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Il progetto vincitore del concorso per il nuovo complesso parrocchiale di Nogara (VR)

Una chiesa che vive nella luce, in relazione tra interno ed esterno

Il compito principale della nuova Chiesa di Nogara sarà rinnovare il patto di identità e solidarietà già inscritto nella chiesa ora esistente, per rinsaldare, col nuovo edificio, il legame tra comunità e territorio. 

La scelta del lotto, compiuta negli anni ’50, poneva infatti il complesso parrocchiale al centro dell’abitato, proprio all’intersecarsi dei due assi viari che hanno dato origine all’insediamento storico, in un giardino, distinguendo l’edificio religioso per monumentalità e ricchezza di funzioni rivolte alla comunità. 

Il nuovo progetto rinnova questa sfida, e concepisce l’intera area come “un’oasi di pace” rispetto al vivace sistema urbano in cui si colloca. Un luogo che per sua natura diventa oasi di accoglienza e spiritualità. Ma che sa essere anche oasi climatica, nuovo spazio offerto alla città

Si arrichisce in questo modo il complesso di occasioni per il dialogo e l’interazione con il contesto, ampio e di prossimità, predisponendo spazi ad uso pubblico sia attorno che all’interno del lotto, con attenzione al presente ma anche con una visione attenta al futuro, propria di una “comunità in cammino”, capace di interpretare ed evolvere la propria missione. 

Il progetto a scala urbana è strutturato secondo una sequenza lineare di spazi collocati lungo l’asse longitudinale dell’area. Da ovest a est: 

– Si mantiene il giardino pubblico con tutte le alberature esistenti; 

– Il sagrato esistente è ampliato e collegato con la piazza della biblioteca; in esso si colloca il nuovo campanile; 

Il fabbricato della chiesa è posto in posizione baricentrica rispetto al lotto; il basamento orizzontale raccoglie al suo interno esonartece, portici, percorsi e spazi accessori; il volume emergente dell’aula si pone come centro simbolico e visuale nel contesto urbano; 

Il portico lungo la via Ferrarini e il muro lungo la via Giovanni XXIII costituiscono elementi funzionali di connessione tra il complesso parrocchiale, la futura casa canonica e gli edifici esistenti; all’interno si realizza una nuova ampia corte. 

Riconoscibilità e linguaggio della nuova chiesa 

L’edificio si colloca all’interno del perimetro individuato dal bando, seguendo le previsioni di sviluppo indicate per il complesso. Nel farlo disegna una grande di fascia basamentale che, dalla nuova Chiesa, potrà avvolgere il perimetro dell’intero complesso (la nuova canonica, il piano terra delle opere parrocchiali, gli elementi di recinzione) per dare unità figurativa e materica al nuovo intervento, anche nel suo crescere nel tempo. 

L’aula liturgica svetta proprio da questa fascia basamentale, che media il paesaggio tra esterno (spazio pubblico) e interno (spazio sacro) grazie agli ampi porticati che assolvono il compito di riparo climatico ma anche di spazio di sosta e incontro per la città. L’accesso dallo spazio pubblico avviene infatti su due direttrici, entrambe porticate: un ampio esonartece con il portale rivolto verso il sagrato e la piazza alberata su via Sterzi per l’aula liturgica; un percorso coperto lungo il fianco della chiesa disteso su via Ferrarini, più riservato ma decorato con le vetrate artistiche dell’Antico e Nuovo Testamento per l’accesso alla cappella feriale. Questa potrà essere usata come 1) luogo di celebrazione, 2) luogo di adorazione del Santissimo, 3) estensione dell’aula liturgica per le celebrazioni solenni. 

Ulteriore accenno va fatto allo spazio pertinenziale della parrocchia, che da cortile angusto si trasforma in ampia corte alberata, con un’area attrezzata per ospitare sia le attività proprie della parrocchia che un pubblico locale. 

Impianto liturgico 

Sulla soglia, dalla bellezza del creato, il Battistero e la Penitenzieria svelano l’onnipotenza del Padre, rivelata dal Figlio, con parole riprese dal profeta Osea: “misericordia io voglio e non sacrifici”. 

La Chiesa prega: Deus, qui omnipotentiam tuam parcendo maxime et miserendo manifestas… (Sacramentario di s. Gallo VIII secolo. Ebdomada XII. Post Pentecosten; colletta Messale di Paolo VI XXVI Domenica T.O. anno B; cfr. Tommaso d’Aquino, Summa Theologiae, II–II, q. 30, art. 4 – cf. Evangelii gaudium n. 37). 

Il Padre per mezzo del Figlio crea ogni cosa e per mezzo del Figlio la redime, permettendo all’uomo di essere libero nell’amare: Creazione, Redenzione nel Figlio, Ri-creazione nello Spirito (Missa De Dei Misericordia/ II Domenica di Pasqua colletta anno c). 

A destra le statue dei cuori di Gesù e Maria, ai lati della Via Crucis, mettono il cuore al centro dell’etimologia del termine misericordia e della storia della salvezza

A sinistra contempliamo e meditiamo, attraverso il cammino dell’Antico e del Nuovo Testamento, che “tutto è compiuto” nel Figlio, innalzato verso l’alto, crocifisso, che si offre al Padre, che si fa ostia santa ed immacolata: panis Angelórum, factus cibus viatórum. 

Al centro il cammino orazionale della Parola, rivolto al Padre, al movimento discensionale risponde con il movimento ascensionale della preghiera dei fedeli: ascolta Israele, ascoltaci Signore. 

L’azione liturgica nell’abside è opus Trinitatis: Luce da Luce in un’eterna processione trinitaria d’amore. 

La luce viene dall’alto nell’aula, avvolgendo l’assemblea tutta. E’ Shekinnah, luce armoniosa – presenza di Dio, guida verso la Gerusalemme Celeste. 

Opere d’arte e programma iconografico 

La frase scolpita a sinistra sulla parete della Penitenzieria fa da ouverture al percorso iconografico: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Ripresa da Osea (6,6) rivela, nell’economia della salvezza, la paternità onnipotente di Dio, che inviando il Figlio chiama i peccatori e non i giusti (Mt. 9,13). 

La barca, da cui sovente Gesù predicava, nel Battistero, è simbolo della Chiesa, che pur sbattuta tra i flutti, conduce il credente al porto della salvezza, combattendo la “buona battaglia per conservare la fede e meritare il premio eterno” (II Tm. 4,7). 

Riprendendo l’immagine dal sogno della scala di Giacobbe con gli angeli, annunciatori della Parola di Dio, che scendono e salgono, le due scale antistanti il presbiterio simboleggiano la Parola che scende da Dio verso l’assemblea per radicarsi in essa e dall’assemblea ritorna a Dio irrobustita e florida: “Ascolta Israele, ascoltaci Signore”. 

L’acquasantiera con il tema delle quattro scalinate che scendono verso il centro richiama il movimento del Battesimo: l’umanità dai quattro angoli della terra si immerge nell’acqua per risorgere in Cristo a nuova vita nel segno della Croce. 

La croce nella cappella feriale presenta, per la contemplazione e la meditazione, il sacrificio del Figlio di Dio che si offre al Padre, innalzato verso l’alto, crocifisso, che si fa’ ostia santa ed immacolata, pane degli Angeli, cibo per gli uomini: Ecce panis Angelórum, factus cibus viatórum. Un pane quotidiano per la vita eterna. È la risposta alla domanda “Mostraci il Padre” (Gv. 14,8). “Chi ha visto me ha visto il Padre” (Gv. 14,9). 

Tipologia costruttiva, materiali, soluzioni ecosostenibili e di recupero 

La semplicità di impianto risulta in facilità costruttiva, cui si aggiunge la scelta di una tecnica mista: 

• il basamento il latero-cemento con muratura porizzata a cassetta; 

• l’aula in legno, per unire solidità e razionalità costruttiva con leggerezza e grande resistenza al sisma. 

In particolare, la tecnologia in legno adottata per l’aula consente di progettare e modulare la luce con attenzione, così da risultare una presenza costante nello spazio, sfruttando altresì le ottime caratteristiche acustiche del legno, nel favorire la diffusione del suono e l’intelleggibilità del parlato. 

L’involucro, e la stessa organizzazione planimetrica, consentono un’ottima performance termica all’edificio, dovuta a principi di passività costruttiva, con murature a cassetta, particolarmente adatte a garantire la vivibilità nelle stagion più calda e con copertura isolata mediante lana di roccia ad alta densità, protetta con guaine in EPDM, in grado di ridurre il surriscaldamento solare. 

Aspetti tecnologici e impiantistici 

Il progetto prevede la realizzazione di un sistema di riscaldamento e raffrescamento di tipo a tutt’aria con tubazioni di immissione e recupero aria in ambiente posti sul lato Sud dell’aula; le tubazioni saranno alimentate da un’unità esterna di tipo Roof -Top per il trattamento, filtrazione e rinnovo dell’aria. L’unità permetterà la gestione in modalità free-cooling dell’aria e sarà caratterizzata dalle seguenti scelte tecnologiche: 

• altissima efficienza di ventilazione e dell’aria in ambiente 

• recupero termodinamico attivo 

L’unità esterna è posizionata in una corte esterna aperta che consente facile manutenzione; le tubazioni sono inserite all’interno di un vano tecnico nella controparete sud, completamente accessibile per manutenzione. Per garantire fabbisogni e prestazioni energetiche del sistema edificio un impianto fotovoltaico sarà previsto sulla copertura dell’aula. 

Il sistema proposto prevede costi di manutenzione e di consumi estremamente ridotti. 


TAMassociati Taking care in Architecture 

Massimo Lepore, Raul Pantaleo, Simone Sfriso. 

con Laura Candelpergher, Enrico Vianello 

Collaboratori

Gloria Bazzoni, Francesca Mazzocchetti, Sarnali Razzak, Lester Gutiérrez. 

TAMassociati è un team di architetti e designer, le cui soluzioni progettuali in tutto il mondo mirano a migliorare la qualità dei luoghi, rafforzare le comunità e fornire risposte creative ai cambiamenti climatici: combinando l’alta qualità dei risultati all’economia delle soluzioni. L’etica progettuale di TAM può essere quindi riassunta nell’idea di generare Impatto positivo sui contesti fisici e sociali attraverso il design. A livello internazionale, TAMassociati promuove un’architettura sostenibile e socialmente equa. 

Con sede in Italia, abbiamo lavorato in Camerun, Kenya, Italia, Libano, Palestina, Qatar, Ruanda, Senegal, Sudan, Svizzera, Tanzania, Togo, Yemen. 

TAMassociati ha ottenuto ampi riconoscimenti e numerosi premi, come l’Aga Khan Award for Architecture per l’eccellenza del Salam Centre for Cardiac Surgery in Sudan, il premio internazionale Ius-Capocchin e lo Zumtobel Group Award per l’innovazione e la sostenibilità. Siamo stati nominati “Architetto italiano dell’anno” per la dimensione etica della professione. 

Siamo stati inoltre scelti come team curatoriale del Padiglione Italia alla 15a Biennale di Venezia con la mostra “TAKING CARE–Progettare per il bene comune”. 

TAMassociati ha fornito servizi di consulenza e progettazione a importanti organizzazioni nazionali e internazionali, come Deutsche Gesellschaft für Internationale Zusammenarbeit (GIZ), Italian Agency for Development Cooperation (AICS), International Organization for Migration (IOM), Climate Technology Centre and Network (CTCN), Aga Khan Development Network (AKDN), Autodesk Foundation, Banca Etica (BE), Emergency NGO. 


Per approfondire leggi gli articoli:

Aprirsi all’inatteso. Percorsi partecipativi e interpretazioni progettuali – La nuova chiesa a Nogara

Cronaca di un percorso – La nuova chiesa a Nogara


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