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Il Museo Diocesano per il recupero della memoria e l’identità dei territori

Se finalità precipua di un allestimento museografico contemporaneo è “esporre per comunicare”, in un museo ecclesiastico che conservi, in particolare, il patrimonio culturale a rischio di dispersione ciò si traduce in un costante riferimento al territorio, del quale l’opera esposta illustra il vissuto storico, culturale, sociale e religioso. Il Museo diocesano “Mons. Aurelio Sorrentino” di Reggio Calabria, inaugurato nel 2010 nell’ala tardo-settecentesca del Palazzo arcivescovile, ha fin dall’inizio orientato in tal senso non solo l’allestimento, ma anche l’azione dei propri Servizi educativi, attraverso la proposta alle Scuole di percorsi didattici e visite che dalle collezioni museali si estendessero all’adiacente Cattedrale e alle chiese di rilevante interesse storico cittadine. A riguardo, il Museo fin dal 2013 è partner del Progetto Chiese Aperte, promosso annualmente dall’Arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova, grazie al contributo 8×1000, con la finalità di formare volontari per la valorizzazione degli edifici di culto di rilevante interesse storico diocesani: delle chiese in oggetto, nei mesi estivi, è, in tal modo, garantita apertura con visite guidate e animazione culturale (concerti, presentazioni letterarie, conferenze) attraverso il coinvolgimento del Conservatorio “Francesco Cilea” e di alcune associazioni cittadine (Fai, Touring Club, Italia Nostra).

Il Museo diocesano, autentico ‘luogo della memoria della Chiesa locale, narra la storia della comunità cristiana che lo ha originato, in un contesto rarefatto per le alterne vicende di costruzione e distruzione che nei secoli hanno caratterizzato la città di Reggio Calabria e il territorio diocesano (in particolare, i terremoti del 1783 e del 1908): a ciò concorre, prezioso ausilio per i visitatori, l’App MyCultuRec (scaricabile gratuitamente per Android) che, attraverso la realtà aumentata, offre approfondimenti e contenuti multimediali sulle opere esposte, proponendo itinerari di visita tematici, con rinvii, in particolare, al territorio e ai contesti di provenienza dei manufatti.

Il Museo diocesano si rivela modello propositivo per la rigenerazione del territorio diocesano traendo linfa anche dall’appartenenza ad AMEI (Associazione Musei Ecclesiastici Italiani), il cui Programma 2015-2020 indica, tra i propri indirizzi operativi, la promozione dei musei ecclesiastici come “strumenti di tutela attiva del territorio”: a tal fine, il Museo ha il compito, di concerto con l’Ufficio beni culturali diocesano, di gestire e aggiornare la Banca dati CEIOA, inventario dei beni storico-artistici di proprietà ecclesiastica che nell’Arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova è stato completato nel 2008 e attualmente conta 18088 schede.

Il Museo diocesano di Reggio Calabria s’impone, con queste ed altre molteplici iniziative, quale autentico “laboratorio”per il recupero di memoria e identità del territorio diocesano.

Lucia Lojacono (direttore del Museo)

 

Lucia Lojacono
Storico dell’arte. Laureata in Lettere moderne (ind. storico-artistico) e specializzata in Storia dell’arte medievale e moderna presso l’Università Cattolica di Milano, dal 2010 ricopre l’incarico di Direttore del Museo diocesano di Reggio Calabria. Dal 1995 collabora con Soprintendenze e università ad atti- vità di studio, ricerca e valorizzazione dei beni cul- turali; dal 1998 riveste vari incarichi presso le diocesi calabresi, in particolare nell’ambito della ca- talogazione dei beni storico-artistici (Progetto CEIOA). E’ autrice di saggi e articoli, segnata- mente su temi di oreficeria sacra tra XVI e XIX se- colo e scultura rinascimentale in Calabria.

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