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Chiesa santi Cosma e Damiano – Acireale (CT)

Il complesso parrocchiale dei Santi Cosma e Damiano ad Acireale, frutto di un concorso vinto, si inserisce in un’area di margine urbano e si è configurato come vera e propria porta per la frazione di San Cosmo.

Due santi: Cosma e Damiano. Come due gocce gemelle che si fondono in una sola …”inter se congruunt et in una confunduntur”… Nel dualismo, più che nell’unità, prende forma l’idea che governa il progetto.

L’intero complesso parrocchiale è orientato secondo una duplice direzione di allineamento: la prima, secondo la direttrice est-ovest, la seconda, assegnata dalla naturale conformazione del lotto.

La matrice geometrica generatrice dell’impianto planimetrico converge e prende corpo nella chiesa, la cui pianta nasce dall’intersezione di due elementi a base quadrata ruotati tra di loro rispetto ad un vertice, da cui si dipartono le due direttrici compositive principali e su cui sorge il campanile, simbolo del sacro, punto di riferimento della comunità.

Il complesso parrocchiale è articolato attorno al chiostro piazza-sagrato, pausa del costruito e luogo di riflessione e di accoglienza, racchiuso fra i corpi di fabbrica, tra loro collegati dal portico, ma distinti nelle loro specifiche funzioni, costituiti dai volumi del salone parrocchiale a sud, delle aule per la catechesi a nord-ovest e della chiesa ad est.

Il salone parrocchiale è caratterizzato dal palco bifronte che permette, mediante l’apertura di un grande infisso mobile, di sfruttare lo spazio del sagrato nelle manifestazioni estive.

Per la casa canonica si è trovata una posizione più defilata, a nord dell’intero complesso e collegata alla sacrestia da un percorso esterno, a sottolineare il carattere privato dell’edificio.

La chiesa è pensata come uno spazio unitario e di raccolta per i fedeli sia per la forma in pianta sia per le suggestioni ottenute con l’utilizzo dei materiali e delle trasparenze luminose; il volume è concluso da una doppia copertura inclinata ad unica falda che ne riafferma la pianta.

Dall’interno il soffitto si innalza e scandisce il procedere verso l’altare. L’asse longitudinale dell’aula è disposto secondo il tradizionale orientamento est-ovest ed attorno a questo si dispongono a ventaglio i poli della liturgia: a sud-est il Battistero, luogo di rigenerazione; a nord-ovest la cappella delle Confessioni, luogo di conciliazione.

All’ingresso principale si accede da ovest mediante il sagrato; gli altri ingressi sono posizionati a nord e a sud, in maniera diametralmente opposta tra loro.

L’assemblea dei fedeli è disposta in maniera corale attorno ai due fuochi liturgici centrali: l’altare e l’ambone.

A nord-est la Cappella dell’Adorazione è separata dall’aula liturgica da una parete inclinata trattata ad intonaco ed una rivestita in pietra lavica tra di loro sfalsate a formare delle quinte. Tra queste un deambulatorio prosegue sino ad abbracciare il presbiterio dell’aula liturgica. La cappella, pur avendo uno spazio ben definito e raccolto, permette la partecipazione dei fedeli all’assemblea.

Particolare attenzione è stata posta alla diffusione della luce naturale per creare uno spazio suggestivo. Nel presbiterio dalla grande finestra verticale a tutta altezza che si apre sul prospetto est, nascosta alla vista dei fedeli da una quinta muraria, la luce entra e si insinua tra le discontinuità delle pareti, cosicché la grande croce posta in fondo si manifesta tra velati fasci di luce.

Una vasca rettilinea chiude un lato della corte. In essa l’acqua, uno dei simboli vitali comuni a tutte le religioni, uscendo da un doccione, vi scorre come metafora “della sorgente di acqua viva che toglie ogni sete.”

L’altare, punto focale dell’assemblea, è illuminato dall’alto grazie da un lucernario incastonato nella copertura. Il volume cilindrico sede del Fonte Battesimale, oltre a far entrare la luce dall’alto, è affiancato da alte finestre con vetri colorati. Asole luminose sono state poste nei punti di intersezione generati dalla rotazione dei due quadrati di base.

La sistemazione esterna è concepita in maniera da permettere un percorso processionale continuo che si snoda dalla chiesa all’altare esterno fino a ritornare sul sagrato, attraverso il passaggio coperto che divide le aule dalla sagrestia.

Una considerazione particolare va fatta per le opere d’arte che sono state considerate parti integranti dell’organismo architettonico, con la volontà di produrre un’esperienza linguistica e formale rispettosa della tradizione ma al contempo originale e all’altezza dello Zeitgeist (spirito del tempo) che distingue questa nostra epoca da ogni altra.

L’altare, simbolo del sacrificio di Cristo, è un monolite in marmo bianco di Carrara a pianta quadrata, elevato di un gradino rispetto la quota del presbiterio ed è posto sotto un fascio di luce proveniente dall’alto.

La forza dell’elemento monolitico sta nella stabilità, nella staticità, esaltata dal candore del marmo, simbolo di purezza.

Nello stesso materiale è realizzato l’ambone, una lastra di marmo che avvolge l’oratore. La custodia eucaristica, nella Cappella dell’Adorazione, è un cubo in ottone dorato, che sembra levitare all’interno di una parete in pietra lavica, a rappresentazione della sacralità del suo contenuto.

Il fonte battesimale, collocato al centro di una vasca d’acqua a simboleggiare la ritualità dell’immersione nell’acqua santa, si presenta come una sfera distinta in due parti, sempre nel rispetto del dualismo che governa il progetto; una, monolitica, in marmo bianco di Carrara a simboleggiare la stabilità ed una lucida in acciaio inox, simbolo di purezza a coronamento dell’integrità del materiale compatto.

Il crocifisso, posto sulla parete retrostante l’altare, è stato concepito dall’artista Alfio Sorbello in accordo all’architettura contemporanea della nuova chiesa. Nella croce in legno con la ricostruzione della sagoma del Cristo in acciaio inox l’espressione del dolore e della sofferenza viene evocata dal taglio al laser che produce il contorno “vibrato” e “tormentato” della figura. L’artista di origine ceca Jan Jedlička, ha arricchito di colore il semplice interno della chiesa, intensificandone, con la luce delle sue vetrate, l’effetto contemplativo. I colori utilizzati intendono evocare, con corrispondenze simboliche, la martirologia dei Santi, che furono torturati, gettati nel mare, poi in una fornace ardente, ed infine decapitati.

Così nell’unica vetrata a Sud i colori rossi vogliono ricordare il martirio dei fratelli nel fuoco, mentre nell’apertura accanto al battistero gli intensi toni blu ricordano il martirio dell’annegamento. L’acqua, così rappresentata, è ovviamente pure il simbolo del battesimo. Tutti i colori primari, utilizzati nelle singole vetrate, confluiscono poi nella vetrata centrale, di fronte all’ingresso, dove, come gli aspetti e i fatti della vita dei santi, si fondono in un insieme armonico.


SCAU Studio, Fondato nel 1980 da Angelo Vecchio (1955, laurea in Ingegneria civile a Catania e in Architettura a Reggio Calabria) e Angelo Di Mauro (1953, laurea in Ingegneria civile a Catania) SCAU Studio, tra i più dinamici e affermati studi di architettura della Sicilia, sviluppa progetti di architettura e urbanistica alle diverse scale concentrandosi in particolare sulla tipologia della residenza privata, con un approccio che deriva dalla profonda conoscenza del patrimonio storico e naturale locale. Caratteristica dello studio la mediazione tra elementi costruiti e naturali e la creazione di percorsi fluidi che favoriscono l’interazione tra l’architettura e il paesaggio, nonché l’uso del colore e il dialogo tra forme storiche e geometrie di matrice modernista. Da anni SCAU Studio opera anche all’estero in particolare a Malta e in Medio Oriente con diversi progetti tuttora in corso.


CHIESA SANTI COSMA E DAMIANO Acireale

Progettazione e Direzione dei lavori: Angelo Vecchio, Angelo di Mauro
Collaboratori: Perla Maria Fiamingo, Caterina Piro, Koncita Santo, Antonella Virzì, Alfio Cavallaro
Strutture: Carmelo Lanzafame
Progettazione Impianti: Orazio De Gregorio
Progetto: 2003-2006
Realizzazione: 2006-2014
Committente: Curia di Acireale
Dimensioni: Superficie del lotto 8.863 mq Superficie coperta 1.918 mq Volume 10.880 mc
Foto: Moreno Maggi

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