Lo studio associato Archidue composto dagli Architetti Guido Chiari e Romano Alessandro Ruggieri, nasce a Cremona nel 1985. Lo studio si occupa principalmente di progettazione architettonica, strutturale e restauro.
I quarant’anni di esperienza dello studio Archidue, ne garantiscono qualità ed eccellenza. Nella loro progettazione uniscono vecchie e nuove tecnologie, trovando soluzioni ad ogni specifico problema. Sempre aggiornati alle più recenti normative, le applicano in modo attento e puntuale. Sono esperti mediatori e coordinatori dei diversi soggetti presenti in un cantiere di restauro: Soprintendenza, committenza e maestranze. L’ascolto e il dialogo di ciascuna delle parti rendono i loro progetti e cantieri efficacemente rispondenti alle necessità emerse.
Lo studio Archidue elabora inoltre la progettualità della manutenzione inserendo nei loro progetti quegli accorgimenti atti ad ispezionare, con facilità e sicurezza, i lavori eseguiti.
Il restauro della Chiesa dei Santi Cosma e Damiano
L’esperienza dello studio Archidue può essere riassunta nel progetto di restauro e consolidamento della Chiesa parrocchiale dei Santi Cosma e Damiano a Persico in provincia di Cremona. I lavori sono stati svolti tra il 2014 e il 2015 a seguito del sisma del 2012.
Il sisma ha reso inagibile la chiesa che, già in precedenza, presentava gravi problemi strutturali.
Fasi costruttive storiche
A seguito delle ricerche storiche condotte dallo studio Archidue è risultato che i primi sedimenti della Chiesa risalgono al sedicesimo secolo. A quel tempo era un piccolo edificio di forma quadrata a navata unica. Con l’aumento del numero di fedeli nei secoli successivi la chiesa ha subito diversi ampliamenti. Soprattutto nel 1829 è stata aggiunta una campata alla navata e realizzata l’odierna facciata. Nel 1897 la Chiesa ha avuto il suo ultimo ed importante ampliamento con l’aggiunta delle due navate laterali.
La struttura della chiesa
Lo studio Archidue, al fine di comprendere al meglio lo stato di fatto dell’edificio ha eseguito una serie di rilievi geometrici con Laser Scanner 3d, e analisi dei materiali e delle strutture.
La navata centrale è coperta da volta a botte in muratura di mattoni pieni messi a coltello provvisti di catene. Gli archi di comunicazione con le navate laterali erano invece privi di catene. Le navate laterali sono coperte ciascuna da volte a botte in laterizio alveolato anch’esse, prima dei lavori, prive di catene.
Le coperture sono a capanna per la navata centrale mentre per le navate laterali la copertura è a mono falda. La loro strutturata era costituita da travi in legno poggianti su muretti in muratura piena posti a mezzeria degli archi sottostanti. Gli appoggi sulla muratura e sul dormiente erano precari e sconnessi.
La struttura del tetto era ricoperta da lastre in fibrocemento pre – ecologico e manto di coppi.
Le cause del degrado
Con l’avvento del terremoto lo stato di degrado strutturale della chiesa andò gravemente peggiorando. Infatti il sisma fu solo l’elemento finale di una serie di concause che hanno reso inagibile l’edificio.
Lo studio Archidue ha eseguito un’attenta analisi del degrado e rilievo del quadro fessurativo, in modo da stabilire quali fossero le molteplici cause di degrado.
Le coperture risultavano disconnesse permettendo l’infiltrazione d’acqua piovana in vari punti intaccando così le strutture lignee e murarie. Le strutture delle coperture delle navate laterali gravavano sulle mezzerie degli archi danneggiandoli gravemente.
Le varie trasformazioni ed ampliamenti che la chiesa ha subito nei secoli hanno inciso sulla struttura dell’intero edificio. Differenti materiali e tecniche costruttive hanno interagito differentemente tra loro, provocando importanti lesioni nelle parti strutturali più delicate.
Nelle navate laterali erano pressoché assenti catene di irrigidimento strutturale e le reni delle volte a botte erano state, nei decenni precedenti,svuotate quindi alleggerite. Perciò l’avvento del terremoto ha fatto si che la calotta delle volte si staccasse dal resto della struttura, formando delle lesioni passanti.
Le catene che assicuravano la facciata non erano più in tensione provocandone il distaccamento di circa tre centimetri dalla struttura retrostante.
A seguito di questo diffuso degrado gli affreschi esistenti sono stati molto danneggiati ed in alcuni punti si sono distaccati dalla muratura.
Le soluzioni
Il progetto di consolidamento strutturale, realizzato da Archidue con la collaborazione dell’ Ing. Guendalina Galli, ha mirato al miglioramento strutturale della chiesa attraverso una serie sistematica di opere reversibili e conservative, attenendosi scrupolosamente alla norme tecniche antisismiche. Le opere più importanti hanno riguardato il consolidamento del tetto e delle volte delle navate laterali, della facciata,
degli affreschi e dell’apparato murario.
I lavori di restauro hanno riguardato il totale rifacimento delle coperture delle navate laterali tramite la bonifica dal fibrocemento, la riconfigurazione strutturale di impostazione della nuova copertura ed il consolidamento delle strutture di appoggio.
Il consolidamento delle navate laterali è consistito nella posa di nuove catene e la diffusa messa in opera di fibre di carbonio e lamine d’acciaio fiorettate, su volte, calotte e archi per garantirne il consolidamento.
Le volte sono state connesse alla muratura perimetrale mediante fiorettatura con connettori costituiti da trecce in fibra di carbonio. Infine lo studio Archidue ha previsto e fatto mettere in opera catene metalliche longitudinali e trasversali per l’irrigidimento della maglia reticolare delle navate laterali. I capo chiave sono a paletto per rimanere celati alla vista.
La riconnessione della facciata alla struttura portante della chiesa è avvenuta tramite il ripristino del corretto tensionamento delle quattro esistenti catene e del consolidamento della struttura di tenuta e ancoraggio.
La riparazione delle murature gravemente danneggiate è avvenuta, dove necessario, tramite l’applicazione di malta armata con rete in fibre di carbonio.
Infine il consolidamento degli affreschi è avvenuto ristabilendol’adesione dello strato pittorico alla superficie di supporto.
Per ogni esigenza contatta lo Studio Associato Archi2 qui
Arch. Paola Bettoni
<iframe height="1200" width="600" style="overflow:hidden" scrolling="no" frameborder="0" src="https://www.infopage.com/it/ibrand/d9cef878-90b8-431d-bf48-8bf440b1df20?ref=ArtCHSisma"></iframe>