arch. Giuseppe Maria Jonghi Lavarini
Direttore Responsabile CHIESA OGGI
La storia del luogo è maestra nella scelta dei materiali che hanno edificato la chiesa offrendo a tutti la “casa della comunità”.
Una maestra saggia che riconosce il territorio ma che sa ascoltare il presente. Un presente fatto di coerenza con la comunità di oggi.
Prendendo spunto dal recente bando di concorso, promosso dalla Diocesi di Acireale, per il restauro della Chiesa di S. Maria del Carmine a Pennisi (CT) danneggiata a causa del recente sisma del 26 dicembre 2018, considero che grande è l’opportunità che si offre ai professionisti che vi parteciperanno proponendo le loro proposte progettuali come soluzioni attente ai bisogni di quella comunità che aspetta di poter ritornare a vivere la propria chiesa.
Dovrà essere data particolare attenzione al territorio dove la chiesa sorge. Il progetto di restauro dovrà allora essere sensibile al cambiamento che attraversa inesorabile la nuova generazione; dovrà essere occasione di stimolo a guardare avanti.
Il progetto di restauro suggerito dal professionista dovrà essere un esempio per rileggere il territorio, le sue vie, le sue abitazioni, con quelle realistiche attenzioni che guardano avanti con le tecnologie e i materiali ecosostenibili capaci di comunicare sicurezza ed esaltarne l’architettura. La Chiesa, la parrocchia è il centro di fede che accumuna, vive la speranza che produce ottimismo.
Il progetto di restauro della Chiesa è un’occasione virtuosa che deve cogliere tutte le istanze progettuali che come sempre nei tempi passati hanno dato e danno valore alla comunità.
Grandi vetrate luci che producono energia, pareti foto catalitiche, percorsi motivanti, ambienti vivaci di incontro e di riflessione dove le generazioni si confrontano e portano entrambe le loro esperienze. Percorsi accessibili, senza barriere architettoniche, luoghi di sosta esterni accoglienti, invitanti che danno centralità alla chiesa.
Il Campanile solenne a proteggere e ospitare le campane per ricordare il tempo che passa e che va vissuto.
Lo spazio del Sagrato quale luogo di incontro, per accogliere e comunicare alla comunità la volontà della proficua virtuosa collaborazione.
L’architetto, mettendo tutta la sua esperienza e sensibilità potrà così ridonare “alla casa vicina”, alla parrocchia “para oikos”, il suo ruolo centrale.
La comunità colpita dal sisma, deve vedere nel nuovo progetto l’invito a rinnovarsi, per comunicare alle nuove generazioni che il borgo è vivo e non deve leggersi periferico.
Da sempre la chiesa è stata fucina di interessi e di nuove opportunità: oggi sono a confronto la responsabilità del committente “la Chiesa” e quella del Progettista “L’architetto”, che devono trasmettere fiducia e sicurezza.
Quando la Diocesi festeggia una data, una ricorrenza, rivive una storia, non festeggia una pagina sgualcita di un libro, un passato glorioso, uomini e donne personaggi illustri, ma festeggia la sua centralità che deve mantenere viva, adeguandosi al tempo di oggi con le sue opportunità, con i mezzi, le capacità di aggregazione, che incessantemente coinvolgono sia il presente che il prossimo futuro.
Cerchiamo attraverso le pagine delle nostre edizioni CHIESA OGGI, da quasi trent’anni di attività editoriale sia cartacea che digitale, di dare un contributo, suggerendo, testimoniando quanto la ricerca di nuovi materiali e nuove applicazioni sono al servizio di un’architettura di qualità a cui la chiesa è ricettiva e attenta.