I tesori della Chiesa aperti a tutti con “Aperti al Mab”, (Musei, Archivi e Biblioteche ecclesiastici). Quasi trecento eventi in tutta Italia. Un inestimabile patrimonio di storia, cultura e fede da conoscere, per comprendere quali siano le radici del nostro Paese e quali sono le sue potenzialità per il futuro
Per tutta la settimana dal il 3 al 9 giugno 2019,si è svolta l’iniziativa nazionale “Aperti al MAB. Musei Archivi Biblioteche ecclesiastici”, che punta a dare risalto al ruolo centrale svolto da ogni Istituto culturale nel proprio territorio, a servizio della comunità.
Il progetto è stato promosso dall’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della CEI, insieme all’Associazione musei ecclesiastici italiani (AMEI), all’Associazione archivistica ecclesiastica (AAE) e all’Associazione dei bibliotecari ecclesiastici italiani (ABEI), con il patrocinio del coordinamento MAB-Italia Musei Archivi Biblioteche e in collaborazione con l’International archives day e con le Giornate nazionali dei musei ecclesiastici.
“Gli istituti culturali – afferma Don Valerio Pennasso, Direttore dell’Ufficio CEI – costituiscono il presidio per garantire una crescita completa e consapevole dell’essere umano e sono luogo d’incontro e di scambio, culturale e cultuale, anche tra fedi religiose e tradizioni diverse. Apriamo, dunque, musei, archivi e biblioteche! Apriamoli fra di loro, perché imparino a collaborare e a saper guardare a prospettive comuni, apriamoli ancor più alla gente, con sempre maggiore spirito di servizio e accoglienza”.
328 le proposte culturali messe in cantiere durante la settimana dell’evento, in tutto il Paese: 108 sono state organizzate dai musei, 125 dagli archivi e 95 dalle biblioteche ecclesiastiche. La loro mappa interattiva è disponibile nella sezione dedicata del portale BeWeb, insieme ad una gran quantità di informazioni sulle aperture straordinarie, visite guidate, seminari, convegni, mostre.
Nella prossima edizione, prevista per l’anno 2020, l’iniziativa “Aperti al Mab” includerà la possibilità di rendere fruibili tutti i beni del patrimonio culturale di proprietà ecclesiastica su territorio nazionale.