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Per chi suona il campanile? per chi firma!

Abbiamo chiesto a Massimo Monzio Compagnoni, responsabile del Servizio nazionale per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica, di raccontarci in che modo i fondi dell’8xmille contribuiscono a salvaguardare la nostra identità culturale e a mantenere in buone condizioni un patrimonio che non ha uguali al mondo. Ecco la sua testimonianza 

Massimo Monzio Compagnoni 

A volte il campanilismo può fare brutti scherzi, come puntualmente ci raccontano le cronache dei giornali locali all’indomani di qualche sfida calcistica tra paesi vicini, tra cui magari non corre buon sangue. 

Eppure, dovrebbe farci riflettere che il termine che usiamo per descrivere un “attaccamento esagerato e fazioso al proprio luogo natio” (cito la Treccani) chiami in causa proprio il simbolo principale dell’architettura cristiana, il campanile. 

La stessa torre che per secoli ha dettato i tempi della vita rurale, oltre che di quella spirituale, delle italiche genti. 

Restauro Santa Maria della Piazza Ancona

Nonostante tutti i tentativi di rimozione delle radici cristiane della nostra cultura, è innegabile che il patrimonio architettonico, artistico, musicale, librario, museale, culturale in genere per cercare una sintesi, sia profondamente segnato dal Vangelo e dalla presenza della comunità ecclesiale. 

Magari la frequenza alle celebrazioni liturgiche domenicali non è più quella di qualche decennio fa, e probabilmente sono cambiate la condivisione e la conoscenza dei dogmi della fede e dei pilastri morali della vita cristiana, ma la storia non si cancella e l’identità culturale del Belpaese è inscindibilmente legata al cattolicesimo. 

Restauro Madonna del Prato Gubbio 

Dal mio punto di osservazione, me ne rendo conto ogni volta che andiamo a raccogliere le testimonianze delle comunità locali cui viene restituita l’agibilità della chiesa parrocchiale, o di qualche opera d’arte particolarmente cara alla pietà popolare. 

Sono le immagini che vedete scorrere, in tv, sul web, sui giornali o nei manifesti affissi per le strade, durante le campagne di sensibilizzazione alla firma per l’8xmille alla Chiesa cattolica.

Le ultime, in ordine di tempo, sono state quelle della Chiesa della Madonna del Prato di Gubbio o di quella di Santa Maria della Piazza, ad Ancona. Ma sono solo la punta di un iceberg dalle dimensioni inimmaginabili, per chi non è addetto ai lavori. 

Restauro Madonna del Prato Gubbio 

Pensate che solamente nel 2023 grazie all’8xmille sono stati investiti quasi 149 milioni di euro tra restauri di edifici di culto esistenti e costruzione di nuovi, conservazione di archivi, musei e biblioteche e restaurazione di organi a canne, interventi per l’informatizzazione e l’inventariazione del patrimonio o per l’installazione di impianti di sicurezza. Una somma che, guardando al decennio 2014-2023, raggiunge il miliardo e 286 milioni di euro. 

Sono soldi che le diocesi italiane hanno ricevuto grazie alle firme di chi ha scelto la Chiesa cattolica facendo la dichiarazione dei redditi, ovviamente senza pagare un euro in più di tasse (già versate, con l’Irpef), ma semplicemente esercitando quel diritto che da quarant’anni la legge 222 del 1985 affida alla libertà dei contribuenti. 

Una somma, va detto, i cui benefici, nel caso dei beni culturali ecclesiastici, ricadono ancor più abbondantemente sui nostri territori grazie all’effetto “volano” dei progetti approvati dalla CEI. 

Gli importi richiesti, infatti, non vengono mai finanziati per intero, mettendo in moto anche la generosità e l’inventiva delle comunità locali, che poi raccolgono frutti anche a livello di occupazione delle maestranze coinvolte nei lavori e di ritrovata attrazione anche turistica offerta dai beni restaurati. 

Insomma, con un gesto semplice come quello della firma per l’8xmille si può realmente contribuire a far suonare le nostre campane e a tenere in vita (e in salute!) un patrimonio di bellezza, di cultura e di civiltà che tutto il mondo ci invidia


Massimo Monzio Compagnoni, sposato, una figlia, per 13 anni è stato consulente di marketing strategico e organizzazione aziendale in Italia e all’estero. Per altri 16 poi è stato manager alla Rizzoli-Corriere della sera, otto dei quali come Amministratore delegato delle testate locali del Corriere negli anni della direzione di Ferruccio De Bortoli. Dopo altri anni di vario percorso professionale, nel 2020 ha cambiato completamente vita, accettando di diventare, per 5 anni, responsabile del Servizio per il sostegno economico alla Chiesa cattolica presso la Conferenza episcopale italiana.

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