La IV edizione del progetto Rodello Arte è ispirata ai temi del VIAGGIO percepito come occasione di “contagio”, di cambiamento, di nuove strade da percorrere nella bellezza, e del SACRO ricercato nella spiritualità, nel rapporto con sé stessi, nel silenzio, nel dialogo coi ricordi ed il tempo che ne muta la percezione.
a cura di Enrica Asselle
Sabato 9 maggio 2020 si è tenuto il webinar d’inaugurazione della mostra Rodello Arte. Il sacro e il viaggio, un percorso espositivo allestito presso la chiesa dell’Immacolata Concezione di Rodello (CN) che ospita il Museo di arte moderna e religiosa “Dedalo Montali”, una delle sedi diffuse sul territorio del Museo Diocesano di Alba (CN).
La mostra è l’esito della IV edizione del progetto e fa vivere le opere di Roberta Astegiano, Sabrina Barrera, Margherita Caliendo, Chiara Crescioli, Nadia Larosa, Enrico Prelato, Mara Jvonne Raya, Edi Sanna, Francesca Semeraro, sia nel contesto allestitivo della chiesa barocca sia virtualmente.
L’esperienza contemporanea riallaccia le sue radici con quanto avvenuto nel 1964, quando il Can. Mario Battaglino, parroco del paese di Rodello, nel cuore delle Langhe oggi patrimonio UNESCO, promosse un seminario sperimentale cui aderirono giovani artisti in cerca di spazi adatti a far pittura, quali Piero Ruggeri, Giorgio Ramella, Bruno Sandri, Beppe Morino sotto la guida di Enrico Paulucci, chiedendo loro di impegnarsi sul tema dell’arte religiosa con tecniche e stile contemporanei.
L’invito era di raccogliere gli stimoli offerti dal Concilio Vaticano II: Paolo VI, infatti, sollecitava gli artisti ad allacciare una rinnovata alleanza con la comunità cristiana, in cui esprimere con creatività e libertà il proprio genio artistico. Il gruppo di opere allora prodotte è rimasto in dotazione e custodia nella Chiesa dell’Immacolata e formarono il primo nucleo del museo di arte religiosa.
In quell’ambito si colloca l’incontro, nel 1969 a Torino, tra Dedalo Montali e don Mario Battaglino impegnato a fondare, sempre a Rodello,“La Residenza”, una casa di cura, e a cercare un artista che ne illustrasse la cappella, secondo le nuove istanze conciliari. La sua opera rappresenta un’acuta rappresentazione della Chiesa del Vaticano II.
Il rapporto tra arte contemporanea, sacro e produzione artistica è l’eredità storica dell’esperienza di Rodello ed è anche la sfida della modernità con cui il Museo si misura dal 2016. Da questi impulsi la Fondazione Museo Diocesano di Alba, in partenariato con la Parrocchia ed il Comune di Rodello, la Residenza, la Fondazione Santi Lorenzo e Teobaldo di Rodello e l’Associazione culturale Colline e Culture, ha ideato“Rodello Arte”.
Il progetto, giunto alla sua IV edizione, promuove la maturazione della cultura artistica e stimola la produzione di arte sacra, recuperando il fecondo spirito intellettuale e creativo che un tempo caratterizzava Rodello, dando ampio spazio alla multidisciplinarietà, al dialogo tra gli artisti e ai modi in cui esprimere il sacro.
Ogni anno, i dieci artisti vengono selezionati tramite una call tematica (primo biennio “il sacro e la terra”; secondo biennio “il sacro e il viaggio”). Il gruppo partecipa ad un progetto di residenzialità e il Museo torna ad essere una “casa d’artisti”: due giorni di workshop e d’ispirazione tenuti da un team d’eccezione con competenze e sensibilità ampie composto da don Liborio Palmeri direttore del DIART di Trapani, Roberto Canu psicologo sociale e project manager dei beni culturali, suor Serena Munari monastica francescana, Enrica Asselle ed Elisa Pera storiche dell’arte, col supporto di don Valerio Pennasso parroco di Rodello e direttore dell’Ufficio Nazionale BCE ed Edilizia di Culto della CEI, Silvia Gallarato direttrice del Museo Diocesano di Alba e Franco Aledda sindaco di Rodello.
L’output del ciclo formativo consiste nella produzione di un’opera d’arte ed una mostra collettiva narrativa che mette in dialogo il contesto storico, le opere della collezione museale, la nuova produzione e la comunità locale.
La IV edizione è ispirata ai temi del viaggio, percepito come occasione di “contagio”, di cambiamento, di nuove strade da percorrere nella bellezza, e del sacro ricercato nella spiritualità, nel rapporto con sé stessi, nel silenzio, nel dialogo coi ricordi ed il tempo che ne muta la percezione.
E’ una mostra resiliente che ha aperto le sue porte on-line cogliendo le opportunità date dal digitale creando occasioni d’incontro, dibattito e divulgazione culturale e dal 5 luglio anche onsite, offrendo l’opportunità di esperire dal vivo le opere.