Gli organi a canne di Galli e Pian
L’organo a canne è lo strumento musicale principe della liturgia Cattolica e Protestante. Guido Galli e Matteo Pian hanno fatto di questo strumento la fonte del loro lavoro nonché una grande passione.
L’attuale ditta Galli Pian organi, ha origine nel 2008 a Bovezzo in provincia di Brescia. Il laboratorio tratta il restauro, la pulitura, la manutenzione e la costruzione di organi a canne. La complessità di questi strumenti porta i due artigiani ultra specializzati, ad essere contemporaneamente falegnami, fabbri, elettricisti, meccanici, idraulici per ciò che riguarda gli impianti pneumatici, tecnici e musicisti. Un organo può avere da poche decine a diverse migliaia di canne pertanto un’ordinaria manutenzione è essenziale. Galli e Pian ad esempio eseguono la manutenzione dell’organo della Basilica Magistrale di Santa Maria della Steccata a Parma composto da 4500 canne.
Il restauro
Galli e Pian possiedono una profonda conoscenza delle teorie del restauro che li porta ad avere un approccio critico davanti ad ogni strumento. Proprio per questo sono essi stessi a redigere tutta la documentazione necessaria, come le relazioni storiche basate su ricerche d’archivio, per l’approvazione del restauro di un organo da parte della Soprintendenza.
Questo tipo di lavoro si è rivelato prezioso ed essenziale ad esempio nel caso dell’organo nella Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Annunciata a Binzago di Agnosine in provincia di Brescia. Solo grazie ad una attenta ricerca Galli e Pian hanno scoperto che questo è l’unico organo conosciuto realizzato dall’ organaro Pedessi nel 1731.
Che cos’è un organo a canne
L’organo è uno strumento formato da una o più file di canne il cui suono è prodotto dalla vibrazione della colonna d’aria all’interno del corpo delle canne stesse e dall’uscita dell’aria dalla loro bocca. Il passaggio dell’aria nelle canne viene regolato dai tasti delle tastiere e da un complesso sistema di distribuzione mediante valvole e canali.
L’organo è tra gli strumenti più complessi e antichi che l’uomo abbia inventato e che viene ancora utilizzato. Alcuni esempi di organi erano già presenti nell’antica Roma.
Le differenti tipologie
Esistono differenti tipi di organi che genericamente si distinguono per tipologia di trasmissione: meccanica, pneumatica, elettrica.
In un organo il sistema di trasmissione è un’insieme di elementi che permette all’aria di arrivare alla canna tramite la pressione di un tasto da parte dell’organista.
La trasmissione meccanica ha elementi puramente meccanici. In questo caso la tastiera che suona l’organista è situata molto vicina alle canne dell’organo.
Gli organi ibridi pneumo-meccanici (tipici a partire del diciannovesimo secolo) hanno come trasmissione del moto dei tasti della tastiera dei tubi. Essi portano aria, utilizzata per aprire le valvole che immettono un’aria dedicata solo alle canne. In questo caso la tastiera può essere collocata anche più distante dalle canne.
Nella trasmissione elettrica, sono gli impulsi elettrici ad avviare i meccanismi di passaggio dell’aria nelle canne. Per questo motivo la tastiera ha pochi vincoli di collocazione rispetto alle canne.
Le canne degli organi sono fatte di diversi materiali: legno, stagno, piombo, zinco, rame, ottone. Negli organi contemporanei si utilizzano sia materiali tradizionali che moderni.
https://www.facebook.com/ChiesaOggi/?view_public_for=267300953291962
L’organo in architettura
L’organo all’interno delle chiese è collocato in posizioni differenti. Dipende dalla cultura architettonica ed estetica del luogo in cui si trova. Non esiste per questo una collocazione giusta o sbagliata. Dal punto di vista sonoro la collocazione ideale sarebbe lungo l’asse longitudinale della chiesa. Quel posto permette una libera circolazione delle onde sonore come quando è collocato sopra il portone d’ingresso alla chiesa, lungo la navata principale, oppure sopra l’altare principale. Ma lo si può trovare anche a lato del presbiterio.
Le nuove norme liturgiche vogliono che il coro e gli strumenti di accompagnamento siano parte integrante dell’assemblea. Per questo i nuovi organi sono collocati (parzialmente con la sola consolle organista, o integralmente con le canne) a terra, allo stesso livello dell’assemblea e del coro.
Il nuovo organo della Chiesa di Bovezzo
Esemplare è l’organo nella nuova Chiesa Parrocchiale di Cristo Sacerdote a Bovezzo in provincia di Brescia. Lo strumento è stato interamente progettato e realizzato dagli organisti Galli e Pian integrandolo perfettamente nell’architettura della nuova chiesa. La progettazione di tipo tecnico ed estetico è stata realizzata con strumenti informatici come il CAD. L’organo è composto da 1745 canne, di cui 116 visibili dall’assemblea. Le canne sono situate nel presbiterio e divise in due corpi al di sopra delle due sagrestie. La consolle dell’organista è invece collocata a livello dell’assemblea, a lato del presbiterio.
I finanziamenti della CEI
La CEI ( la Conferenza Episcopale Italiana della Chiesa Cattolica) ogni anno emana un bando di finanziamento per il restauro di due organi per Diocesi. Il finanziamento copre il cinquanta per cento della spese di restauro, concedendo al massimo 200.000 euro per strumento. Il finanziamento non copre la ricostruzione di quegli elementi mancanti che sono stati asportati nel corso del tempo.
La CEI non finanzia la realizzazione di nuovi organi all’interno di chiese già esistenti, ma concede i fondi alla realizzazione di organi costruiti contestualmente all’edificazione di una nuova chiesa.
L’importanza della qualità del lavoro
Per la ditta Galli Pian organi, la qualità del lavoro è essenziale. Per questo, assieme a professori di restauro e di teoria del restauro, si stanno impegnando per realizzare un consorzio nazionale per la tutela e la valorizzazione dell’organo storico italiano. L’obbiettivo è quello di realizzare un disciplinare dove stabilire regole univoche per il restauro degli organi.
L’organo infatti è uno strumento musicale unico, un mondo a sé stante rispetto a tutti gli altri strumenti.
Sebbene gli organi possono essere simili tra loro, sono sempre unici e diversi poichè realizzati ad hoc in base alla loro collocazione finale. La loro unicità è stata nel corso dei secoli minacciata da pesanti modifiche per adattarli alle diverse esigenze musicali.
Nel loro restauro diventa molto difficile scegliere la linea di intervento soprattutto a causa di queste modifiche. Per questo, nella loro esperienza, Galli e Pian hanno sentito l’urgente necessità dell’esistenza di un disciplinare apposito. Seguendo il disciplinare si può scegliere la tipologia di restauro più adatta ad ogni caso. Si possono così evitare restauri errati che vanno a compromettere irrimediabilmente il valore di questi magnifici e complessi strumenti.
Arch. Paola Bettoni