a cura di Paola Patriarca
Il borgo medievale di Agnone (IS) è un gioiello intatto fatto di piccole chiese e nobili facciate dove anche i più modesti particolari svelano il gusto innato di artigiani raffinatissimi e sensibili. Attualmente Agnone è una cittadina turistica tra le più visitate del Molise. Tra le mete più apprezzate c’è il Museo Storico della Campana “Giovanni Paolo II”, annesso alla Pontificia Fonderia Marinelli, l’Azienda più antica del mondo che si tramanda di padre in figlio, da 27 generazioni, la misteriosa arte della fusione del bronzo.
Visitare questa antica “Bottega” garantisce suggestioni indelebili e senza confronto: ci si immerge in un’atmosfera medievale dove penombre, polveri ed umori sono quelli di sempre. Questo perché la lavorazione delle campane non ha mai subito varianti e rimane un raro esempio di pura artigianalità. Ogni campana, richiesta da una committenza esigente, nasce come “pezzo unico” perché reca su di sé iscrizioni e decorazioni artistiche personalizzate, plasmate da scultori esperti nella delicata arte del bassorilievo.
Oltre alla lavorazione delle campane è possibile intravedere gli artisti di famiglia intenti a plasmare opere monumentali, piccole sculture, busti o portali per Basiliche importanti o chiesette di campagna. Tutto avviene con la tecnica plurimillenaria della “cera persa” che garantisce unicità all’opera. Poi, durante la Fusione, l’uomo domina il bronzo attraverso la terra e il fuoco benedetto.
Il Fuoco è protagonista assoluto anche della “‘Ndocciata”, il rito pagano del Sole Nascente, che evolutosi nei millenni, richiama ad Agnone migliaia di visitatori durante le festività natalizie. Ritenuta la più grande manifestazione popolare legata al Fuoco è stata dichiarata “Patrimonio d’Italia per la Tradizione” dal Ministero del Turismo. È principalmente un omaggio a Gesù che nasce ma porta in sé svariati significati legati alla cultura popolare e contadina. Lo spettacolo è straordinario: centinaia di “portatori”, col tipico manto di lana, sfilano lungo il corso principale del paese portando da 1 a 26 lunghe torce d’abete e ginestra, legate a ventaglio sulle spalle. Il cuore del paese s’infiamma letteralmente finché tutte le “‘Ndocce” semi-consunte, convergono in un unico immenso “falò della Fratellanza” nei pressi della grande scalinata di S. Antonio.
Il 19 marzo del 1995 Agnone visse un evento storico eccezionale: nel giorno di S. Giuseppe il papa divenuto Santo, Giovanni Paolo II, volle rivolgersi al mondo degli artigiani e visitò il laboratorio noto come quello più antico e carico di aspetti sacri e simbolici: la Fonderia di Campane Marinelli.
Il 10 dicembre del 2022, incuriositi dal rito antico della “‘Ndocciata”, hanno raggiunto Agnone anche il Ministro alla Cultura Gennaro Sangiuliano e il Sottoministro Vittorio Sgarbi. Quest’ultimo è spesso ad Agnone, città che ama e dove segue personalmente gli sviluppi artistici dello stimato, giovane scultore, Ettore Marinelli.
Sangiuliano era invece spinto dall’intima esigenza di ricomporre vecchi legami familiari coi fonditori Marinelli. Scopriamo infatti che sua madre era proprio una “Marinelli” nativa di Agnone. Suo bisnonno Enrico, classe 1863, prima di intraprendere un’importante carriera nel mondo della finanza a Buenos Aires fu invogliato dal padre Alessandro, stimato imprenditore, a rimanere in paese per dedicarsi alla nota Azienda di famiglia. Intorno ai vent’anni incise infatti la sua firma su alcune campane ma poi lasciò Agnone per realizzare la sua vita in Argentina. Ebbe 11 figli.
Sangiuliano ha visitato il Museo ed i laboratori ed ha incontrato i membri della famiglia e le autorità cittadine ricevendo dalle mani del sindaco Daniele Saia una campana personalizzata col suo nome, le “‘Ndocce” e altri simboli di Agnone. Gli è stato consegnato anche “l’Albero genealogico dei Fonditori Marinelli” che parte da Nicodemo, nato nel XIII secolo, che firma una grande campana nel 1339.
Insieme a Vittorio Sgarbi, il Ministro ha poi inaugurato la Mostra delle opere dello scultore Ettore Marinelli. Il giovane artista dal grande talento è già affermato e apprezzatissimo da ogni tipo di pubblico per l’intensità espressiva ed il dinamismo dei suoi bronzi di cui cura personalmente ogni fase della lavorazione.
Il Ministro della Cultura è rimasto emozionato e grato per l’accoglienza della Città di Agnone e prevalentemente della sua “famiglia agnonese”, concludendo l’incontro con le parole: “Ho sentito di essere a casa, tornerò presto!”.