L’antica effige della Madonna della Lettera torna a risplendere nella Chiesa di Mili S. Marco (ME)
L’ottocentesca chiesa parrocchiale di S. Marco Evangelista situata a Mili S. Marco (ME), storico casale a 8 km dal capoluogo peloritano, ha sempre destato particolare curiosità per la significatività della sua forma: una pianta circolare. Ne esistono poche a Messina.
La prima cosa però che non si può non notare, appena varcata la soglia della Chiesa, è la grande Tela della Madonna del Rosario posta in alto, alle spalle del presbiterio (recentemente attribuita a Placido Lucà Trombetta, pittore messinese scomparso nel sisma del 1908).
La Pala d’altare rappresenta la Santa Madre. Lei è il modello per la nostra Comunità. La statua di Maria Addolorata, posta a sinistra del presbiterio, ci rimanda alle parole del santo vegliardo Simeone nel tempio di Gerusalemme: “Anche a te una spada trafiggerà l’anima”(Lc 2,35)!
In realtà mancava nella Comunità di Mili S. Marco un terzo tassello della vita di Maria, che la qualifica come la Donna nuova, capace di mettersi continuamente in cammino, la “Veloce ascoltatrice”.
Per un dono speciale della Provvidenza abbiamo avuto la possibilità di riscoprire questo aspetto proprio attraverso la tela di S. Maria della Lettera ricollocata in Chiesa dopo alterne vicende!
Questo antico dipinto del tardo Settecento, del quale non conosciamo l’autore, per decenni è stato collocato in una zona d’ombra della Chiesa.
Quasi per non intralciare la visione della grande tela posta all’altare maggiore, era come se Maria preferisse stare in sordina, in una profonda umiltà e silenzio.
Nessuno ricorda questo quadro, nessuno l’aveva notato, finché arrivò il tragico momento in cui, il 28 aprile 2001, qualcuno decise di rubarlo. Giorni di apprensione e di ricerca.
Eppure Maria aveva deciso di tornare a casa sua. Solo dopo 11 giorni, il 9 maggio 2001, infatti, la tela fu ritrovata e riportata in Chiesa.
Rileggendo il verbale di restituzione predisposto dal nucleo operativo dei Carabinieri, risulta davvero peculiare anche la situazione e il posto del ritrovamento: in centro città, nei pressi di una serie di cassonetti della spazzatura, avvolto in un involucro bianco.
A causa dei maltrattamenti subìti si decise di sottoporre la tela ad un restauro autorizzato dalla Soprintendenza e ultimato l’8 settembre 2003.
A partire da quella data, in considerazione del trauma provocato dal furto, si decise ai fini di una maggior tutela di collocare l’opera in una camera blindata, sottraendola così alla venerazione dei fedeli.
I lavori per la realizzazione della nuova Sagrestia, recentemente conclusi, hanno fatto scattare l’ingegno e l’intuito dei nostri Architetti Giuseppe Giccone e Santino Irrera che hanno proposto il riposizionamento dell’opera in una delle pareti che sono state realizzate appositamente.
E così oggi, a vent’anni esatti dall’articolata e traumatica vicenda, è possibile nuovamente ammirare questa Tela e Colei che in essa è raffigurata, Maria.
La comunità di S. Marco Evangelista si appresta a spegnere, il prossimo 26 luglio, cento candeline di erezione canonica a parrocchia, un bel traguardo che abbiamo voluto sottolineare anche attraverso il ricollocamento di questa Tela “ritrovata”, che ci permette di rinsaldare un legame di fede con tutta la città, della quale Ella è “Patrona e perpetua Protettrice”, e di poter offrire a tutti i pellegrini che passano da Mili S. Marco di sostare dinanzi ad una Tela di grande valore artistico e culturale.
Questo dipinto, nella viva tradizione messinese, ci ricorda che Maria è una lettera vivente di Cristo scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente nel cuore della Chiesa (cf 2Cor 3,3), nel cuore della nostra Comunità, ma ci ricorda che ognuno di noi, seguendola, può fare… deve fare altrettanto! Ella ci spinge a diventare anche noi una tavoletta cerata – come si usava fare un tempo – sulla quale il Signore possa continuare a scrivere questa nostra storia che è Storia di Salvezza.