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Le cattedrali di Roman Krznaric

Le cattedrali del tempo: un ponte tra passato e futuro nell’architettura e nella sostenibilità

Il pensiero lungo di Roman Krznaric nel suo libro The Good Ancestor ispira un nuovo modo di concepire l’architettura: ristrutturare e preservare le nostre cattedrali è un atto di responsabilità verso il passato e un impegno per le generazioni future.

Scopri come l’architettura può diventare un atto di responsabilità intergenerazionale. Preservare e restaurare le cattedrali non è solo un dovere verso il passato, ma un impegno verso il futuro, creando un ponte tra tradizione e sostenibilità per i nostri discendenti.

Come essere un buon antenato. Un antidoto al pensiero a breve termine.

il libro The Good Ancestor di Roman Krznaric: Agiamo pensando al qui e ora, mai al dopo. In questa epoca dominata dalla tirannia dell’adesso, tutto sembra correre per farci dimenticare che le conseguenze delle nostre azioni possono durare per centinaia di anni. Un’ossessione per l’immediatezza che rischia di costare cara sia a noi sia a chi verrà dopo, alimentando le grandi crisi della nostra era. Da quella ambientale a quelle sociali ed economiche. Perché abbiamo smesso di guardare al domani? Possiamo ancora diventare buoni antenati? Attingendo dalle tradizioni dell’antichità e dalle esperienze di innovazione radicale in tutto il mondo, Roman Krznaric racconta com’è possibile riacquisire e rafforzare la capacità di immaginare il futuro e reinventare la democrazia, la cultura e l’economia. E garantire così un mondo migliore alle generazioni che verranno.

il libro The Good Ancestor di Roman Krznaric

In un mondo sempre più dominato dal pensiero a breve termine e dall’urgenza del presente, il libro The Good Ancestor di Roman Krznaric ci invita a riflettere su una responsabilità più grande: agire oggi con una visione rivolta al futuro. Attraverso il concetto del “pensiero lungo”, Krznaric ci sprona a fare scelte consapevoli, non solo per il nostro immediato benessere, ma per garantire un’eredità positiva alle generazioni che verranno. Questo principio, applicato al campo dell’architettura, trova la sua massima espressione nella cura e nella preservazione di edifici storici come le cattedrali, simboli viventi di una continuità intergenerazionale.

Preservare e restaurare le cattedrali è un atto di responsabilità verso il passato e il futuro, unendo tradizione e sostenibilità per garantire un’eredità culturale e architettonica alle generazioni future.

Sapevano che non avrebbero mai visto l’opera completata

Le cattedrali, costruite secoli fa dai nostri antenati, non sono solo strutture di pietra e vetro, ma rappresentano opere di “pensiero lungo”, frutto di una visione collettiva che si estendeva ben oltre la vita di chi le progettava. I costruttori sapevano che non avrebbero mai visto l’opera completata, ma lavoravano con devozione, consapevoli che le generazioni future avrebbero goduto di quei luoghi sacri. Oggi, abbiamo la responsabilità di ristrutturare e mantenere queste testimonianze del passato, non solo per il loro valore artistico e culturale, ma anche per rispettare il legame che ci unisce ai nostri antenati.

Il pensiero ecologico

Proprio come il pensiero ecologico ci spinge a conservare e proteggere il nostro ambiente naturale, l’architettura deve essere concepita come una forma di sostenibilità culturale. Ogni volta che restauriamo una cattedrale o preserviamo un edificio storico, stiamo contribuendo a una catena ininterrotta di cura e rispetto che attraversa il tempo. Il mantenimento e la ristrutturazione delle cattedrali sono atti che trascendono il presente, guardando avanti, così come le politiche ambientali puntano a proteggere il pianeta per chi verrà dopo di noi.

Simboli potenti di una comunità

Le cattedrali non sono solo luoghi di culto, ma anche simboli potenti di una comunità unita intorno a una visione comune. L’architettura, in questo senso, diventa un ponte tra passato e futuro, proprio come il “buon antenato” di Krznaric. Così come dobbiamo considerare l’impatto delle nostre azioni ambientali sulle generazioni future, dobbiamo anche riflettere su come preserviamo e progettiamo gli spazi in cui viviamo. La rivalutazione e la cura di questi edifici storici rappresentano non solo un omaggio agli antenati, ma anche un impegno nei confronti dei nostri discendenti, a cui consegniamo un patrimonio culturale intatto.

Una logica simile a quella dell’ecologia

Nel progettare e nel restaurare, siamo chiamati a rispettare una doppia responsabilità: onorare il lavoro e la visione di chi ci ha preceduto e garantire che ciò che costruiamo oggi possa servire le generazioni future. La costruzione di nuovi edifici, il restauro di quelli antichi e la cura del patrimonio architettonico dovrebbero seguire una logica simile a quella dell’ecologia: pensare in termini di sostenibilità a lungo termine, non solo per il presente ma per il futuro.

Pensare al di là della nostra esistenza

In definitiva, il parallelismo tra la riflessione filosofica di Krznaric e l’importanza dell’architettura nel preservare il passato e progettare per il futuro ci ricorda che siamo parte di una grande catena di umanità. Le cattedrali, con la loro maestosità e la loro storia, ci insegnano a pensare al di là della nostra esistenza, a costruire oggi non solo per noi stessi, ma per lasciare un’eredità di bellezza e significato a chi verrà dopo. Essere buoni antenati significa agire oggi con consapevolezza e responsabilità, in una continua connessione tra passato e futuro.

di Edmondo Jonghi Lavarini

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