La Bellezza, di cui in Italia siamo custodi, interpella la comunità cristiana e l’intera società, non solo ad essere custodi di un patrimonio millenario ma anche ad essere creativi e testimoni di azioni per il futuro. I beni ecclesiastici veicolano la capacità di relazioni tra persone, culture e tradizioni costituendo le “comunità di eredità”.
Dopo Viareggio (17-18 giugno) e L’Aquila (19-20 settembre) le giornate di Matera (8-10 dicembre) sono state l’occasione per centrare l’attenzione sulle persone e le comunità a partire dal patrimonio e dal valore in esso riconosciuto.
Quando cresce la consapevolezza del suo valore non solo artistico ed economico, ma vitale, aumenta la responsabilità comune nel sostenerne la conoscenza, la tutela, la conservazione, perché si possa trasmettere alle generazioni future. Tecnicamente si costituiscono così le “comunità di eredità”.
I beni ecclesiastici veicolano la capacità di relazioni tra persone, culture, tradizioni. Le nostre parrocchie conservano e utilizzano molti oggetti e edifici per le attività pastorali quotidiane.
In occasione delle feste le statue dei santi, i candelabri, i quadri, gli abiti, le chiese, le campane e ogni cosa, serve a “fare festa”, a testimoniare l’affetto e la fede delle persone e il legame, che da generazioni richiama anche da lontano parenti, amici, devoti, fedeli e ultimamente anche turisti e curiosi.
Il tempo modifica velocemente le relazioni tra le persone e le comunità, le modalità di espressione, i riti e le abitudini, nonché gli “oggetti” utilizzati.
Sono proprio le persone a garantire la vitalità delle cose, il loro significato più profondo e vero, intimamente legato alla vita quotidiana. Le persone sono coinvolte direttamente, si sentono e sono partecipi di quanto avviene e mai spettatori.
Tutto ciò garantisce non il perpetuarsi di un rito, ma l’espressione dei significati autentici di una cultura, di una tradizione, dell’espressione di fede.
Garantire la vivacità delle comunità è la strada da perseguire perché anche le cose vivano. Il coinvolgimento attivo delle comunità rappresenta la strada maestra perché queste sperimentino la qualità della loro vita, la loro armonia con l’ambiente, l’incontro e l’aiuto reciproco (cf. Laudato Sì, n. 150).
Le proposte di maggiore interesse relative alla CALL FOR PAPER per la raccolta delle esperienze e per la valorizzazione del patrimonio immateriale delle comunità, promossa in occasione dell’incontro di Matera, sono state pubblicate online sul portale www.beweb.chiesacattolica.it .