Dal 10 maggio alla Pinacoteca di Brera una nuova serie di didascalie illustrate e una audioguida gratuita ci raccontano in rima i segreti di alcuni capolavori del museo: da Lotto a Crivelli, da Carrà a Modigliani
A cura di Caterina Parrello, architetto
L’offerta della Pinacoteca di Brera si arricchisce di un nuovo percorso di lettura delle opere del museo: sarà infatti possibile per tutti i visitatori usufruire di una nuova audioguida gratuita e una nuova serie di sette didascalie a essa correlata. Il titolo Breraviglie – Meraviglie di Brera dipinte in rima fa riferimento a filastrocche in rima, illustrate, che raccontano con tono lieve e ironico particolarità e segreti di alcune delle opere esposte.
L’idea nasce per gioco, dal desiderio di una restauratrice del museo, Ilaria Negri, di trasmettere con semplicità e immediatezza, il patrimonio di conoscenza raccolto nel tempo da un museo sempre in movimento che non smette mai di studiare le sue opere. Ma non è solo una questione di contenuti: le Breraviglie nascono di getto.
Si è venuta a creare infatti una preziosa sintonia con i dipinti protagonisti della narrazione e un legame affettuoso fra il restauratore e le opere, ed è questo tipo di empatia che si intende trasmettere a chi legge.
Per allargare questa esperienza ad un pubblico più ampio, parte dei testi creati da Ilaria Negri è stata liberamente interpretata e tradotta in lingua inglese dal Direttore James M. Bradburne; i testi sono stati, inoltre, valorizzati dalla lettura di una doppiatrice: Annalisa Longo.
Le tracce sono raggiungibili dal sito e dall’App gratuita izi.Travel.
Il progetto tuttavia non si ferma alla realizzazione di un’audioguida, ma abbraccia l’idea braidense di inclusione, che si esprime anche attraverso la presentazione di diversi tipi di didascalie con un museo che si offre al visitatore attraverso più voci, più chiavi di lettura, per stimolare lo spettatore ad attivare le proprie inclinazioni e interagire anche con i propri compagni di visita. Una visione che accoglie e valorizza le interpretazioni e le iniziative personali di chi lavora tutti i giorni a stretto contatto con le opere che ha la responsabilità di custodire, anche al di fuori dalla propria specifica mansione.
Per questo motivo sono state scelte sette delle nove filastrocche, per creare un nuovo percorso di didascalie: i testi in rima sono accompagnati con ironia da un’illustrazione, realizzata sempre da Ilaria Negri, per cogliere al meglio lo spirito e il tema trattato in ogni componimento.
Ilaria Negri e Sofia Incarbone
Il QR Code presente su ogni didascalia permette di ascoltare le filastrocche arricchendo l’esperienza conoscitiva ed emotiva del visitatore.
Breraviglie è espressione di molti dei valori più importanti di Brera: si rivolge alle famiglie e ai bambini; aggiunge un nuovo linguaggio poetico al coro di voci già presenti a Brera; mostra la ricchezza della squadra di Brera presentando il lavoro di un collaboratore – chi può chiedere di più? Breraviglie è al cuore di Brera” afferma il direttore James Bradburne, direttore della Pinacoteca di Brera e della Biblioteca Nazionale Braidense.
Le filastrocche illuminano di volta in volta un particolare aspetto dell’opera senza tradirne mai la verità, ma solo concedendosi di evocare qualche immagine affettuosamente irridente nei confronti dei personaggi che popolano i dipinti.
TRA LE OPERE RACCONTATE IN RIMA
Ben documentato dalle fonti, ma non così conosciuto, è il travagliato pagamento del ritratto commissionato da Liberale da Pinedel di Lorenzo Lotto, che offre uno spunto di riflessione sul rapporto fra artisti e committenza in determinati contesti culturali.
Il Trittico di San Domenico di Carlo Crivelli, con le sue magistrali dorature, permette di cogliere la preziosità della tecnica esecutiva messa in campo da un artista unico nel suo genere.
Le indagini diagnostiche condotte dalla Pinacoteca consentono di raccontare la curiosa nascita di alcuni dipinti, modificati in corso d’opera dall’artista (Madonna con Bambino di Fernando Yanez, La segheria dei marmi di Carlo Carrà) o realizzati su tele già dipinte con altri soggetti (Enfant gras di Amedeo Modigliani).
Le intricate storie conservative della Madonna dei Cherubini di Andrea Mantegna e della Madonna con Bambino di Vincenzo Foppa fanno conoscere antiche e sorprendenti pratiche di restauro che hanno concorso a formare l’attuale aspetto dei dipinti.
I componimenti dedicati alla Venere di Simone Peterzano e al Cristo in trono di Giovanni da Milano, strizzano l’occhio ad aspetti dell’animo umano, che attraversano il tempo e lo spazio.
Il filo conduttore è dunque la vita condivisa da uomini e opere d’arte e l’indissolubile rapporto che li lega, conferendo loro reciproca identità.