Don Giuseppe Pontillo
Dopo trentuno anni si realizza il sogno di padre Giuseppe Sicilia e dell’intera comunità parrocchiale del Sacro Cuore. “Se uno sogna da solo, il suo rimane un sogno; se il sogno è fatto insieme ad altri, esso è già l’inizio della realtà”. Così scriveva il vescovo, Dom Helder Pessoa Câmara.
E oggi la comunità del Sacro Cuore con il suo parroco don Mario Sorce vede realizzarsi questo sogno. Un sogno iniziato dall’anziano parroco don Giuseppe Sicilia che ha servito per oltre 50 anni a partire dall’8 febbraio 1965. Un sogno frutto del vento del Concilio in un contesto di sviluppo urbanistico della zona del Quadrivio Spisanta e dal conseguente continuo aumento della popolazione che, dagli appena 700 fedeli del 1965 arriva oggi a superare i cinquemila.
La nuova chiesa Sacro Cuore di Gesù alle Rocche di Agrigento, si presenta come immagine della chiesa, popolo di Dio sostenuta dallo Spirito. Non può essere considerata solo opera muraria avulsa dal contesto ecclesiale e urbano dove si innesta.
Il rapporto interno-esterno, edificio-contesto, fondamento della coscienza critica dell’architettura contemporanea, costituisce, nell’ambito del progetto della chiesa del Sacro Cuore di Gesù, un valore qualificante rispetto all’ambiente urbano, per dare fisionomia, tramite la presenza della nuova chiesa, all’orientamento e all’organizzazione dell’istanza divina in mezzo agli uomini.
Il complesso parrocchiale si pone in dialogo con il resto del territorio, arricchendolo. La progettazione degli spazi interni e l’articolazione dell’aula liturgica della chiesa, esprime e favorire la comunione dell’assemblea, in quanto soggetto celebrante, e si sviluppa, secondo un andamento ellittico irregolare, ma costante nella simmetria rispetto all’altare, centro dell’azione liturgica, orientato e scandito secondo una dinamica che partendo dall’atrio, si sviluppa
allargandosi nell’aula e si conclude nel «presbiterio», quali spazi articolati ma non separati.
La conformazione spaziale interna coincide con il corpo dell’assemblea riunita per la celebrazione dei santi misteri, nel grande abbraccio del presbiterio che favorisce il regolare svolgimento dei riti e l’attiva partecipazione dei fedeli.
Lo spazio rende possibile oltre alla celebrazione dell’Eucarestia, anche degli altri Sacramenti e sacramentali, esaltando la dimensione comunionale.
Lo spazio di accesso e i percorsi per la liturgia, la disposizione dell’arredo e della suppellettile mobile dell’assemblea facilitano sia i movimenti processionali che gli spostamenti previsti dalle celebrazioni.
Le grandi presenze simboliche altare, ambone e battistero con fonte battesimale; la penitenzeria, la custodia eucaristica e la sede del presidente sono stati distribuiti nell’aula liturgica, secondo un rapporto funzionale armonico tutt’intorno, mantenendo, rispettando ed esaltando la focalità dell’altare nel presbiterio elevato in altezza e definito dalla grande croce e crocifisso sospesi su di esso.
Il Crocifisso proviene dalla Chiesa S. Onofrio ormai non più esistente e che si trovava nella collina di fronte a quella della nuova chiesa. Un legame con la storia fede della città e con la comunità che cresciuta ha bisogno di spazi nuovi e funzionali alla pastorale contemporanea.
Il campanile posto ad est rispetto all’ asse della chiesa e delimitante il grande muro di fondo, conferisce maggiore verticalità alla grande croce centrale, mettendone ancor più in risalto tutti i contorni figurativi.
Simbolicamente, i setti murari curvi laterali, rappresenteranno altimetricamente, le braccia protese del popolo di Dio che rivolge lo sguardo pietoso verso l’Alto e verso il Cristo e planimetricamente, l’abbraccio dell’assemblea dei fedeli con il Salvatore Redentore.
La luce è l’elemento qualificante più importante per l’individuazione dell’ambiente e del suo specifico carattere. Il colore, come effetto ambientale caratterizzante.
I rapporti chiesa-città e chiesa-quartiere sono stati considerati come valori qualificanti rispetto ad un ambiente anonimo, per fare acquisire una fisionomia specifica tramite questa presenza cristiana, capace di orientare e organizzare lo spazio esterno circostante ed essere nel contesto “segno dell’istanza divina in mezzo agli uomini”.
Il nuovo complesso parrocchiale permette diverse forme di dialogo:
- a) città-chiesa;
- b) chiesa-città;
- c) quartiere-chiesa (ovest/Est – Est/ovest);
- d) chiesa-quartiere (Est-Sud-ovest).
Ulteriori elementi di caratterizzazione ambientale saranno rappresentati:
- dalla posizione delle sette calotte poste sopra la copertura, rappresentanti le sette virtù, al di sotto della “Grande Croce” esterna, a illuminare nella parte sottostante la grande pala d’altare costruita sul tema: “mostrò loro le mani e il costato”;
- dalle dodici finestre della facciata principale;
- dal grande portone d’ingresso.
Nota
Il rito di dedicazione della nuova chiesa Sacro Cuore di Gesù è stato presieduto sabato 13 novembre 2021 dall’arcivescovo di Agrigento, Mons. Alessandro Damiano.
Vedi anche: Un legame con la storia della città e la fede della comunità.
Don Giuseppe Pontillo, Direttore dell’Ufficio Diocesano per i Beni Culturali Ecclesiastici e l’Edilizia di Culto; Parroco della Parrocchia S. Gerlando Cattedrale; Direttore del Museo Diocesano; Docente di Beni Culturali.
Ha conseguito il Baccellierato in teologia, laurea in Scienze della comunicazione e la Laurea in lettere specialistica in studi storico-religiosi.
La realizzazione dell’intero complesso parrocchiale, che ha richiesto sei lunghi e faticosi anni, anche per il sopravvento dell’emergenza Covid, è stata possibile grazie ad un lavoro sinergico tra le diverse imprese che hanno preso parte alla costruzione di questa grande “fabbrica” e il lavoro ininterrotto e ricco di passione di alcuni artigiani locali, tutti consapevoli di contribuire alla costruzione di un’opera straordinaria. Eredi Geraci Salvatore s.r.l. del sig. Michelangelo Geraci, con sede a Mussomeli (AG): impresa capo-gruppo con funzione di coordinamento delle ditte sub affidatarie ed esecutrice di tutte le opere edili.
CHIESA SACRO CUORE DI GESÙ ALLE ROCCHE (AG)
Committente: Parroco pro tempore don Mario Sorce
Direttore Ufficio BB.CC.EE. Don Giuseppe Pontillo
Responsabile del procedimento: arch. Calogero Giglia
Liturgista: don Rino Lauricella Ninotta
Progettista e direttore dei lavori: Arch. Gerlando Sanzo
Progettista opere artistiche: Arch. Gerlando Sanzo
Collaboratore in fase di progettazione e componente ufficio direzione lavori: Arch. Simona Sanzo