A cura di Arch. Caterina Parrello, Direttore editoriale Chiesa Oggi

Nel cuore delle sfide sociali odierne, la progettazione degli spazi non è solo una questione estetica o funzionale, ma anche un potente strumento educativo. La Diapason Cooperativa Sociale ha compreso questo valore e ha deciso di intraprendere due progetti che vanno oltre l’ordinario, esplorando l’incontro tra pedagogia e architettura: Epicentro e Casa Lia. Questi due esperimenti non solo cercano di rispondere a bisogni sociali urgenti, ma lo fanno attraverso l’uso di spazi che stimolano la partecipazione, la crescita e il benessere.
Epicentro: Un Esperimento riuscito nella progettazione sociale

Epicentro è un progetto che, sin dalla sua nascita, ha puntato sull’importanza della bellezza e della funzionalità degli spazi. Progettato dagli architetti Tiziano Vudafieri e Claudio Saverino dello studio Vudafieri-Saverino Partners, questo centro è stato pensato per diventare un punto di riferimento per la comunità. L’idea era quella di creare un ambiente che potesse adattarsi a diverse esigenze, promuovendo il coinvolgimento attivo dei cittadini e l’integrazione sociale.
Gli spazi di Epicentro non sono solo luoghi dove si svolgono attività, ma sono pensati per essere anche un contesto che favorisce relazioni e interazioni significative. La bellezza architettonica, la luminosità, la varietà di forme e la possibilità di trasformare gli ambienti a seconda delle necessità sono caratteristiche che fanno di questo progetto un modello di riferimento. La possibilità di adattare gli spazi in modo flessibile, come un abito su misura, permette di rispondere a bisogni diversi nel corso della giornata e dell’anno. Questa capacità di trasformarsi rende Epicentro uno spazio sempre vitale, in continua evoluzione, che invita a interagire e crescere.



La progettazione degli interni, con l’utilizzo di materiali naturali e l’attenzione ai dettagli, non è mai stata pensata come un semplice aspetto estetico. Piuttosto, è stato concepito come un modo per stimolare sensazioni positive, favorire la concentrazione, l’inclusione e l’interazione sociale. Non si tratta solo di un ambiente funzionale, ma di un luogo che, attraverso la sua bellezza e la sua versatilità, diventa educativo.



Casa Lia: Un Progetto in Evoluzione con la stessa Visione

Se Epicentro rappresenta un esempio virtuoso di come la progettazione degli spazi possa rispondere ai bisogni sociali con un approccio innovativo, Casa Lia è un progetto che sta ancora crescendo e che promette di seguire lo stesso percorso. Situato in una fase embrionale, Casa Lia si fonda sulla stessa visione che ha animato Epicentro, e continua a perseguire l’obiettivo di offrire spazi che possano davvero accogliere e adattarsi alle necessità delle persone.
Anche in questo caso, la Diapason Cooperativa Sociale ha deciso di coinvolgere nuovamente Tiziano Vudafieri e Claudio Saverino, certi che la loro esperienza nella progettazione sociale possa essere un valore aggiunto in un progetto che vuole andare oltre la funzionalità. L’obiettivo è creare uno spazio che non solo ospiti, ma che possa essere anche un luogo di crescita, di apprendimento e di sviluppo, dove la bellezza degli spazi è essenziale per stimolare l’azione e la partecipazione attiva.
Pedagogia e Architettura: Un’Unione Fondamentale
In entrambi i progetti, Epicentro e Casa Lia, la fusione tra pedagogia e architettura è il cuore pulsante dell’intera progettazione. Non si tratta solo di dare risposta a esigenze pratiche, ma di creare ambienti che possano stimolare una continua evoluzione delle persone che li abitano. La bellezza, intesa come cura dei dettagli e attenzione al benessere psicologico, si rivela come un potente alleato nella creazione di spazi che non solo accolgono, ma che educano, coinvolgono e trasformano.
Nel mondo del sociale, spesso ci si concentra più sui bisogni immediati e pratici, trascurando l’importanza di progettare spazi che siano, al contempo, funzionali e capaci di arricchire l’esperienza quotidiana. Epicentro e Casa Lia dimostrano invece che l’architettura e la pedagogia non solo possono, ma devono lavorare insieme per creare ambienti che favoriscano la crescita, la partecipazione e il senso di comunità. La flessibilità degli spazi, la loro capacità di adattarsi a diverse esigenze e contesti, è un valore fondamentale che queste strutture offrono, mettendo al centro le persone e le loro necessità in continua evoluzione.

Conclusioni: L’importanza di progettare con sensibilità sociale
Epicentro ha già dimostrato che quando la progettazione architettonica è pensata con una visione educativa, i risultati possono essere straordinari. Casa Lia, pur trovandosi ancora nelle fasi iniziali, ha il potenziale per seguire lo stesso percorso, consolidando sempre di più l’importanza di un approccio sensibile e flessibile nell’architettura sociale. La Diapason Cooperativa Sociale, attraverso questi progetti, ci invita a riflettere sul ruolo che l’architettura può giocare nel mondo del sociale, non come un semplice supporto funzionale, ma come un valore educativo che plasma le esperienze quotidiane e stimola la partecipazione attiva nella comunità.
Il futuro della progettazione sociale passa anche dalla capacità di coniugare estetica, funzionalità e pedagogia, creando spazi che non siano solo luoghi dove accogliere, ma ambienti dove le persone possano crescere, imparare, e sentirsi parte di qualcosa di più grande.
Si ringrazia Elena Masiello dell’Area Comunicazione e Sviluppo Diapason Cooperativa Sociale onlus