FIRENZE, Museo degli innocenti fino al 7 aprile 2024
Al Museo degli Innocenti a Firenze fino al 7 aprile 2024 è possibile ammirare oltre duecento opere dell’artista Alphonse Mucha, tra i maggiori testimoni del movimento dell’ Art Noveau. Una mostra che, attraverso la bellezza ideale espressa dalle meravigliose donne di Mucha, coglie l’occasione di riflettere sul cambiamento della rappresentazione femminile nella società
A cura di Caterina Parrello, direttore editoriale CHIESA OGGI
Alphonse Mucha è un artista le cui opere hanno lasciato un’impronta indelebile nel panorama artistico del suo tempo e oltre.
La sua capacità di coniugare estetica, simbolismo e spiritualità ha reso il suo lavoro un’icona del movimento Art Nouveau e una fonte di ispirazione per gli artisti successivi.
La mostra “Alphonse Mucha. La seduzione dell’Art Noveau” allestita al Museo degli Innocenti di Firenze fino al 7 aprile 2024 presenta oltre duecento opere dell’artista ed è un’opportunità unica per immergersi nel mondo incantato di Mucha e per ammirare la bellezza delle sue creazioni.
Attraverso le affascinanti illustrazioni, i manifesti e i disegni i visitatori saranno trasportati in un’epoca caratterizzata da un rinnovato interesse per l’arte, il design e la pubblicità.
Con Mucha infatti è nata una nuova forma di comunicazione: la bellezza di fanciulle in fiore rappresentate con uno stile compositivo unico, tanto da diventare le icone del famoso stile Mucha.
Questa esposizione, quindi, non è solo un omaggio all’arte di Alphonse Mucha, ma anche un’occasione per riflettere sul cambiamento della rappresentazione femminile nella società.
Chocolat Idéal
Litografia a colori, 117×78 cm
© Mucha Trust 2023
Nelle sue opere la donna è spesso raffigurata come bellezza ideale, una figura sottile e sinuosa, dall’aria misteriosa e seducente. Nel corso del tempo anche la rappresentazione femminile è cambiata notevolmente riflettendo l’evoluzione della società, della cultura e dei diritti delle donne. Tematiche su cui l’Istituto degli Innocenti ha sempre tenuto alta l’attenzione.
Alphonse Mucha ea anche appassionatamente convinto che l’arte fosse un dono essenziale per il genere umano, e per questo dovesse essere accessibile al grande pubblico, incoraggiando il maggior numero di persone ad ammirarla e apprezzarla.
Questa mostra ci invita a soffermarci sul ruolo dell’arte nella società: l’arte ha la straordinaria capacità di unire le persone, di oltrepassare barriere culturali e linguistiche e di comunicare messaggi universali. L’accesso all’arte e alla cultura è fondamentale per il pieno sviluppo di ogni individuo, indipendentemente dalle sue origini o dal suo status sociale.
LA MOSTRA
Stampa digitale su carta,18×13 cm
© Mucha Trust 2023
Il percorso dell’esposizione, tematico e cronologico, presenta oltre 170 opere: manifesti, libri, disegni, olii e acquarelli, oltre a fotografie, gioielli, opere decorative, che permettono al visitatore di approfondire la complessità e l’eclettismo di Alphonse Mucha accanto a un nucleo di opere italiane che raccontano il contesto dell’evoluzione dello stile Art Nouveau in Italia.
Questa mostra vuole mettere in luce, oltre al suo talento, il grande lavoro di ricerca e riflessione che ha accompagnato l’evolversi della sua arte, senza mai perdere di vista l’attaccamento alla sua terra d’origine, per la cui indipendenza lotterà tutta la vita.
Mucha credeva che l’arte non dovesse limitarsi a essere piacevole alla vista: doveva comunicare un messaggio spirituale, elevare gli spettatori e soprattutto parlare a tutte le persone.
Tra fine Ottocento e inizio Novecento, Parigi era considerata il centro del mondo dell’arte. È la cosiddetta Belle Époque, c’è un grande entusiasmo e Alphonse Mucha diventa il più famoso e conteso artista dell’epoca. Le sue opere, le sue illustrazioni, i poster teatrali e la nascente pubblicità danno vita ad una nuova forma di comunicazione.
Le sue opere diventano subito famose in tutto il mondo, il suo stile è il più imitato, la potente bellezza delle sue donne entra nell’immaginario collettivo di tutti. È lo sguardo di una donna nuova, che rivendica il diritto di una libertà e dignità che, fino ad allora, le è stata negata. È l’inizio della modernità, di cui Mucha, con un linguaggio influenzato dai Preraffaelliti, dalle xilografie giapponesi, dalla bellezza della natura, dalla decorazione bizantina e da quella slava, si fa portavoce.
Le stagioni: Calendario per i negozi Dewez Enseignes, Parigi 1903
Litografia a colori, 49×66 cm
© Mucha Trust 2023
È un’arte nuova anche nella progettazione, partendo dall’osservazione della natura, Mucha si avvale delle nuove conoscenze scientifiche, quelle che definirà “teorie su come incantare”, i meccanismi della percezione visiva (occhio-nervi-cervello). E, allo scopo di determinare quali siano le forme e le linee più piacevoli, suggerisce di apprendere dalle strutture organiche della natura la legge delle proporzioni equilibrate: “La natura visibile, che cogliamo attraverso gli occhi, ci circonda di forme ricche e armoniose. La meravigliosa poesia del corpo umano e di quello animale, e la musica di linee e colori che promana da fiori, foglie e frutti, sono le più evidenti maestre per lo sguardo e per il gusto”.
A complemento dell’esposizione, una sezione dedicata allo sviluppo del nuovo linguaggio artistico nel nostro Paese: un omaggio al fiorentino Galileo Chini, uno dei protagonisti dell’Art Nouveau in Italia.
CREDITS
La mostra “Alphonse Mucha. La seduzione dell’Art Noveau” è prodotta da Arthemisia in collaborazione con il Museo degli Innocenti di Firenze, con il patrocinio del Comune di Firenze e dell’Ambasciata della Repubblica Ceca, organizzata in collaborazione con la Fondazione Mucha e In Your Event by Cristoforo ed è curata da Tomoko Sato in collaborazione con Francesca Villanti.
MUSEO DEGLI INNOCENTI
Il Museo degli Innocenti di Firenze è un museo multidisciplinare che racconta la storia dell’Istituto deli Innocenti, la più antica istituzione pubblica nata in difesa dei diritti dell’infanzia, fondata nel 1419 per accogliere i bambini e diventato nel corso di sei secoli un punto di riferimento a livello nazionale e internazionale in tema di tutela di bambini e ragazzi.
L’Istituto ha promosso la realizzazione del Museo nella consapevolezza che il patrimonio culturale dell’Istituto sia unico al mondo: l’unità tra opere, architettura, memoria documentaria, testimoniano una storia mai interrotta di accoglienza e aiuto all’infanzia e alle famiglie e una continuità tra l’identità storica testimoniata dal patrimonio e l’attuale mission dell’istituzione.