Il caso del progetto dei nuovi campi da padel realizzati su area di proprietà della Parrocchia di S. Maria Nascente a Milano grazie ai finanziamenti privati e al sodalizio con società dilettantistiche
La forzata sospensione delle attività sportive durante l’emergenza pandemica ha sicuramente aumentato la voglia di tornare a praticare sport a livello amatoriale all’interno di impianti e palestre che, a causa delle misure restrittive adottate dal Governo per contrastare la diffusione dei contagi da coronavirus, sono state chiuse per diversi mesi.
Tra le discipline emergenti vi è sicuramente il padel che, nel corso di questi ultimi anni, ha visto una esponenziale crescita a livello di praticanti sul territorio nazionale, con conseguente aumento delle strutture sportive atte ad ospitare questo divertente ed aggregante sport.
Molti gestori o proprietari di impianti sportivi, infatti, hanno iniziato ad investire nella costruzione (o conversione) di campi da padel sfruttandone anche i contenuti costi di installazione e di manutenzione ed il fatto che la pratica della disciplina può essere fatta sia al chiuso che all’aperto e coinvolgere praticamente tutte le fasce di età.
Non a caso, in alcuni Paesi come la Spagna, il padel è già inserito all’interno dei programmi di insegnamento scolastico primario ed accessibile anche da atleti diversamente abili.
In ambito nazionale, se la città di Roma registra ancora la massima concentrazione di campi, Milano sta registrando un significativo incremento di impianti da padel con progetti altissimo profilo da un punto di vista dell’architettura sportiva di nuova generazione sempre più votata all’utilizzo delle energie rinnovabili ed alla eco sostenibilità.
Sulla scia di questo “boom”, anche il mondo ecclesiastico ha voluto giocare la propria partita attraverso un differente sfruttamento dei propri beni immobili.
E’ il caso del progetto della Parrocchia S. Maria Nascente del noto quartiere QT8 di Milano la quale, grazie ad alcuni finanziamenti privati, ha potuto avviare la costruzione di alcuni campi da padel all’interno di un’area di sua proprietà (Piccolo Stadio San Siro) data già in gestione alla società sportiva dilettantistica Promo.s che, sfruttando le proprie specifiche competenze del settore, ne curerà il relativo sviluppo per gli utenti finali che, così, potranno usufruire delle rinnovate strutture sportive anche per la pratica del padel.
L’operazione messa in atto dalla parrocchia milanese potrebbe essere replicata anche in altre realtà ecclesiali che, ad esempio, stanno valutando la necessità di ristrutturare i propri campi sportivi degli oratori, con l’ausilio di competenti sodalizi sportivi dilettantistici in qualità di gestori, potranno accrescere e diversificare la loro offerta sportiva sia per i propri fedeli che per i terzi avventori dell’impianto.
La sinergia tra la Parrocchia ed una società o associazione sportiva dilettantistica, oltre alla comune condivisione delle finalità educative e sociali dello sport, permetterebbe anche a quest’ultima di accedere, ove possibile, anche a finanziamenti erogati per l’impiantistica sportiva da parte dell’”Istituto per il Credito Sportivo” data la loro specifica natura di soggetto riconosciuto ai fini sportivi dalla nostra legislazione e quindi beneficiario delle predette erogazioni.