di S. Santità Karol Wojtyla, ci aveva invitato a coinvolgere tutto il mondo degli architetti, in una iniziativa significativa.
Il presidente del Consiglio Nazionale Architetti, allora architetto Raffaele Sirica ha accolto con entusiasmo l’invito e il suo vicepresidente architetto Massimiliano Gallione ha organizzato l’incontro con i presidenti degli ordini provinciali di Italia, in una cerimonia coinvolgente nella grande Basilica di San Francesco ad Assisi, ancora in pieno cantiere dopo il tragico terremoto del 1997.
Nella mia qualifica di direttore responsabile di CHIESA OGGI, con S. Em. Cardinale Ersilio Tonini e con S. Ecc. Mons. Carlo Chenis allora segretario di S. Em. Francesco Marchisano, abbiamo aperto l’incontro “ARCHITETTURA e COMUNICAZIONE” già sottotitolo della testata CHIESA OGGI .
Oggi, passati 25 anni, nell’imminente evento del GIUBILEO 2025, insieme al direttore editoriale di CHIESA OGGI, architetto Caterina Parrello, prendiamo atto delle nuove tecnologie e di nuovi strumenti. Gli architetti, gli artisti e i liturgisti hanno una responsabilità significativa nel mantenere vivi i simboli presenti nelle architetture sacre di ieri e nel creare chiese di nuova progettazione che rispondano alle esigenze spirituali contemporanee.
Questo implica non solo preservare l’integrità strutturale degli edifici, ma anche mantenere e valorizzare i simboli religiosi che essi contengono. L’uso di tecniche e materiali tradizionali, combinati con tecnologie moderne, deve garantire che queste opere siano conservate per le future generazioni.
Oltre alla conservazione fisica, gli architetti, gli artisti e i liturgisti devono interpretare e valorizzare i simboli religiosi in modo che continuino a comunicare efficacemente con i fedeli di oggi.
Questo può includere l’uso di installazioni interattive o tecnologie di realtà aumentata per raccontare le storie dietro i simboli, rendendole più accessibili e comprensibili per un pubblico moderno.
Nella progettazione di nuove chiese, gli architetti e gli artisti devono bilanciare la tradizione con l’innovazione. Devono creare spazi che rispondano alle esigenze liturgiche e comunitarie moderne, pur incorporando simboli che parlino ai fedeli in modo profondo e significativo. Questo può includere l’uso di forme e materiali moderni che richiamano i simboli tradizionali in modi nuovi e inaspettati.
L’uso della tecnologia può amplificare l’esperienza spirituale e creare nuovi modi di vivere la fede. Luci a LED programmabili, soundscapes immersivi e proiezioni digitali possono trasformare gli spazi sacri, creando atmosfere che evolvono con il calendario liturgico e rispondono ai momenti di preghiera e riflessione. Gli architetti e gli artisti devono essere pionieri nell’integrazione di queste tecnologie, utilizzandole non solo per migliorare l’estetica degli spazi sacri, ma anche per arricchire l’esperienza spirituale dei fedeli.
La progettazione di nuove chiese deve anche riflettere l’impegno della Chiesa verso la sostenibilità e la custodia del Creato. Questo implica l’uso di materiali ecocompatibili, l’implementazione di sistemi energetici efficienti e la creazione di spazi che promuovano la connessione con la natura.
Gli architetti e gli artisti devono accettare nuove sfide progettuali, devono simbolizzare l’armonia tra l’uomo e il Creato, contribuendo così a una spiritualità ecologica.
Il periodico CHIESA OGGI nelle sue edizioni (cartacea e digitale) condivide e promuove la responsabilità degli architetti, degli artisti e dei liturgisti: preservare la ricca eredità simbolica dell’architettura sacra e innovare con creatività per rispondere alle esigenze spirituali contemporanee attraverso un equilibrio tra tradizione e modernità.
Gli spazi sacri devono continuare a ispirare e nutrire la fede, mantenendo vivi i simboli del passato e sviluppandone di nuovi per il futuro.