Ilaria Vetrate progetta e realizza vetrate artistiche curandone il disegno e la scelta dei materiali nel contesto dell’ambientazione che dovrà accoglierle.
“ Le finestre a vetri sono le scritture divine che portano con se la luminosità del vero sole.”
Durando di Mende XIII sec.
Voglio iniziare con questa citazione di Guglielmo Durando, per sottolineare l’importanza che le vetrate hanno da sempre, nel completamento di un edificio di culto.
Tre anni fa venni contattata dalla Congregazione Missionaria Sorelle di S.Gemma, alle quali avevo fatto delle vetrate per la cappella intitolata alla loro fondatrice, e mi presentaronoPadre Nicola, parroco della Parrocchia di S.Paolo ad Adrano.
La chiesa della parrocchia era nuova, inaugurata da poco, e gli arredi interni non ancora ultimati. Mancavano anche le vetrate istoriate. Il sacerdote mi chiese di preparargli un preventivo per queste ultime e così feci. Dopo alcuni incontri e il mio sopralluogo, mi conferì l’incarico di realizzare le vetrate che, specificò, dovevano contribuire all’evangelizzazione dei fedeli e alla bellezza della casa di Dio. Aveva già ben in mente cosa avrebbero dovuto raffigurare.
Ne fui subito entusiasta e allo stesso tempo un po’ intimorita, viste le notevoli dimensioni : Altezza cm190 Larghezza cm280 c.a cadauna.
Le scene iconografiche rappresentate su indicazione di Padre Nicola sono: Le Nozze di Cana – La lavanda dei piedi – La Maddalena e il Cristo Risorto
Gesù al pozzo con la samaritana – La guarigione del cieco nato – La resurrezione di Lazzaro.
Era la prima volta che mi veniva chiesto di realizzare un’ icona, quindi mi misi subito a lavoro: studiando, facendo ricerche, frequentando corsi di pittura iconografica, facendo pratica utilizzando diverse tecniche di stesura del colore sul vetro e sopratutto… pregando!
Ho pregato il Signore ogni giorno perché mi guidasse nel rappresentare degnamente la Sua “Bellezza”. A volte, lungo questo percorso mi sono smarrita, a volte sono caduta e Lui è sempre stato pronto a tendermi la mano! Lo riconoscevo in un gesto, in uno sguardo, in un sorriso, in una pacca sulla spalla, in una parola di chi incontravo. Non mi sono sentita mai sola!
Spero di aver reso testimonianza di quale immenso dono è stato questo lavoro per me, a cui ho dato tanto, ma che mi ha reso il doppio, facendomi maturare artisticamente, culturalmente e spiritualmente. La loro opera di evangelizzazione è iniziata con me.
All’inizio ho detto che la chiesa è nuova e spesso, quando lo dico, mi sento rispondere “che peccato!” Purtroppo, il concetto di chiesa nuova è associato a moderna e quindi a qualcosa di brutto. In alcuni casi, non si può certo biasimare chi fa tali osservazioni: a volte ci troviamo di fronte ad edifici che fatichi a riconoscere come chiese. Limitando, se non addirittura nascondendo, la vera Bellezza. Ambienti chiusi, dove si scorge a malapena la porta d’ingresso, dove le finestre sono fessure, dove ti non ti viene voglia di entrare perché incutono timore. Eppure Gesù dice: “ Io sono la Luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita” ( Gv 8,12). Allora – penso – c’è qualcosa che mi sfugge. Al catechismo, da bambina, mi hanno sempre insegnato che Dio è Padre e, in quanto tale, accoglie i suoi figli. Sentiamo parlare di accoglienza ogni giorno e poi, quando si tratta di progettare la Casa di Dio, non sempre questi concetti sono annoverati come fondamenta su cui costruire.
Ma dico anche che non possiamo “fare di un erba un fascio” perché ci sono tante realtà dove è vero il contrario, e la chiesa nuova della Parrocchia di S.Paolo ad Adrano ne è un esempio concreto.