Dialogo tra contemporaneo e antico
di Franco Marrocco
Il progetto “Cammino” sui passi di San Benedetto, ha come obiettivo primario il dialogo tra contemporaneo e antico e unisce i luoghi benedettini che condussero il Santo da Norcia a Montecassino.
Le opere di Marrocco seguono un Cammino che prevede sette tappe, lungo le quali le stesse sono installate secondo temi tratti anche dalla Regola, affinché si possa creare un intimo dialogo tra i luoghi e le opere realizzate negli ultimi due decenni su temi “spirituali” che trovano stretti collegamenti con i nuclei fondanti della Regola benedettina.
Si tratta dunque di una mostra “diffusa” che può costituire un’interessante occasione di riflessione e meditazione della cultura visuale contemporanea che può apparire sintetica, ma densa di significati.
Le opere, alcune realizzate in stretto dialogo con il teologo Pierluigi Lia, attente alla questione analitica hanno abbandonato il terreno della rappresentazione per accedere alla formalità del “pensiero genetico”, quasi pre-linguistico, dove non solo evapora ogni sorta di referenzialità mondana, ma anche ogni significazione ideologica o morale, rimane l’autoreferenzialità dell’opera d’arte, contrassegnata solo dal colore.
Marrocco è particolarmente vocato a una pittura del sacro, per la sua rara capacità di creare quella “regione polare”che separa la terra dal cielo nel mentre si incontrano.
Da Norcia, luogo da cui prende avvio l’esperienza di vita di San Benedetto, parte il progetto con l’istallazione H2O, REPERTI, mentre a Leonessa nella chiesa di San Pietro sono esposti sei lavori pensati per il Cantico dei Cantici.
A Rieti i dipinti realizzati per la Regola sono inseriti nella raccolta pre-rinascimentale del Museo Civico.
Le opere dal titolo Ascesa sono esposte nella chiesa berniniana di San Giacomo a Orvinio, mentre a Subiaco dove prende avvio la storia del monachesimo cenobitico occidentale, troviamo l’istallazione H2O, REPERTI e il grande quadro MAGNIFICAT nel Monastero di Santa Scolastica.
Nella Sala Capitolare dell’Abazia di Casamari si trova il trittico, precedentemente esposto a Milano presso il Museo Diocesano, ALITO E COSTATO.
A Montecassino San Benedetto lascia le sue ultime “impronte” terrene e spirituali, è qui che scrive la Regola, è qui che passa la storia dell’Europa, è qui che troviamo nella Cappella di San Gregorio della navata di destra della Basilica l’opera appositamente concepita IMPRONTE.
L’esposizione curata da Donato Ogliari e Melania Marrocco si avvale di un comitato scientifico composto da Massimo Bignardi, Francesco Tedeschi, Micol Forti, Bruno Corà, Loredana Rea, Martina Corgnati, Giovanni Iovane. Organizzata dalla Fondazione San Benedetto e in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Frosinone.
L’esposizione sarà visitabile fino al 25 Settembre 2022.
Franco Marrocco, Rocca d’Evandro (CE) 1956. Incomincia la sua attività artistica con una mostra personale nel 1978 e prosegue ininterrottamente esponendo in Italia: Reggia di Caserta; Villa Rufolo, Ravello; Abazia di Fossanova; Villa Reale di Monza; Museo Diocesano di Milano; Santa Maria delle Grazie, Milano; Palazzo Zenobio, Venezia; Palazzo Collicola, Spoleto. All’estero: Camera di Commercio Italiana per la Francia, Parigi; OCDE, Parigi; Palais d’Europe, Strasburgo; Sala Polivalente del Parlamento Europeo, Bruxelles; Palazzo Sternberg, Vienna; Building Bridges Art Foundation, Los Angeles Usa; CEARTE, Ensenada Messico; Galerie Verein Berliner Kunstier, Berlino.
Inoltre partecipa a rassegne come: Premio San Fedele a Milano; Quadriennale di Roma; Premio Michetti; Biennale di Arte Sacra di San Gabriele al Sasso; Biennale di Venezia.
E’ docente di Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano dove è stato Direttore per due mandati consecutivi e contestualmente Presidente della Conferenza Nazionale dei Direttori delle Accademie di Belle Arti Italiane.