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Tra rigenerazione urbana e nuovi spazi per la comunità

La Chiesa di San Gerardo Maiella e il suo complesso parrocchiale a Rionero in Vulture (PZ) 

Rigenerazione urbana, rinascita spirituale 

Ai margini della città, verso le vulcaniche pendici del Monte Vulture, la struttura urbana di Rionero si espande con un impianto discontinuo, dove la combinazione di usi e la vita collettiva cedono il passo alla sola residenzialità.

È proprio nei luoghi in cui l’abitare si limita al risiedere che l’architettura deve farsi capace di rigenerare la città, condensare molti usi, molteplici anime, diverse forme di socialità. 

Con questa ambizione il nuovo complesso parrocchiale della Chiesa di San Gerardo sorge nella zona di espansione “C10” della città di Rionero in Vulture, si pone come cerniera urbana e si apre come catalizzatore per l’aggregazione di bambini, adolescenti e famiglie nell’ambito del centro diurno socioeducativo “Spazio Giovani Vulture”.

Proprio nell’offrire alla comunità nuovi spazi di servizio e luoghi della socialità, il progetto si afferma come intervento di rigenerazione dell’intero quartiere.

Valorizzando le condizioni impervie del sito, infatti, il progetto si instaura in un grande vuoto urbano marginale, abbraccia le necessità dei fedeli e di tutti i cittadini e scandisce gli spazi esterni e interni alla ricerca di un’intesa continua con il contesto senza rinunciare alla propria riconoscibilità. 

Il progetto comprende la Chiesa dedicata a San Gerardo Maiella attorno alla quale orbitano il Sagrato, la piazza pubblica per eventi all’aperto, il belvedere, i locali di ministero, la canonica, il Campanile, gli impianti sportivi e i due nuovi ponti che collegano il quartiere al versante meridionale di Rionero in Vulture: la sinergia di tutti questi spazi rende l’intero complesso un pezzo di città più che un semplice sistema di architetture. 

Forme e spazi del culto: gli elementi di riconoscibilità 

La Chiesa si distingue per la complessità simbolica e spaziale esprimendo sia la natura sinodale, sia quella missionaria, tanto la dimensione estetica dello spazio architettonico, quanto la sua vocazione civica.

L’organismo si presenta esternamente come un sistema di setti che evocano visivamente le tre vele della tradizione cristiana, simbolo della Trinità.

L’impianto, costituito essenzialmente da un’unica navata, si sviluppa a partire dall’intersezione di cerchi concentrici aventi come fulcro l’altare centrale, albero maestro delle tre vele, che degradano aprendosi sul Sagrato esterno.

L’ambone e la sede, posti ai lati, configurano la centralità dell’altare e coinvolgono la partecipazione dell’assemblea dei fedeli.

L’aula, sormontata dalla copertura in legno lamellare che si lascia attraversare dalla luce naturale, avvolgente e modulata come un orologio solare dal cleristorio, è quindi uno spazio continuo realizzato per favorire il massimo raccoglimento durante la liturgia.

La cappella feriale, che custodisce l’Eucaristia e si configura come spazio che consente l’adorazione da parte dei fedeli, si pone invece in posizione laterale, in un luogo ben definito e illuminato da due vetrate artistiche.

L’abside si innalza fino alla cupola che diventa lanterna in sommità per diffondere la luce sull’intero altare e sul crocifisso, elemento gravitazionale di tutto lo spazio liturgico.

Il fonte battesimale vicino all’ingresso diventa spazio iconico illuminato dall’alto attraverso una corona in calcestruzzo armato di forma ottagonale, che simboleggia la Resurrezione. 

All’esterno, la grande piazza di quasi 3000 metri quadri, disegnata dalle linee della pavimentazione che convergono verso l’altare, espande i propositi della parrocchia nello spazio pubblico e funge così da centro pastorale di aggregazione per tutta la comunità. 

Alla Chiesa si aggiunge un edificio lineare – dedicato alla formazione e alle attività ricreative, oltre alla casa canonica, alle residenze per le suore, alle opere di ministero pastorale – che chiude la piazza e delimita anche gli spazi destinati alle attività sportive retrostanti.

L’apertura alla città si esprime, così, anche attraverso lo sport e a un’ampia sala per convegni, teatro e cinema prevista al di sotto dell’aula centrale della Chiesa.

Le infrastrutture sportive sono state pensate per accogliere diverse discipline e si articolano in due campi all’aperto con annessi spogliatoi per il calciotto e il calcetto e una palestra coperta con struttura in legno lamellare che ospita la pallacanestro, la pallavolo e il pickleball.

Questi spazi, come tutti quelli dell’intero complesso, sono totalmente accessibili a persone diversamente abili. 

L’opera si completa con il campanile, alto circa 33 metri e visibile da tutta la città, che domina come elemento di riconoscibilità e si proietta con le sue grandi aperture strombate verso l’alto per diffondere il rintocco delle campane. 

L’opera e l’armonia delle strutture 

L’elevata sismicità dell’area ha comportato un approfondimento sulle strutture portanti in cemento armato tale da richiedere l’uso di isolatori sismici elastomerici che rendono l’interno complesso un luogo sicuro in caso di terremoto. 

La struttura della Chiesa, costituita da setti curvi rastremati in calcestruzzo armato gettato in opera, è stata plasmata sia sulle fasi della liturgia sia per configurare uno spazio d’armonia.

Tale complessità ha comportato un accurato studio delle opere di casseratura, eseguite con maestria da artigiani locali.

I rivestimenti esterni delle pareti della Chiesa e dei locali di ministero sono stati realizzati con mattoncini in laterizio a pasta molle non estrusa e con malta del medesimo colore al fine di ottenere l’omocromia tra i materiali e quindi una campitura omogenea in grado di dare armonia a tutto il complesso.

Le vetrate, disegnate dai progettisti, seguono linee dolci che permettono l’ingresso della luce soffusa e limitano l’introspezione dall’esterno.

Le pavimentazioni della Chiesa sono state eseguite con lastre in pietre naturali di new maljat racchiuse da cornici di listelli in serpeggiante kf, mentre i rivestimenti delle colonne e del portale d’ingresso sono in travertino classico. 

Le opere artistiche 

La progettazione dei luoghi liturgici della Chiesa di San Gerardo Maiella nasce da quanto auspicato dalla “Messa degli artisti” di Paolo VI, 7 maggio 1964, ossia da un profondo dialogo, studio e confronto tra la committenza, custode dei misteri di Dio, e i progettisti delle opere sacre.

Rendendo i poli liturgici ben visibili e comprensibili, ma al contempo parte integrante di un’unica composizione che trova il suo fulcro proprio nell’altare, il progetto è stato guidato dal proposito di generare arte sacra con un linguaggio artistico contemporaneo capace di reinterpretare con inventiva ed efficacia i precetti del Concilio Vaticano II. 


Ciro Fanelli, Vescovo della Diocesi di Melfi Rapolla – Venosa

Il 24 giugno 2023, a Rionero, è stata dedicata a san Gerardo Maiella la nuova Chiesa con gli annessi locali pastorali. È stata consegnata alla comunità di Rionero, con la dedicazione della nuova chiesa, sicuramente uno spazio per l’azione liturgica della comunità cristiana, ma anche un cantiere ecclesiale per costruire legami di fraternità e di amicizia sociale, in modo particolare per i bambini, i ragazzi, i giovani e le famiglie. 

La nuova chiesa è stata dedicata a San Gerardo per molteplici ragioni, alcune anche di ordine storico. Il giovane santo redentorista, infatti, è stato a Rionero e più volte ha attraversato i paesi del Vulture, da qui anche la grande devozione che tutt’ora il popolo nutre nei suoi confronti. 

L’edificio sacro, così come è stato pensato, architettonicamente e liturgicamente, è chiamato ad esprimere la dimensione sinodale della Chiesa e la sua natura missionaria. La nuova chiesa di san Gerardo si mostra, dunque, come un edificio sacro architettonicamente bello, ma chiamato a diventare, anche attraverso i locali di ministero pastorale annessi, vero «cuore pulsante» della Parrocchia del SS. Sacramento e dell’intera comunità di Rionero in Vulture. 

Come ogni edificio di culto la nuova Chiesa di san Gerardo deve raccogliere una grande sfida: realizzare la grande saldatura tra la “chiesa di pietre” e la gente, divenendo “cantiere di comunità”. La nuova Chiesa di San Gerardo è un complesso liturgico e pastorale che rappresenta uno “strutturale” esempio di chiesa in uscita, in grado di generare sinergia tra la comunità cristiana e la società civile. Il complesso si presenta nel suo insieme come “una porta aperta” verso la città e “un fuoco acceso” per chi cerca accoglienza! 

La comunità cristiana che si ritrova a celebrare l’eucaristia nella chiesa di San Gerardo, percepisce che la sua vocazione è diventare chiesa ospitale, luogo di incontro per tutti, aperta alla piazza e alla strada. 

Il cantiere ecclesiale, che si è aperto con il giorno della dedicazione della Chiesa, è destinato a rimanere sempre aperto ed operativo per pensare e progettare nuovi percorsi di crescita umana e di inclusione radicate nel Vangelo. 

La figura del giovane santo redentorista al quale la chiesa è stata dedicata, con il suo fascino di giovane innamorato di Cristo e dei più poveri, dovrà risvegliare in tutti i fedeli l’impegno e la responsabilità affinché questo spazio sacro e pastorale diventi cenacolo di unità per l’intero quartiere e “trampolino di lancio” per i giovani, affinché possano guardare con speranza al futuro e costruire percorsi di autentica solidarietà. 


Arch. Michele Antonio Schirò, è architetto, si laurea nel 1992 all’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Nei suoi primi anni di professione lavora da Bacigalupi-Benedetti architetti a Roma, affrontando progetti che si occupano di restauri e edilizia sanitaria. Successivamente, apre il proprio studio a Rionero in Vulture e inizia a sperimentare nell’ambito dell’architettura bioclimatica utilizzando il legno come materia prima. Dal 2000 si specializza nella progettazione e nel restauro di manufatti dedicati al vino, nell’edilizia sanitaria, nell’architettura sacra e in progetti di rigenerazione urbana. 

Ing. Leonardo Coviello, si laurea nel 1997 all’Università degli Studi della Basilicata in Ingegneria civile indirizzo geotecnico. Per molti anni lavora a Bari presso lo studio del prof. Spilotro nell’ambito strutturale e della stabilizzazione dei versanti. Attualmente è consulente strutturale nella costruzione dell’Interporto di Bari, è dedito alla sola attività professionale, ha ristrutturato, modellato e progettato strutture importanti quali caserme, questure, chiese oltre a ponti e costruzioni civili. 


La nuova Chiesa di San Gerardo Maiella e il suo complesso parrocchiale a Rionero in Vulture (PZ) 

Committente: Parrocchia del Santissimo Sacramento di Rionero in Vulture della Diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa 

Parroco: don Sandro Cerone 

Progettisti: arch. Michele Antonio Schirò, ing. Leonardo Coviello 

Liturgista: don Ciro Guerra 

Opere liturgiche: Progetto Bema (arch.tti Felicia Fezzuoglio e Giorgio Crucetta) e maestro Amedeo Brogli 

Consulenti impiantistici: ing. Angelo Daraio, ing. Anna Maria Vicari 

Costo del complesso parrocchiale: circa 5.800.000,00 euro 

Costo delle infrastrutture sportive annesse al complesso: circa 600.000,00 euro 

Contributo CEI: circa 2.433.000,00 euro (fondi 8 x mille) 

Tipologia di intervento: Rigenerazione urbana di un quartiere periferico a Rionero in Vulture grazie alla nuova realizzazione di una Chiesa e di un complesso parrocchiale dotato di locali di ministero e canonica con impianti sportivi e una nuova piazza per eventi all’aperto

Crediti immagini: Michele Antonio Schirò 

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