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IL Patrimonio Architettonico del Novecento. Tutela e Conservazione

Arch. Caterina Parrello Direttore Editoriale CHIESA OGGI 

L’Ufficio Nazionale per i Beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della CEI, in collaborazione con l’Arcidiocesi di Cagliari, ha organizzato il 27 e 28 giugno 2024, una Giornata Nazionale interamente dedicata al tema del patrimonio architettonico del Novecento, volta ad approfondire gli aspetti della conoscenza, delle patologie e delle possibili strategie di intervento. 

L’incontro ha messo in luce la peculiarità del recente patrimonio architettonico e i limiti della sua tutela, conservazione e valorizzazione e ha cercato di delineare, attraverso il racconto di particolari interventi su chiese moderne, i tratti emblematici e identitari della tipologia di edifici oggetto di studio. 

Il patrimonio architettonico del Novecento è caratterizzato da una straordinaria varietà di stili, materiali e tecnologie che riflettono le profonde trasformazioni sociali, culturali e tecnologiche del secolo scorso. Le architetture di questo periodo non solo riflettono le innovazioni del loro tempo, ma anche le aspirazioni e le visioni del futuro delle società che le hanno create. Esplorare e riscoprire queste architetture permette di coglierne gli aspetti cruciali e il loro ruolo nel dibattito culturale dell’epoca

La conservazione di questo patrimonio rappresenta una sfida anche in Italia, per la mancanza di politiche e normative strutturate volte alla tutela e salvaguardia di questo patrimonio. 

Quando si parla di tutela intesa sotto il profilo vincolistico il riferimento è al Codice dei Beni Culturali e del paesaggio; ma per l’Architettura Contemporanea il Codice mostra una potenzialità assai ridotta. Il limite primo è proprio quello dell’età dell’opera, nel senso che un’opera può essere tutelata per la sua qualità e per i valori che esprime in sé solo se abbia compiuto i settanta anni e sia di autore non più vivente. All’Architettura Contemporanea quindi è preclusa la strada della dichiarazione di interesse ai sensi degli articoli 10 e 13 del Codice, rimanendo solo l’applicazione degli articoli del Codice che considerano l’opera come espressione di valori legati alla storia più in generale (articolo 10, comma 3, lettera d, il cosiddetto “vincolo storico-relazionale”, per il quale non si applica il limite dell’età), o come complesso di valore paesaggistico. 

A fronte di ciò, diventa possibile segnalare agli Enti preposti i rischi a cui sono esposti gli edifici e i quartieri del primo e del secondo Novecento, affinché questi possano essere tutelati, sia attraverso “vincolidi carattere paesaggistico o puntuale, sia mediante la dichiarazione di interesse del immobile inteso come “bene culturale”, sia infine, se l’edificio è recente ed anche se inferiore a 70 anni, con lo strumento del vincolo di carattere “relazionale”, in cui esso viene dichiarato particolarmente importante non tanto per sé stesso quanto per i suoi nessi con i valori della storia, della tecnica, delle tecniche costruttive. 

Gli aspetti ed i criteri generali che devono essere applicati alla salvaguardia, alla conservazione e al restauro delle architetture del XX secolo debbono, come per tutti gli altri beni storici, mirare a garantire la trasmissione al futuro e la permanenza dei principali valori insiti nel bene, sia sotto l’aspetto storico, sia sotto quello estetico, sia infine sotto quello materiale

La differenza sostanziale si ritrova nella maggiore disponibilità di fonti per lo studio e la conoscenza degli edifici recenti, che permette di conoscere meglio gli immobili in tutte le fasi progettuali, nelle varianti in corso d’opera, nei loro materiali e tecniche e può sicuramente orientare in maniera più precisa le scelte d’intervento e le soluzioni del progetto di restauro

Il patrimonio architettonico del Novecento merita una maggiore attenzione e un’approfondita valutazione critica per essere preservato e valorizzato adeguatamente. La conoscenza diffusa di questo patrimonio, dei suoi linguaggi e del suo significato è fondamentale per attivare politiche di tutela efficaci e per garantire che questi edifici continuino a essere parte integrante e preziosa del nostro paesaggio urbano contemporaneo

La combinazione di ricerca accademica, sensibilizzazione pubblica e interventi conservativi rispettosi può trasformare la percezione e la cura delle architetture del Novecento, rendendole un elemento di qualità della città del futuro. 

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