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VIII Premio internazionale di architettura sacra 2024 – Fondazione Frate Sole 

A cura di Caterina Parrello, direttore editoriale CHIESA OGGI
Componente della Giuria del Premio e membro del Comitato Scientifico della Fondazione Frate Sole

Progetto Vincitore: Chiesa del Santissimo Redentore a Las Chumberas, (Tenerife-Spagna), arch. Fernando Menis 

Il Premio Internazionale di Architettura Sacra organizzato dalla FONDAZIONE FRATE SOLE viene assegnato ogni quattro anni e ha lo scopo di valorizzare le opere di Architettura Sacra che, attraverso un linguaggio contemporaneo, riescano a esprimere spiritualità, fede e senso del sacro

Il focus è sull’innovazione architettonica e sul modo in cui gli edifici religiosi possano favorire la contemplazione e il raccoglimento spirituale. 

Il Premio si rivolge a edifici di culto già realizzati in ogni parte del mondo. L’opera deve essere completata e funzionante, dimostrando una sintesi tra il valore architettonico e quello spirituale.

L’approccio di Padre Costantino Ruggeri, fondatore della Fondazione, enfatizza l’idea che l’Architettura Sacra debba essere uno spazio vivo, capace di trasmettere bellezza e pace, favorendo il dialogo tra l’uomo e il divino. 

Negli anni il Premio è stato assegnato a numerosi architetti di fama internazionale che hanno contribuito a ridefinire il concetto di spazio sacro nel contesto contemporaneo. Le opere premiate nelle diverse edizioni del Premio hanno mostrato una visione globale e inclusiva della spiritualità e del sacro

L’VIII edizione del Premio, che si è svolta quest’anno (2024) ha visto la partecipazione, su candidatura libera, di 128 progetti da tutto il mondo con studi professionali appartenenti a 28 diverse nazionalità, dimostrando la rilevanza e l’importanza dell’architettura sacra nel contesto culturale odierno. 

Progetto Vincitore: Chiesa del Santissimo Redentore a Las Chumberas (Tenerife- Spagna), arch.Fernando Menis 

I lavori della Giuria del Premio, hanno seguito un processo rigoroso e multidisciplinare per garantire l’imparzialità e la qualità delle opere selezionate. 

La Giuria, riunitasi in presenza, presso la prestigiosa sede degli “Horti del Collegio Borromeo in Pavia”, ha avviato la prima fase di selezione tra le opere partecipanti, esaminando tutte le candidature.

I componenti della Giuria del premio: da sx Arch. Andrea Vaccari (curatore), arch. Giorgio Della Longa, arch Cristiàn Undurraga, arch. Caterina Parrello, arch. Luigi Leoni (presidente) arch. Axel Fruhauf, don Luca Franceschini, prof. Arch. Esteban Fernandez Cobian. 

Il numero elevato delle proposte in concorso, delle quali circa un terzo realizzate in Italia, ha avviato da subito un proficuo dibattito tra i componenti della Giuria in merito alla qualità delle opere realizzate, evidenziando soprattutto che la qualità progettuale delle chiese italiane sono frutto dei bandi di concorso per le nuove chiese promossi in questi anni dall’Ufficio Nazionale Beni Culturali ed Edilizia di Culto della CEI.

Si evidenzia che i progetti italiani hanno una particolarità progettuale che si estende anche alle opere di servizio annesse alla Chiesa. 

La giuria ha quindi proseguito i lavori valutando i progetti seguendo i seguenti criteri: 

Innovazione architettonica: l’uso creativo dei materiali, tecniche costruttive, e l’integrazione nel contesto locale. 

Significato spirituale: la capacità dell’edificio di evocare e facilitare esperienze spirituali e di raccoglimento. 

Funzionalità liturgica: come l’architettura serve le necessità delle cerimonie religiose. 

Sostenibilità: valutazione dell’impatto ambientale e del modo in cui l’edificio interagisce con l’ambiente naturale. 

La prima fase di analisi dei progetti è stata individuale. Successivamente è stata avviata una fase di confronto tra i componenti della Giuria per approfondire i dettagli dei progetti più meritevoli e discutere i punti di forza e debolezza. In questa fase, le discussioni hanno riguardato anche il messaggio simbolico trasmesso dall’architettura, come la capacità di rispondere alle esigenze spirituali della comunità. 

arch. Caterina Parrello, arch. Fernando Martin Menis (Vincitore), Arhc. Giuseppe Maria Jonghi Lavarini (componente CDA della Fondazione) 

Dopo un attento confronto la Giuria ha definito in pieno accordo una lista ristretta di finalisti da cui sono stati scelti i nomi dei Vincitori. Il primo premio dell’ Edizione 2024 è stato assegnato a Fernando Martín Menis per la chiesa del Santísimo Redentor a Las Chumberas, Tenerife, Spagna. Ai Progetti di Mario Cucinella e ARQBR Arquitetura è stato riconosciuto il secondo premio ex aequo. Il terzo premio è stato assegnato al progetto di Alejandro Beautell. Sono state assegnate anche delle Menzioni speciali per progetti particolarmente meritevoli.

I progettisti dei Premi assegnati sono stati celebrati in occasione della Cerimonia di Premiazione che si è svolta in Pavia il 5 ottobre e che è anche una importante occasione per riflettere sull’evoluzione dell’architettura sacra contemporanea. 

La Fondazione e il Premio sono diventati un punto di riferimento per coloro che operano nel campo dell’architettura sacra, combinando arte, fede e innovazione

Tutte le opere presentate alla VIII edizione del Premio Internazionale di Architettura Sacra si possono consultare sul sito: 

internationalprize.fondazionefratesole.org.


PRIMO PREMIO 

Fernando Martín Menis per la iglesia Santísimo Redentor a Las Chumberas, nel Comune di San Cristóbal de La Laguna (Tenerife, Spagna). 

Crediti fotografici – Simona-Rota 

SECONDO PREMIO ex aequo 

Mario Cucinella per la chiesa del complesso parrocchiale di Santa Maria Goretti a Mormanno (CS), Italia. 

Crediti fotografici – Duccio Malagamba 

SECONDO PREMIO ex aequo 

ARQBR Arquitetura e Urbanismo per la igreja della Paróquia da Sagrada Família in Brasilia (Brasile). 

Crediti fotografici – Joana França 

TERZO PREMIO 

Alejandro Beautell per la iglesia de Nuestra Señora de Candelaria in Alcalá (Tenerife, Spagna). 

Crediti fotografici – Alejandro Beautell 

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