Il complesso parrocchiale Cuore Immacolato di Maria rappresentava per Villaggio Mosè un polo di aggregazione sociale e culturale molto importante. Storicamente area residenziale degli estrattori di zolfo, Villaggio Mosè è caratterizzato da una edificazione disordinata in cui la chiesa votata al Cuore Immacolato di Maria si pone come centralità, rivestendo un ruolo di catalizzatore molto forte.
Il complesso parrocchiale, realizzato negli anni ’60, ha rappresentato, per la comunità del Villaggio Mosè, un punto di riferimento primario grazie anche alle numerose attività parrocchiali che vi si svolgono.
Nel 2009, a causa di problemi strutturali l’aula liturgica è stata demolita, mantenendo i locali della casa canonica, le aule di catechismo, il campanile e il salone parrocchiale.
L’attuale progetto, frutto di un concorso diocesano del 2017, prevedeva la ricostruzione dell’aula liturgica e della cappella feriale, l’adeguamento del campanile e dei locali per il ministero e la manutenzione straordinaria del salone parrocchiale adibito ad aula liturgica provvisoria dal 2009.
I lavori sono iniziati il 27 gennaio 2020 a seguito della conclusione dell’iter di progettazione e con il contributo concesso dell’Ufficio Nazionale per i Beni Culturali e l’Edilizia di culto della CEI con in fondi dell’8xmille alla Chiesa Cattolica. L’aula e i locali di ministero pastorale sono stati conclusi nel novembre 2022, mentre sono ancora in corso i lavori di manutenzione del salone parrocchiale, che saranno conclusi a giugno 2023.
L’aula è stata consacrata il 19 novembre 2022 alla presenza dell’Arcivescovo Mons. Alessandro Damiano.
Il volume della chiesa, protagonista della piazza del Vespro, è definito all’ingresso da un grande taglio, una spaccatura che accoglie il fedele generando l’area del sagrato, uno spazio ombreggiato che funge da pausa prima dell’ingresso all’aula. La chiesa e parte del complesso parrocchiale sono posti su un basamento alto circa 1,20 m rispetto al piano stradale: una rampa e una breve scalinata danno accesso al sagrato, alla cappella feriale e, oltre il portico recuperato parzialmente, al cortile del complesso parrocchiale.
Il portale di ingresso risalta all’interno della fascia basamentale in pietra calcarea chiara proveniente dalle cave di Sabbucina (CL), caratterizzata dalla spaccatura verticale, una pausa solenne necessaria prima dell’ingresso nello spazio sacro. Le sue dimensioni permettono agevolmente l’uscita delle processioni e garantiscono la solennità delle celebrazioni importanti. Una porta laterale dal chiostro, invece, provvede all’ingresso quotidiano.
L’aula contiene circa 350 posti a sedere e punta a generare uno spazio avvolgente dall’impianto centrico ma al contempo sempre orientato verso l’area presbiterale, centro dell’azione liturgica.
All’interno, l’aula si compone di un basamento alto quattro metri rivestito in pietra chiara che ha lo scopo di rapportare lo spazio alla scala umana oltre a rappresentare un chiaro riferimento al tema della grotta nonché ai luoghi in cui ci troviamo: la sua trama ricorda infatti quella generata dai tagli di estrazione dei blocchi di pietra.
Varcata la soglia, sulla destra si trova, in posizione opposta al battistero, la penitenzeria e a seguire, più prossima all’area presbiterale, la cappella dedicata a Maria in cui viene collocata la statua della Madonna custodita dalla Parrocchia che è stata restaurata. Sulla sinistra invece si trova la cappella per la custodia eucaristica, ben visibile dall’intera aula.
Le due cappelle, la penitenzeria e il battistero sono pensati come elementi scavati illuminati zenitalmente e impreziositi dalla presenza materica della pietra.
L’elemento che caratterizza lo spazio dell’aula è rappresentato da un tetto dalle linee morbide, che come il manto della Vergine riunisce e protegge la comunità. Il soffitto bianco e luminoso, sembra essere sospeso e trova il suo punto di altezza massima in corrispondenza dell’altare, illuminato da una luce zenitale diffusa. All’interno dell’aula il rapporto con il trascendente è sottolineato dalla luce che accompagna il credente nel suo percorso: una luce che proviene dall’alto, una luce di cui non si vede mai la fonte, che accompagna il fedele in un percorso di ascesi.
Al margine destro del presbiterio è posto l’accesso alla sacrestia, punto di contatto tra la chiesa e gli edifici esistenti. Altro punto di contatto è rappresentato dal portico recuperato che conclude la figura del cortile parrocchiale e che connette l’aula alla cappella feriale.
AM3 Architetti Associati è fondato nel 2011 dagli architetti da sinistra Marco Alesi, Alberto Cusumano, Cristina Calì. La ricerca dello studio si focalizza sul rapporto tra la volontà di trasformazione insita nel progetto di architettura e le specificità del contesto per cui è immaginata. AM3 AA ha ricevuto vari riconoscimenti tra i quali la Menzione d’onore per il Premio Giovane Talento dell’Architettura Italiana 2015 promosso dal CNA. Nel 2016 è stato selezionato alla 15° Biennale di Architettura di Venezia – Padiglione Italia Taking Care con il progetto per la riqualificazione del Lungomare di Balestrate. Nel 2018 è tra i sei studi invitati da Mario Cucinella, curatore del Padiglione Italia “Arcipelago Italia” alla 16° Biennale di Architettura di Venezia, ad elaborare un progetto sperimentale su Gibellina e la Valle del Belìce. Nel 2022 è tra i 10 studi invitati a presentare una proposta di curatela per il Padiglione Italia per la 18° Biennale di Architettura di Venezia.
Chiesa Cuore Immacolato di Maria
Villaggio Mose’ – Agrigento
Nuova aula liturgica e riqualificazione del complesso parrocchiale esistente
Committente: Parrocchia Cuore Immacolato di Maria
Studio di architettura: AM3 architetti associati, www.am3studio.it
Opere d’arte: Igor Scalisi Palminteri
Consulente liturgico: Don Luciano Calabrese
Strutture: Ing. Fabio Granata
Impianti: Ing. Gabriele Pecoraro
Direttore Operativo: Arch. Alberto Cuffaro
Collaudatore: Eugenio Alba
Responsabile del Procedimento: Arch. Calogero Giglia
Impresa di costruzione: Eredi Geraci Salvatore srl
Intonaci esterni: Tradimalt s.p.a.- Villafranca Tirrena (Me)
Anno di realizzazione: 2020 – fine lavori novembre 2022
Superficie totale: nuova costruzione 480 mq; recupero dell’esistente 3.700mq
Volume totale: nuova costruzione 3.540 mc
Costo finale: 1.686.041 €
Fotografo: credits © Davide Curatola Soprana – OSA
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