La Sinergia tra Architettura e Comunità nel Restauro della Chiesa di San Lorenzo
Il restauro di edifici storici è una sfida che richiede competenze tecniche, ma anche una profonda capacità di dialogo con la comunità.
Luisa Bocchietto racconta il progetto di recupero della Chiesa di San Lorenzo a Biella, un intervento che ha visto protagonista la sinergia tra architetto, committente e cittadini. L’esperienza, non solo tecnica ma anche sociale, dimostra come l’architettura possa diventare uno strumento di unione, coinvolgendo anche le fondazioni bancarie e i parrocchiani in un’iniziativa di raccolta fondi. Questo articolo offre una panoramica su come il coinvolgimento della comunità possa essere fondamentale per il successo di progetti complessi.
Un progetto che parte dalla comunità
Il restauro della Chiesa di San Lorenzo a Biella ha rappresentato un’opportunità unica di integrazione tra architettura e comunità locale. Luisa Bocchietto, architetto del progetto, racconta come il parroco, Don Andrea Crevola, abbia svolto un ruolo fondamentale nel coinvolgere i parrocchiani e i cittadini nella raccolta fondi per il restauro. L’architetto sottolinea l’importanza del committente, che non solo ha supportato il progetto ma ha contribuito attivamente alla ricerca dei fondi, mostrando un approccio proattivo che ha reso possibile il completamento dell’opera.
Un lavoro complesso di restauro e consolidamento
Il restauro ha affrontato diverse sfide tecniche, come il consolidamento delle strutture murarie e il recupero degli intonaci, molti dei quali erano in condizioni precarie. Bocchietto spiega come le soluzioni siano state trovate in stretta collaborazione con esperti locali e aziende, soprattutto per la realizzazione degli intonaci, che hanno dovuto rispecchiare quelli storici. La difficoltà nel reperire materiali adeguati, miscelati manualmente per adattarsi alle specifiche locali, è stata una delle sfide principali. L’architetto evidenzia come ogni intervento sia stato studiato per garantire la conservazione dell’autenticità dell’edificio.
Comunicazione visiva e coinvolgimento diretto
Un aspetto innovativo del progetto è stato l’uso della comunicazione visiva per coinvolgere la comunità. Bocchietto ha ideato una campagna di raccolta fondi utilizzando una grafica semplice ma efficace: una quadrettatura delle facciate, che veniva progressivamente colorata in base ai fondi raccolti. Questa idea, pensata per essere immediatamente comprensibile a tutti, ha permesso di coinvolgere anche chi non aveva una conoscenza approfondita del progetto. L’uso del “bollino rosso”, simbolo di completamento, ha dato visibilità al progresso dei lavori, creando un legame diretto tra i cittadini e il restauro.
Un progetto che continua grazie alla sinergia
Il progetto non si è concluso con il restauro della chiesa, ma ha continuato a coinvolgere la comunità anche durante l’inaugurazione e la benedizione dei lavori. Luisa Bocchietto racconta anche come le fondazioni bancarie locali, come la Cassa di Risparmio di Biella e CRT, abbiano supportato il progetto con contributi che hanno permesso di completare il restauro. Nonostante il progetto sia in fase di completamento, la sinergia tra architetto, parroco, parrocchiani e fondazioni è stata determinante per superare le difficoltà e ottenere i fondi necessari. Questo caso dimostra come l’architettura possa essere una potente forza di comunità.
Per un approfondimento su questo progetto, si consiglia di guardare il video completo, dove Luisa Bocchietto esplora nel dettaglio le fasi del restauro e le dinamiche che hanno portato al successo di questa iniziativa.