APS MARTINUS www.martinusaps.it
A cura di Giancarlo Liuzzi, vicepresidente Associazione APS Martinus
STORIA:
La chiesa di San Martino è una piccola cappella privata inglobata nel Palazzo Bianchi Dottula situato nell’omonima strada nella città vecchia di Bari. Si tratta, probabilmente, di uno dei luoghi storici e religiosi più antichi della città, la sua costruzione risalirebbe infatti al IX – X secolo d.C., durante la dominazione bizantina di Bari.
Sui resti dei muri perimetrali dell’originaria cappella, probabilmente distrutta da Guglielmo il Malo nel 1156 e in parte ricostruita successivamente, venne innalzata l’attuale struttura, inglobata infine nell’attuale palazzo che ancora la custodisce.
Nel 1716 Giordano Dottula, componente della famiglia proprietaria della cappella, restaurò la chiesa dandole l’aspetto barocco evidenziabile già dall’esterno nell’elegante portale con epigrafe d’accesso.
San Martino continuerà a svolgere le funzioni religiose fino ad essere definitivamente chiusa al pubblico tra gli anni 50 e 60 inaugurando un lungo periodo di oblìo. Un decennio dopo però, durante alcuni interventi di consolidamento, venne aperto un profondo varco che riportò alla luce i sorprendenti affreschi e resti murari dell’antico tempio bizantino.
Nel 2012, su decisione della famiglia Mitolo di Giovinazzo, discendente dei Bianchi – Dottula e proprietari dell’intero fabbricato, ha avuto inizio il progetto di studio, restauro e rifunzionalizzazione della chiesa.
L’APS MARTINUS E IL PROGETTO MARTINUS SPAZIO|ARTE|TEMPO:
Da questo lungo e complesso progetto nasce nel 2022 l’APS Martinus: collettivo di associazioni e privati specializzati nella ricerca storica, restauro architettonico e promozione del territorio.
Il gruppo sta cercando, attraverso il supporto di enti, fondazioni, istituzioni, privati e tramite campagne di crowdfunding di reperire i finanziamenti necessari all’intero recupero della chiesa per poterla riaprire definitivamente al pubblico con il rinnovato nome di Martinus spazio|arte|tempo.
L’associazione conta: + 80 soci, + 200 sostenitori, + 15 eventi ospitati con oltre 3000 visitatori totali.
Nell’ultimo anno hanno parlato del progetto testate giornalistiche e tv locali e nazionali e il progetto è stato oggetto di convegni, pubblicazioni, eventi e seminari.
L’intero progetto ha l’obiettivo di far conoscere e promuovere il valore storico, culturale e artistico del luogo millenario, conservato nel cuore di Bari vecchia, eppure finora del tutto inaccessibile.
Traguardo finale è far diventare San Martino uno spazio aperto a tutti per esposizioni e convegni, ma anche luogo di performance teatrali, musicali ed artistiche e sede di programmazione partecipata di eventi per le tante associazioni del territorio. Il piano di lavori prevede la continuazione degli scavi archeologici, iniziati negli anni 70, in modo da riportare alla luce l’intero edificio di culto originario che sarà adibito a polo museale.
DESCRIZIONE CHIESA:
La chiesa conserva al suo interno affreschi e resti dell’originale struttura oltre a decori ed elementi artistici della sovrastante chiesa barocca.
All’interno sono ben in vista i diversi strati di pavimentazione, riferiti alle diverse epoche di frequentazione della cappella.
Dal centro del soffitto cade un raffinato candelabro settecentesco adornato da applicazioni floreali in bronzo.
Nella zona nord della navata ci si imbatte sulla destra in uno scavo nel quale è stato rinvenuto un affresco del XII secolo: un mezzo busto maschile vestito con una tunica gialla che regge un cartiglio in latino.
La zona dell’abside è dominata da un imponente altare settecentesco policromo, sovrastato da una rifinita cornice con volti di angeli e decori floreali. Al centro di essa si trova una tela secentesca di scuola napoletana che raffigura San Martino che dona il mantello a un povero.
Sul muro di sinistra invece un ampio affresco ritrae una Panaghia Platytera o Madonna del Segno databile tra il XV secolo e il XVII secolo.
Sul fondo nella navata, in un profondo varco di circa 3 metri, si trova la parte più antica di tutto il sito (IX-X sec. d.C.). In questa zona ipogeica è presente un prezioso affresco dove si distingue una figura maschile in abiti vescovili e una scena di Deesis con al centro un ormai impercettibile Cristo Pantocratore, sulla sinistra la Vergine e sulla destra San Michele Arcangelo.
Al di sotto invece si trova il sepolcro con epigrafe funeraria del sacerdote Smaragdo, rettore della chiesa e maestro di canto per i bambini, in un periodo storico in cui si ha notizia dell’esistenza di diverse scholae cantorum a Bari.
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