Petrae Fidei
Vittore Carpaccio 1516 – Nicola Samorì 2024
Abbazia di San Giorgio Maggiore, Cappella del Conclave
22 dicembre 2024 – 09 marzo 2025
In occasione del prestito della pala d’altare di Vittore Carpaccio raffigurante San Giorgio che uccide il drago alla Staatsgalerie di Stoccarda per la mostra «Carpaccio, Bellini und die Frührenaissance in Venedig», la Comunità Benedettina di San Giorgio Maggiore – attraverso il suo ramo non profit Benedicti Claustra Onlus – ha commissionato all’artista romagnolo Nicola Samorì un dipinto che sostituisca temporaneamente il noto capolavoro cinquecentesco.
Raffigurante il Santo Cavaliere nell’atto di annientare il drago, sulla tela di Vittore Carpaccio è accuratamente descritta, in secondo piano, una scena della lapidazione di Santo Stefano – contitolare, insieme a San Giorgio, del Monastero Benedettino.
È proprio dalla rappresentazione congiunta di questi due Santi, che trae origine Primo Martire: “nel dipinto che ho realizzato per l’Abbazia di San Giorgio Maggiore”, dichiara l’Artista, “ho inteso portare in primo piano il martirio di Santo Stefano, ribaltando le proporzioni leggibili nell’opera del Carpaccio: è il Primo Martire a giganteggiare, mentre San Giorgio diventa una sorta di blasone, impresso sul manto di Stefano, in una temporalità inversa, come se il Martire vestisse l’avvenire.”
Traendo ispirazione iconografica dalla Lapidazione di Santo Stefano dipinto da Pier Francesco Cittadini nel 1637 per la Basilica di Santo Stefano a Bologna, Samorì ha percosso materialmente l’effige del Santo – vittima, come è noto, di lapidazione, e per ciò tradizionalmente raffigurato in compresenza di sassi -, attraverso la pressione di pietre sulla tela. “La lapidazione ha avuto luogo fisicamente sul corpo della pittura, aprendo squarci nel modellato ad olio ancora molle”, prosegue Samorì: “la mia trascrizione del modello antico è piuttosto fedele, ma la trama della pittura è sconvolta da incursioni che precipitano il codice barocco verso la gestualità dell’informale”.
Sul grande leggio del badalone centrale, nella stessa Cappella, è esposta una pittura di pietra: una sottile lastra di breccia aperta a libro, proveniente da Vendôme, in Francia, che registra una coralità eterogenea di materie difformi mineralizzate, quasi un’esplosione fossilizzata, che sembra cristallizzare la corsa dei sassi verso il corpo di Stefano.
In fase di esecuzione è inoltre un manoscritto miniato contemporaneo. Realizzato tradizionalmente nel Laboratorio del Restauro del Libro dell’Abbazia di Praglia, il manufatto verrà arricchito personalmente dall’Artista – confluendo nella collezione di manoscritti miniati contemporanei donati alla Comunità Benedettina di San Giorgio Maggiore.
Lo spazio che ospiterà il progetto espositivo dal 22 dicembre 2024 al 09 marzo 2025 si trova nel Coro Notturno dell’Abbazia di San Giorgio Maggiore, un’area privata del Monastero oggi meglio nota come Cappella del Conclave – denominazione che acquisì dopo aver ospitato, nel 1800, l’assemblea cardinalizia che elesse al soglio pontificio Papa Pio VII (al secolo Gregorio Barnaba Chiaramonti, monaco benedettino cassinese, allora Vescovo di Imola).
L’ingresso alla mostra è libero, e l’accesso possibile unicamente attraverso visite guidate erogate in loco senza anticipata prenotazione.
Courtesy l’artista e Monitor Roma, Lisbona, Pereto (AQ)
Nicola Samorì
Nicola Samorì è nato nel 1977 a Forlì e si è diplomato nel 2004 all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Pittore e scultore, nel suo percorso si evidenzia il tentativo di mettere in pericolo forme derivate dalla storia della cultura occidentale; in esse l’apertura del corpo rappresentato e della superficie pittorica si mostrano senza soluzione di continuità e si ha l’impressione che la nascita di una nuova opera comporti sempre il sacrificio di una antica.
Il suo lavoro è stato esposto in musei e mostre nazionali e internazionali: 56. Esposizione Internazionale d’Arte la Biennale di Venezia ‘ALL THE WORLD’S FUTURES’; MOCAK, Kraków; 16a Quadriennale d’arte, Palazzo delle Esposizioni, Roma; Kunsthalle, Tübingen; TRAFO Centre for Contemporary Art, Szczecin; Palazzo Reale, Milano; YU-HSIU MUSEUM of ART, Nantou, Taiwan; Mart, Rovereto, Museo Archeologico Nazionale, Napoli; Palazzo Fava, Bologna; Villa d’Este, Tivoli.
Abbazia di San Giorgio Maggiore – Benedicti Claustra Onlus
La Benedicti Claustra Onlus, ramo non profit dell’Abbazia di San Giorgio Maggiore, nasce nel 2012 dalla volontà dei monaci benedettini di promuovere e sostenere, attraverso una collaborazione diretta, attività e progetti per lo sviluppo dell’arte e della ricerca artistica. La Comunità Monastica dell’Abbazia San Giorgio Maggiore a Venezia, nel solco di una tradizione secolare, ospita infatti regolarmente all’interno della Basilica Palladiana, iniziative culturali di forte connotazione spirituale. La presenza di opere d’arte contem- poranea all’interno di uno spazio sacro ha risvegliato la sensibilità dei fedeli e dei visitatori, innescando un fertile confronto che apre nuovi orizzonti di evangelizzazione e di dialogo. Le varie attività della Benedicti Claustra Onlus si inseriscono in un programma generale denominato “L’Arte salva l’Arte”: tutte le donazioni per le varie attività culturali vengono reinvestite nei restauri per la valorizzazione e la promozione del Patrimonio Storico Artistico dell’Abbazia.
Abate Stefano Visintin osb
Direttore e Curatore Istituzionale Carmelo A. Grasso
Petrae Fidei
Vittore Carpaccio 1516 – Nicola Samorí 2024
Abbazia di San Giorgio Maggiore, Venezia
22 dicembre 2024 – 09 marzo 2025
Orari di apertura: 10:00 – 17:00
Chiuso il lunedì
Ingresso libero
Info: abbazia@abbaziasangiorgio.it