La nuova chiesa del Cuore Immacolato di Maria, presso il Villaggio Mosè di Agrigento, frutto di un concorso diocesano
Don Giuseppe Pontillo
La Chiesa del “Cuore Immacolata di Maria” sorgeva nella piazza principale del “Villaggio Mosè” frazione del Comune di Agrigento, sorta come insediamento abitativo lungo la S.S. 115 vicino alle miniere di zolfo Ciavolotta e Lucia, che ha conosciuto negli ultimi anni uno sviluppo urbanistico notevole quanto disordinato.
La Chiesa, realizzata negli anni ’60, ha rappresentato, per la comunità del Villaggio Mosè, un punto di riferimento primario grazie anche alle attività parrocchiali che vi si svolgono. Il complesso parrocchiale era costituito dalla Chiesa con la relativa torre campanaria (struttura autonoma), salone parrocchiale, portico esterno, atrio interno costituito dalle pertinenze della casa canonica e delle aule per la catechesi e la pastorale.
Le strutture sia della Chiesa che dei locali parrocchiali, presentavano evidenti segni di degrado e gravi fenomeni di dissesto: in particolare le strutture e i pavimenti della chiesa erano intrise di umidità di risalita capillare che hanno provocato l’ossidazione delle barre d’acciaio di armatura con il conseguente rigonfiamento del copriferro in calcestruzzo con grande pregiudizio per la stabilità.
Ancora più grave e manifesta era la situazione del portico che si affaccia sulla piazza nonché dei locali parrocchiali ed in maniera particolare dell’ala parallela al portico, in tutti e due i casi le lesioni sono ormai evidenti e raggiungono il centimetro di ampiezza.
Questi fenomeni erano da imputare da una parte alla natura del terreno nonché alla vicinanza del complesso edilizio al vallone nel quale convogliano le acque del soprastante costone; dall’altra parte alla insufficienza delle strutture di fondazione rispetto alla morfologia del terreno su cui queste poggiano.
Nel 2009 la Chiesa è stata abbattuta nell’attesa di potere procedere alla ricostruzione insieme ai locali della casa canonica e delle aule di catechismo. Mentre il Salone (individuato come centro sociale) e la Torre campanaria sono stati preservati.
La chiesa da ricostruire, a motivo delle prescrizioni urbanistiche, non doveva superare la volumetria della precedente.
La selezione della soluzione progettuale è avvenuta attraverso concorso diocesano con inviti diretti e a duplice fase.
Il Documento preliminare della progettazione, elaborato con il contributo della comunità, dell’Ufficio diocesano beni culturali edilizia di culto e l’Ufficio liturgico, richiedeva la progettazione ex novo dell’aula liturgica tenendo conto del dialogo con il territorio e la storia della parrocchia, nel rispetto dell’esistente e del contesto, tutto con i linguaggi architettonici contemporanei che permettano di distinguere il ricostruito.
Per le opere artistiche bisognava tenere conto delle statue storiche, proveniente da una Chiesa del centro storico, ornai parte integrante della storia della comunità. Ai progettisti era richiesta anche la riqualificazione unitaria esterna dei corpi di fabbrica esistenti, la riqualificazione interna ed esterna e adeguamento del salone parrocchiale, che è stato usato come aula liturgica fino all’apertura della nuova Chiesa e la riqualificazione del campanile.
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