Alcuni contenuti o funzionalità qui potrebbero non essere disponibili a causa delle tue preferenze sui cookie!

Ciò accade perché la funzionalità/contenuto contrassegnato come “Facebook Pixel [noscript]” utilizza cookie che hai scelto di disabilitare. Per visualizzare questo contenuto o utilizzare questa funzionalità, ti preghiamo di abilitare i cookie: clicca qui per aprire le tue preferenze sui cookie.

La Chiesa Madonna del Prato a Gubbio (PG): un restauro tra Fede e Bellezza

“La gloria di questa casa sarà più grande della gloria della casa precedente, dice il Signore degli eserciti; e in questo luogo io darò la pace.” – Aggeo 2:9

La Chiesa Madonna del Prato di Gubbio ha vissuto una storia travagliata a causa di numerosi eventi sismici che ne hanno compromesso la struttura. I terremoti del 1982 e del 1984 danneggiarono gravemente la chiesa, rendendo necessari interventi di consolidamento che culminarono nel 1992 con la riconsegna alla comunità parrocchiale. Tuttavia, nel 2016 un nuovo sisma la rese nuovamente inagibile, causando ulteriori lesioni, soprattutto agli stucchi, alle volte e agli affreschi. 

Interventi di Restauro 

I lavori di restauro sono iniziati il 23 ottobre 2019 sotto la direzione dell’architetto Francesco Raschi, con finanziamenti statali e dell’8×1000 della C.E.I. Le operazioni hanno riguardato vari aspetti della struttura, con l’obiettivo principale di mettere in sicurezza l’edificio e preservarne il valore storico e artistico. 

Messa in Sicurezza della Struttura 

La struttura presentava lesioni significative in archi e volte, con il rischio di ribaltamento della facciata principale. Queste problematiche erano visibili ad occhio nudo, con alterazioni cromatiche dovute al disomogeneo percolamento e dilavamento delle acque meteoriche. La cupola e la lanterna erano gravemente compromesse, richiedendo interventi strutturali per garantirne la stabilità. Per consolidare le fondamenta e le parti strutturali principali, sono state utilizzate tecniche innovative come l’iniezione di malte cementizie, l’utilizzo di fasce in acciaio galvanizzato e malte a base di calce, l’utilizzo di reti in fibra di basalto e dei trefoli in acciaio inox ad alta resistenza e l’uso di tiranti in acciaio inox per rinforzare le murature. Le lesioni sono state riparate mediante iniezioni di malte a base di calce idraulica naturale (NHL) e sistemi di cucitura armata con barre elicoidali in acciaio inox. 

Campanile 

Il campanile, elemento distintivo della chiesa, mostrava carenze strutturali negli ancoraggi, necessitando di un consolidamento per evitare il rischio di crolli. Sono stati installati nuovi ancoraggi in acciaio inox, garantendo una maggiore resistenza alle sollecitazioni sismiche future. 

Facciata 

La finalità di messa in sicurezza della facciata è stata raggiunta eseguendo fissaggi delle parti danneggiate e a rischio di caduta ed eliminando le sopravvenute disomogeneità della superficie del paramento, restituendo in definitiva compattezza alla materia dell’intero paramento. 

L’intera superficie è stata oggetto primariamente di una accurata rimozione dei depositi incoerenti da tutte le superfici, agendo con pennelli, spazzole di adeguata durezza e aspiratori. È stato quindi attuato un accurato trattamento consolidante, al fine di ripristinare l’adeguata consistenza della materia lapidea e delle malte, laddove interessate da fenomeni di disgregazione. Le scagliature e le parti instabili, alcune delle quali anche a rischio di caduta e per questo preventivamente rimosse, sono state fissate, impiegando resine epossidiche, con particolare cura al corretto posizionamento e alla adeguata tenuta dei frammenti, trattandosi in molti casi di volumi delle decorazioni architettoniche in aggetto o di parti scultoree. È stata successivamente attuata una accurata stuccatura per sigillare le mancanze, realizzata in maniera specifica con malte di differente composizione per la materia lapidea e per i giunti, ripristinando l’adeguata tenuta delle parti circostanti le stesse lacune, utile, inoltre, per impedire la penetrazione delle acque meteoriche e quindi l’innesco di fenomeni di deterioramento. Le distonie presenti sulla facciata sono state trattate con velature di latte di calce opportunamente pigmentata. 

Pavimentazione 

La pavimentazione, caratterizzata da estesi avvallamenti e fratturazioni, è stata smontata, catalogando ogni elemento, per poi passare alla pulitura ed al recupero, quando possibile, dei singoli mattoni che 

presentassero fratturazioni e/o scagliature per poi procedere alla ricomposizione. Durante gli scavi sono state rinvenute porzioni di una pavimentazione precedente, probabilmente riferibile a una “picciola chiesuola” preesistente. Questo ritrovamento ha arricchito ulteriormente il valore storico del sito. I mattoni gravemente fratturati sono stati sostituiti con altri di recupero, di simile colorazione, posati secondo il disegno originale. Inoltre, è stata inserita una nuova sottofondazione per garantire una maggiore stabilità del pavimento, prevenendo futuri cedimenti. Le operazioni di smontaggio e rimontaggio della pavimentazione sono state eseguite con tecniche tradizionali di posa, rispettando il disegno originario e utilizzando malte compatibili con quelle storiche. 

Interventi sul paramento murario e sulle decorazioni interne 

L’interno della chiesa ha richiesto un’attenzione particolare per preservare l’integrità degli elementi artistici e liturgici. Le volte sono state rinforzate con reti in fibra di vetro, applicate con resine epossidiche, per garantire una maggiore resistenza strutturale. 

L’intervento sugli elementi interni ha riguardato la messa in sicurezza dell’apparato decorativo in stucco, che, dopo le crisi sismiche del 2016, aveva subito un aggravamento generale della situazione statica, con anche il verificarsi della caduta di porzioni di modellato. L’intervento, dopo la rimozione delle polverulenze, ha mirato al ristabilimento dell’adesione tra supporto murario ed intonaci. Gli elementi in stucco in pericolo di caduta sono stati garzati o distaccati, per poi ripristinare un’ottimale adesione.

Si è proseguito con la pulitura degli elementi in stucco ed all’integrazione plastica degli elementi mancanti, intervenendo anche su porzioni di ampia dimensione per restituire unità di lettura all’opera. Si è proseguito con il raccordo cromatico per consentire una corretta lettura dell’opera. Il protettivo finale, steso su tutta la superficie in stucco, ha donato alla materia la rifrazione tipica delle opere in stucco. 

Sui dipinti Murali ad affresco presenti sulla lanterna, sulla cupola, i catini ed i medaglioni si è intervenuti rimuovendo le varie tipologie di depositi che li offuscavano. Si è garantita la conservazione ristabilendo la coesione e l’adesione della pellicola pittorica e degli intonaci di supporto iniettando prodotti specifici, reversibili, compatibili ed ampliamente sperimentati.

Il ritocco pittorico, successivo alla realizzazione delle stuccature, ha richiesto l’utilizza di diverse tecniche di ritocco, per restituire una unità di lettura cromatica dell’opera: dalla velatura ad acquerello, utilizzata sulle cadute di pellicola pittorica e sulle abrasioni, alla tecnica a neutro, utilizzata sulle zone in cui non erano possibili ricostruzioni se non per analogia, alla reintegrazione mimetica, utilizzata anche su alcune grandi stuccature, per ricostruire quelle zone deducibili da testimonianze fotografiche o perché parti di una ripartizione ripetuta.

Sull’altare maggiore in marmo si è intervenuti sugli elementi decorativi sommitali, le anfore laterali ed il frontone, che sono stati vincolati attraverso perni e tenditori in acciaio. 

Sugli altari e le pale d’altare si sono eseguiti interventi di pulitura, consolidamento e integrazione pittorica. Le statue e i rilievi, anch’essi danneggiati, sono stati restaurati utilizzando tecniche non invasive, rispettando il più possibile i materiali originali.

Gli interventi sugli altari hanno incluso la rimozione di depositi superficiali mediante pulitura chimica e meccanica, il consolidamento strutturale delle parti lignee e lapidee e la reintegrazione delle lacune con materiali e tecniche compatibili. 

Impianto Illuminotecnico 

Il restauro è stato arricchito dall’allestimento di un nuovo impianto illuminotecnico, sia interno che esterno, pensato per esaltare l’architettura barocca della chiesa. L’illuminazione esterna mette in risalto i dettagli architettonici, creando un percorso dal buio alla luce, culminante nella lanterna con il globo sormontato dalla croce. All’interno, l’illuminazione offre un’elevata resa cromatica, esaltando elementi architettonici, statue e rilievi, migliorando la visibilità delle cromaticità nei dipinti e nelle pale d’altare. L’impianto illuminotecnico è stato progettato utilizzando apparecchi LED a basso consumo energetico, con ottiche specifiche per l’illuminazione di beni culturali, garantendo un’illuminazione omogenea e rispettosa delle superfici storiche. 

Un Restauro Comunitario 

Il restauro della Chiesa Madonna del Prato è stato un progetto condiviso con la comunità, che ha visto una partecipazione attiva nella cura di questo importante monumento eugubino. La collaborazione tra architetti, storici dell’arte e parrocchiani ha permesso di restituire alla chiesa il suo antico splendore, rispettando al contempo l’integrità storica e artistica dell’edificio

In conclusione, il restauro della Chiesa Madonna del Prato non è stato solo un’opera tecnica, ma un viaggio di fede e comunità. Questo intervento ha riportato alla luce la bellezza e la spiritualità di un luogo sacro, capace di accogliere e ispirare fedeli e visitatori, testimoniando come la cura del patrimonio artistico e religioso possa essere un atto di devozione e amore per la propria storia e cultura.


Restauro della chiesa Madonna del Prato di Gubbio (PG)

Committente: Parrocchia di Madonna del Prato di Gubbio (PG) 

Diocesi: Diocesi di Gubbio 

Vescovo: S.E. Mons. Luciano Paolucci Bedini 

Legale rappresentante parrocchia: Don Fabricio Cellucci 

Comune: Gubbio (PG) 

Gruppo di lavoro: 

  • • Don Fabricio Cellucci (Parroco della parrocchia di Madonna del Prato e consulente liturgico); 
  • •Arch. Francesco Raschi (progettazione e direzione dei lavori della parte architettonica e restauro – progettazione illuminotecnica – progettazione adeguamento liturgico); 
  • • Ing. Bei Gianluca (progettista e direttore dei lavori della parte strutturale); 
  • • Arch. Katia Billai (collaboratore parte progettuale e responsabile della sicurezza in fase progettuale ed esecutiva); 
  • • Arch. Eleonora Minelli (collaboratore parte progettuale); 
  • • P.I. Ramacci Antonio (progettista impianto termico); 
  • • Ing. Mantenuto Andrea (progettista impianto termico); 
  • • Nino Pieri (restauratore) 
  • • Dott. Lorenzo Rughi (responsabile ufficio edilizia di culto della Diocesi di Gubbio); 
  • • Elisa Polidori (responsabile ufficio beni culturali della Diocesi di Gubbio); 
  • • Matteo Andresini (economo della Diocesi di Gubbio) 
  • • Paolo Salciarini (consulente generale del progetto e già responsabile ufficio beni culturali della Diocesi di Gubbio); 
  • • Don Giuliano Salciarini (già economo della Diocesi di Gubbio). 

Importo dei lavori: (contributo CEI 8xmille+ contributo statale sisma 2016) 


Lo studio di architettura Francesco Raschi, con sede in Umbertide (PERUGIA), opera principalmente nel settore del restauro e risanamento conservativo di edifici storici, pubblici e di culto, dove ha acquisito una vasta esperienza. 

Lo studio è specializzato nel restauro architettonico di edifici religiosi, nell’adeguamento liturgico secondo le normative ecclesiastiche e nella progettazione illuminotecnica per valorizzare gli spazi sacri e storici. Questi settori rappresentano il cuore dell’attività professionale negli ultimi decenni. Inoltre, lo studio si occupa della valorizzazione e riqualificazione dell’edilizia pubblica e privata, affrontando interventi di restauro, consolidamento e restyling architettonico. 

Condividi

Lascia un commento

Su questo sito web utilizziamo strumenti di prima o terza parte che memorizzano piccoli file (cookie) sul tuo dispositivo. I cookie vengono normalmente utilizzati per consentire al sito di funzionare correttamente (cookie tecnici), per generare rapporti sull’utilizzo della navigazione (cookie statistici) e per pubblicizzare i nostri servizi/prodotti in modo appropriato (cookie di profilazione). Possiamo utilizzare direttamente i cookie tecnici, ma hai il diritto di scegliere se abilitare o meno i cookie statistici e di profilazione. Abilitando questi cookie, ci aiuti a offrirti un’esperienza migliore.

Alcuni contenuti o funzionalità qui potrebbero non essere disponibili a causa delle tue preferenze sui cookie!

Ciò accade perché la funzionalità/contenuto contrassegnato come “%SERVICE_NAME%” utilizza cookie che hai scelto di disabilitare. Per visualizzare questo contenuto o utilizzare questa funzionalità, ti preghiamo di abilitare i cookie: clicca qui per aprire le tue preferenze sui cookie.