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Prospettive di ricerca sul riuso delle chiese dismesse

Masterplan di un progetto per attività partecipate per una chiesa in Germania nella ricerca “St. Nikolaus, was wird? Participation as a method in repurposing a 18th century church in Stuttgart, Germany” di Aaron Werbick e Gerald Klahr. Disegno di Aaron Werbick.

Fenomeni di sottoutilizzo, dismissione e nuovo uso del patrimonio religioso sono recentemente diventati oggetto di approfondimenti da parte delle istituzioni ecclesiastiche, ma anche da parte dei centri di ricerca che stanno sviluppando studi e strategie di gestione di tale fenomeno.

Analisi quantitative del patrimonio religioso nella ricerca “Between emotional values and functional values, what future for french Parish Churches? The Lyon – Saint-Étienne urban region questioned by the Quebec’s “Plan Churches” di Melanie Meynier. Tavola di Mélanie Meynier-Philip, 2018

A latere del Convegno “Dio non abita più qui?”(https://www.chiesaoggi.com/dio-non-abita-piu-qui/ ) (Roma, 29-30 Novembre 2018) presentato nel numero 110/2019 di Chiesa Oggi, è stata bandita una call for poster and paper, organizzata dal Pontificio Consiglio per la Cultura, l’Ufficio Nazionale per i Beni Ecclesiastici e l’Edilizia di Culto, La Pontificia Università Gregoriana e coordinato dal Responsible Risk Resilience Centre (R3C) del Politecnico di Torino, che mirava a raccogliere progetti di ricerca di architettura e pianificazione a scala regionale al fine di informare gli enti ecclesiastici sulle attuali ricerche nel campo e condividere le esperienze nazionali e internazionali.

I contributi selezionati dal comitato scientifico internazionale sono stati quindici, provenienti da nove differenti paesi. Gli elaborati affrontano il fenomeno secondo differenti approcci:
• Analisi a scala vasta che considerano i problemi di gestione e supporto alla decisione in un quadro interpretativo di dinamiche sociali, culturali e pastorali.
• Sviluppo di metodologie a sostegno dei processi decisionali riguardanti il riutilizzo, la rigenerazione e la rivitalizzazione del patrimonio.
• Questioni teoriche sul significato del riuso del patrimonio considerando la relazione con la dimensione ecclesiale del coinvolgimento della comunità locale.

Proposta di rigenerazione per la Ex Chiesa dello Spirito Santo, Poirino (TO), nella ricerca “Research on ecclesiastical heritage: from censuses to design” di Carla Bartolozzi e Francesco Novelli. Tavola di D. Bonilla, G. Campana, I. Matassoni, C. Sauro, 2018.

Le linee di interpretazione delle diverse esperienze pervenute, e di prossima pubblicazione, evidenziano alcuni aspetti comuni quali la generale tendenza a un riuso di tipo culturale (teatri, biblioteche, sala conferenze) o di tipo assistenziale.

Visita guidata nella parrocchia di Outer, nella ricerca “Research on Flanders’ religious heritage. A basis for an endurable future for church buildings” di Jonas Danckers, Jan Jaspers, Dimitri Stevens e Ludo Collin,(CRKC – PARCUM), Belgio. Foto di CRKC

In generale risultano però di fondamentale importanza gli inventari preliminari dei beni attraverso sistemi di mappatura, di censimento e di catalogazione, al fine di ponderare le decisioni attraverso un approccio di scala più vasta, e la necessità di ipotizzare usi misti non solo per le chiese ma anche per i locali annessi o i complessi parrocchiali che possono essere rifunzionalizzati con maggiore flessibilità. Infine, la necessità di figure professionali esterne e formate alla gestione di queste dinamiche, sicuramente complesse, ma che premono sull’agenda delle priorità.

Giulia De Lucia è architetto, PhD. Laureata al Politecnico di Milano, è dottorata in Beni Architettonici e Paesaggistici al Politecnico di Torino. Attualmente assegnista di ricerca presso il Responsible Risk Resilience (R3C) del Politecnico di Torino conduce ricerche sui temi dell’architettura religiosa, e sui beni culturali ecclesiastici soggetti a rischio. Giulia.delucia@polito.it

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