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Migliorare l’acustica per aumentare l’attenzione dei Fedeli

La chiesa, è uno spazio in cui la parola di Dio viene trasmessa ai fedeli attraverso le parole del sacerdote. Soprattutto nelle chiese moderne con molte superfici lisce e vetrate il suono si riflette creando un forte riverbero: le parole si sovrappongono, diventando confuse e difficili da comprendere, soprattutto per chi si trova più lontano dal pulpito rendendo problematico per i fedeli seguire le parole del celebrante. 

Questo può portare a una diminuzione dell’attenzione e di conseguenza a un allontanamento dal messaggio spirituale. Inoltre, per le persone con problemi uditivi o cognitivi, un ambiente di questo genere può rappresentare purtroppo una vera barriera insormontabile perché chi soffre di ipoacusia tipica dell’avanzare dell’età oppure ha difficoltà di elaborazione del linguaggio può trovare estremamente faticoso seguire l’omelia o le letture in un ambiente con un riverbero eccessivo.

La bonifica acustica di una chiesa è un processo che mira a migliorare la qualità del suono all’interno dello spazio, garantendo che la voce del celebrante sia comprensibile in ogni banco e mantenendo lo stesso un livello di riverbero che, più contenuto, aiuti nel canto corale. Questo obiettivo può essere raggiunto attraverso una combinazione di interventi architettonici e tecnologici, rispettando al contempo l’integrità estetica e storica dell’edificio. 

Oggi, infatti, i moderni software consentono di simulare e predire il comportamento acustico degli spazi al fine di individuare le scelte più efficaci ed ottimali in rapporto ai costi/benefici senza procedere con interventi di cui non si conosce in anticipo l’efficacia.

Il caso della chiesa di Sant’Agata a Bulgarograsso (CO)

La chiesa di Sant’Agata è un edificio in stile moderno molto ampio, con tre navate ed un arioso presbiterio rialzato. L’interno è severo prevalentemente caratterizzato da superfici marmoree e spoglie le cui porzioni superiori sono costituite da grandi vetrate policrome che illuminano solennemente gli spazi.

Il parroco Don Alessio Bianchi raccogliendo la difficoltà di alcuni suoi fedeli ha chiesto all’Arch. Salvatore Mugnani della sua comunità parrocchiale se era possibile operare per migliorare l’acustica. La sensibilità dell’architetto lo ha condotto a rivolgersi allo studio SonIng convinto che fosse essenziale condurre un’analisi dettagliata per identificare le cause del disturbo. Solo attraverso una progettazione specifica è infatti possibile ottenere risultati ottimali sia in termini di benefici che soprattutto di costi. Non sempre invero è necessario “riempire” la chiesa di pannelli fonoassorbenti o cambiare l’impianto sonoro per ottenere il miglior risultato.

In questo caso lo studio SonIng ha prima effettuato una serie di misure all’interno dello spazio per avere una “fotografia sonora” della chiesa, come “risposta acustica” dell’ambiente (riverbero in particolare) e dei suoi impianti di diffusione sonora, analizzando in particolare i parametri di intelligibilità del parlato. Successivamente il team coordinato dall’Arch. Paola Bisone, specializzata in acustica d’interni, ha sviluppato un modello tridimensionale che replicasse tale stato di fatto acustico sul quale è stato possibile simulare diversi interventi di bonifica acustica sia sulle superfici dell’involucro edilizio che sull’impianto.

Sono stati pensati numerosi interventi mirati a preservare l’aspetto dell’architettura scegliendo materiali che replicassero l’aspetto dei pre-esistenti (ad esempio con finitura esteticamente uguale all’intonaco) o che si armonizzassero ad essi (pannelli in legno o in tessuto stampabile con finiture analoghe) mantenendo sempre l’aspetto sobrio e rispettoso dello stile liturgico. Con essi è stata simulata e valutata anche l’efficacia del sistema di diffusione sonoro presente considerando possibili integrazioni allo stesso o la sua sostituzione con nuovi apparati ad alta direttività.

Ogni intervento di bonifica acustica è stato studiato singolarmente ed in combinazione con gli altri fino ad ottenere gli scenari che garantivano i migliori risultati e la minore invasività degli spazi con opportuno contenimento dei costi.

Si è addivenuti alla decisione di procedere mediante due interventi successivi. 

L’intervento base di partenza prevede il rivestimento di una porzione delle pareti laterali e dei soffitti nella croce della navata centrale, questo già offre delle buone performance più che dimezzando il tempo di riverbero iniziale e migliorando decisamente l’intelligibilità del parlato.

Successivamente sarà valutato se procedere anche con il rivestimento di parte del soffitto delle navate laterali (più facilmente accessibili). 

Volutamente non si è preso in considerazione l’intervento sull’abside che ha dimostrato dare risultati decisamente inferiori se non controproducenti. 

Questa scelta progettuale inoltre consentirà di non cambiare l’impianto di diffusione sonora ma semplicemente di ritararlo migliorandone i risultati.

È necessario infatti porre un’attenzione estrema nella progettazione acustica di una chiesa, per evitare l’effetto “ambiente sordo” (che riducendo troppo il tempo di riverbero si rischia di ottenere) occorre progettare riuscendo a bilanciare le due anime della celebrazione: da un lato ottimizzando l’intelligibilità del parlato per far comprendere chiaramente le omelie senza sacrificare dall’altro la sacralità e l’aspetto emotivo sonoro dei canti corali.

I Benefici della Bonifica Acustica

Una chiesa con una buona acustica consente a tutti i fedeli da qualsiasi banco di seguire con maggiore attenzione le parole del celebrante e per le persone con problemi uditivi o cognitivi può rappresentare un luogo di inclusione e accoglienza.

Migliorare l’acustica ecclesiastica significa avvicinare le persone alla parola di Dio, rendendo la celebrazione più intensa e coinvolgente. Non servono interventi invasivi: con un approccio scientifico e mirato, si possono ottenere grandi risultati rispettando l’estetica, la spiritualità e il budget.


Paola Elena Bisone. Diplomata al liceo classico FAES Monforte nel 1992 e laureata in Architettura al Politecnico di Milano nel 2006, ha conseguito il master in acustica ambientale nel 2018. Vanta una solida esperienza nel campo della progettazione edile e dell’acustica edilizia. 

Specializzata in acustica ambientale e di interni, si distingue per la sua competenza nella redazione di progetti conformi ai protocolli internazionali LEED, WELL e BREEAM, contribuendo alla realizzazione di edifici con elevati standard di sostenibilità e comfort acustico.

Opera come Tecnico Competente in Acustica, svolgendo attività di progettazione per interventi di mitigazione, impatti e climi acustici e ottimizzazione dell’acustica di ambienti interni come cinema, uffici, sale conferenze e teatri. La sua esperienza si estende anche alla formazione, insegnando nei corsi di abilitazione per Tecnici Competenti in Acustica (TCA).

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