Il restauro della copertura in coppi della Certosa di Pavia
La Certosa di Pavia è un complesso monumentale storico che comprende un monastero e un santuario. Continua a leggere e scoprirai come restaurare un tetto in coppi con l’esempio del cantiere della Certosa di Pavia. In più, potrai scaricare il resoconto dettagliato fotografico del prima e del dopo.
Un accostamento di stili che trova equilibrio nelle bellezze dei marmi, delle pitture e delle decorazioni. Infatti, questo fu lo stile che Gian Galeazzo Visconti fece realizzare a Pavia nel 1396 chiamando i più noti architetti e artisti dell’epoca. In questo si è posta particolare attenzione per il restauro della copertura in coppi.
Nel Maggio 2017 è iniziato questo radicale restauro delle coperture più ammalorate dell’edificio, per preservare appunto il valore di tutte le ricchezze in esso contenute. L’intervento ha interessato molteplici tetti dell’intera struttura tra cui il Coro, il Tiburio, la Chiesa, il Chiostro e il Museo.
Un capitolato speciale per il restauro della copertura in coppi
Sul restauro della copertura in coppi vige un capitolato speciale in categoria OG2. Sul capitolato ci fu anche la supervisione della Direzione Generale Belle Arti e Paesaggio Regionale per la Lombardia . Data la grande importanza storica e territoriale, ci fu intervento anche della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio di Milano.
L’attività svolta è il rifacimento dell’impermeabilizzazione della copertura di tetti esistenti. La caratteristica principale del restauro della copertura in coppi è il manto “sottocoppo” realizzato con prodotti aventi fibre organiche bitumate. Le lastre resinate non erano più idonee alla funzione richiesta e finitura con tradizionale doppia posa di coppi vecchi. Dopo di che a Maggio 2017 iniziano i lavori con una durata prevista di 10 mesi. I lavori terminarono puntuali nel Marzo 2018,. Le attività di restauro della copertura in coppi iniziarono con smontaggio dei coppi esistenti, il loro stoccaggio e pulizia per il successivo riutilizzo. Inoltre il progetto previse la rimozione dell’ondulina bitumata, la verifica e/o sostituzione dell’orditura leggera. Aspetto molto importante fu la messa in complanarità delle falde.
La tecnica speciale per le coperture in coppo
A conclusione del restauro della copertura in commi, come da capitolato, vengono posate lastre “portacoppo” in fibrocemento ecologico. (Se voi maggiori dettagli clicca qui) Questo fu previsto al fine di ottenere un’impermeabilizzazione. Inoltre, venne progettata una ventilazione e un supporto ai coppi, in grado di garantire nel tempo tutte le caratteristiche di resistenza agli agenti esterni e atmosferici.
Le lastre portacoppo impiegate, Tegolit Plus 200 in colore rosso tegola, riassumono le rilevanti proprietà e le elevate prestazioni richieste come in precedenti realizzazioni, ad esempio il Teatro La Fenice di Venezia, Villa d’Este a Cernobbio, la Basilica di Santa Maria in Campagna a Piacenza, il Santuario di Caravaggio e molte altre ancora.
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