Il progetto per la nuova chiesa di San Pio X a Prato prevede l’ampliamento dell’aula esistente, la realizzazione della canonica e la riorganizzazione degli ambienti pastorali. Per rispondere al meglio a queste esigenze la parrocchia indice un concorso privato invitando quattro studi e lo scorso Settembre viene proclamato l’esito e il progetto vincitore; B+P architetti si aggiudica il primo premio ed inizia il percorso di partecipazione con la parrocchia, con la Commissione D’arte Sacra della Curia pratese e la presentazione delle prima istanza alla CEI per la richiesta di finanziamento.
DESCRIZIONE DEL PROGETTO
La capanna come archetipo della casa di tutti, il simbolo più elementare che disegnerebbe un bambino; una porta che si apre verso la comunità ed invita ad entrare; l’abside che con il suo movimento semicircolare aiuta ad avvolgere l’assemblea in un abbraccio di accoglienza che culmina con un raggio di luce da est.
Questi i concetti chiave del concept di progetto, in particolare l’idea dell’accoglienza della porta e del coinvolgimento dell’assemblea con l’abside, sono tenute insieme dall’immagine dell’abbraccio di cui oggi ne viviamo la mancanza; un’immagine potente in questo momento storico, evocata dal Santo Padre durante la benedizione Urbi et orbi il 27 marzo 2020 in una Piazza San Pietro vuota: “Da questo colonnato che abbraccia Roma e il mondo, scenda su tutti come un abbraccio consolante la benedizione di Dio”.
L’architettura della nuova chiesa vuole rappresentare plasticamente il concetto di accoglienza e di abbraccio consolante: l’edificio slitta lungo il suo asse longitudinale aprendo la monolitica facciata a capanna che diventa essa stessa porta “Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato”(Giovanni 10, 9), il fedele prosegue lungo le braccia della navata che si chiudono simbolicamente nell’abbraccio dell’abside.
Il fedele nel suo percorso dall’ingresso fino all’abside è sempre accompagnato dalla luce; un taglio zenitale collega idealmente la croce della facciata all’abside.
Lo slittamento delle due braccia della chiesa oltre a consentire l’apertura iniziale e l’abbraccio finale, permette anche di riorientare l’edificio nel senso di recuperare la luce da est, nel cammino verso la rinascita in Cristo.
Il progetto prevede l’ampliamento dell’aula assembleare verso sud, ridefinendo tutta la zona presbiteriale ampliando la sala per accogliere 180 fedeli.
Oltre all’ampliamento dell’aula vengono ridefiniti gli spazi dedicati alla sacrestia, fonte battesimale e penitenza.
Sopra l’attuale blocco delle aule del catechismo sarà realizzata la nuova canonica, al piano terra gli spazi interni saranno ridistribuiti.
L’intera facciata e il coro esistenti vengono demoliti in favore di una nuova sistemazione per il prospetto principale che va a recuperare in facciata l’intera ampiezza della navata.
La facciata a capanna si apre verso il sagrato e come due ante di un portone ruotano verso l’esterno di due angolazioni non casuali: la porzione sinistra ruota di 8° il numero della nuova era, il primo giorno dopo la creazione; la parte destra invece ruota di 12° il numero dell’elezione (i dodici apostoli, le dodici tribù di Israele) che rappresenta il popolo di Dio.
L’impianto planimetrico è caratterizzato da uno slittamento lungo l’asse longitudinale che a nord disegna la facciata come una grande porta/libro che si apre, mentre a sud le due ali dell’abside avvolgono l’assemblea in un abbraccio.
Questo slittamento produce un taglio di luce zenitale che a nord illumina la croce della facciata e a sud l’ala dell’abside che accoglie il tabernacolo.
I due setti della facciata sono tenuti insieme da un endonartece chiuso da un portone in legno all’esterno e una bussola in vetro all’interno che grazie al secondo portone in vetro, permette la preghiera anche quando la chiesa è chiusa.
In generale tutto l’intervento è teso a orientare l’edificio nel senso di catturare la luce d’oriente come nella tradizione classica; tale luce da est viene portata all’interno illuminando alcuni punti focali tra cui l’abside con il tabernacolo e il fonte battesimale.
Il progetto degli spazi esterni tenta di ricucire il rapporto con la città attraverso il sagrato e valorizza la qualità dei luoghi di relazione con la nuova sistemazione del verde.
Il sagrato attualmente risulta completamente disassato rispetto l’ingresso della chiesa, l’operazione che abbiamo fatto è stata quella riallineare la chiesa con il suo sagrato.
L’area verde a sud compresa tra il complesso parrocchiale e il confine su Via della Badie, viene ridisegnato con l’inserimento di un grande chiostro diviso in maniera classica in quattro zolle, che hanno come fulcro il centro dell’abside da cui si diramano i sentieri che dividono il verde.
Un orto degli ulivi, uno spazio verde meditativo dove quattro ulivi e un albero di Giuda ricordano la passione, morte e resurrezione di Cristo.
Il bordo lungo Via delle Badie viene definito con lungo porticato con una profumata copertura in gelsomino che chiude e definisce l’orto degli ulivi e che culmina con il nuovo campanile.
Il nuovo campanile riacquista il suo significato originale di punto di riferimento della comunità e richiamo per i fedeli, diventando nuovo landmark territoriale del quartiere.
Il progetto del campanile parte da una classica pianta quadrata come nella tradizione romanica, ma seguendo il concetto del disassamento della chiesa, anche il volume compatto del campanile si rompe e si divide in pianta in due triangoli che slittano lungo la diagonale del quadrato originale.
Da questa fenditura emerge la Croce, simbolicamente la forza della Croce spacca la roccia, apre anche i cuori più duri.
Scheda Tecnica
Progetto architettonico: B+P architetti – Alessia Bettazzi, Pierluigi Percoco
Artista: Gerardo Paoletti
Liturgista: Rev. Prof. Manlio Sodi
Consulenza progetto strutturale: Ing. Giovanni Cecchini
Consulenza progetto illuminotecnico: Maurizio Morelli- light designer
Consulenza progetto acustico attivo: Dott. Simone Rossoni
Consulenza progetto acustico passivo: Ing. Massimiliano De Angelis
Consulenza per stesura piano della sicurezza: Geom. Lorenzo Manetti
Partner fornitori:
Rivestimento copertura in rame: Tecu KME
Campane: Roberto Trebino Snc