Il 15 marzo scorso, l’Ordine degli Architetti P.P.C. della Provincia di Vercelli ha celebrato gli ottocento anni della basilica romanico-gotica di Sant’Andrea attraverso un importante momento di riflessione aperto alla città.
Un evento costruito con la passione di chi ama l’Architettura, con il patrocinio del Comune e la collaborazione della Soprintendenza e l’aiuto insostituibile di molte aziende che hanno creduto nell’iniziativa, sostenendola e diventandone partner.
Cuore della manifestazione il dono di una lastra celebrativa e simbolica dell’amore che gli architetti possiedono da sempre per la Basilica, simbolo ottocentenario della sapienza artigiana e costruttiva che ha reso Vercelli eccellente nella storia. La lastra è stata collocata in Basilica durante un convegno sul cantiere medievale accompagnato da Canti Gregoriani e momenti di riflessione.
La grande Basilica a stento è riuscita a contenere la folla interessata all’evento che, proveniente da Vercelli ma non solo, ha mostrato l’empatia tra una chiesa e il suo contesto d’insediamento, nonché il rapporto simbiotico tra fede e architettura. L’impegno profuso dagli organizzatori è stato pago del grande successo della manifestazione, che speriamo possa essere anche grazie alla testimonianza di “Chiesa Oggi”, un momento di riflessione sull’importanza dell’edificio chiesa come luogo di incontro, di crescita consapevole e di fare comunità. Una comunità allargata che speriamo venga a visitare la nostra bella città per comprendere una storia costruita da sapienti architetti che con lungimiranza hanno saputo costruire edifici che a distanza di secoli ancora sanno coinvolgerci ed affascinarci, come solo la vera architettura sa fare.
Arch. Marco Somaglino
Il Presidente dell’Ordine degli Architetti P.P. e C. della Provincia di Vercelli
Gli organizzatori dell’Evento:
Arch. Marco Somaglino Presidente dell’Ordine Architetti P.P. e C. della Provincia di Vercelli
Arch. Patrizia Ferrarotti, Tesoriere
Arch. Mario Bona, Relatore
Arch. Germana Corradino,
Commissione Restauro dell’Ordine
Arch. Fabrizio Manferti, Segretario
Il cantiere medievale
a cura dell’arch. Mario Bona
Nel contesto della manifestazione organizzata dall’Ordine degli Architetti della Provincia di Vercelli in occasione dell’ottocentesimo anniversario della costruzione dell’Abbazia di S. Andrea in Vercelli, il collega arch. Mario Bona ha intrattenuto il folto pubblico cittadino presente su aspetti curiosi e poco conosciuti legati all’edificazione dell’edificio romanico-gotico.
L’oratore, con proiezione di fotografie, ha illustrato lo svolgimento dei lavori in un cantiere medievale, soffermandosi sulle specializzazioni della maestranze coinvolte nei lavori: muratori, scalpellini, carpentieri ecc…
sul funzionamento di attrezzature particolari; sull’utilizzo appropriato di materiali laterizi, lapidei, lignei, leganti, presentando strutture provvisorie di armatura, centine, ponteggi; sottolineando la perfezione tecnica e statica delle murature, degli archi a tutto sesto, degli archi ogivali e l’altissima specializzazione della manodopera italiana e francese, che in questo cantiere ha collaborato in perfetta armonia, per realizzare un edificio di alta architettura.
Città d’Arte da Sempre
Vercelli, Città d’Arte da sempre, celebra gli 800 anni dell’abbazia di Sant’Andrea e rende omaggio al Cardinale Guala Bicchieri che ne finanziò la costruzione nel 1219.
Tra le diverse iniziative che il Comune ha predisposto per le celebrazioni spicca la mostra dell’edizione 1217 della Magna Charta Libertatum che si tiene sino a domenica 9 giugno nella sede espositiva dell’ex chiesa di San Marco.
Fu proprio grazie al sapiente lavoro di questo prelato, che seppe esprimersi ai più alti livelli dell’ “ars diplomatica”, che oggi possiamo ricordare e celebrare gli 800 anni di quello che consideriamo il fiore all’occhiello dell’architettura vercellese e il simbolo della nostra Città.
Il Sindaco del Comune di Vercelli
Prof.ssa Maura Forte
Sant’Andrea a Vercelli: storia e restauri
L’abbazia di Sant’Andrea fu fondata nel 1219 per volontà del cardinale Guala Bicchieri, diplomatico, mecenate e viaggiatore al servizio dello Stato Pontificio.
Egli coinvolse, per la sua costruzione, maestranze locali e d’Oltralpe e scelse per la gestione i Canonici Regolari Sanvittorini di Parigi che conobbe durante una missione in Francia e di cui apprezzava i valori di dottrina e di cultura.
Consacrata nel 1225, la chiesa fu conclusa probabilmente due anni dopo la morte del cardinale, seguirono periodi di splendore a cui se ne alternarono altri di decadenza.
All’inizio del XV secolo l’abate Dal Verme fece costruire la torre campanaria ubicata sul lato sud-orientale.
Ai Sanvittorini succedettero nel 1466 i Canonici Lateranensi che gestirono i beni fino al 2009 anche se in modo non continuativo. Entro il primo ventennio del Cinquecento, l’abate Pettenati arricchì con apparati decorativi e un nuovo coro ligneo l’aula e riplasmò il chiostro.
I primi restauri, compiuti a partire dal 1822 dal Conte Arborio Mella, mirarono sostanzialmente alla restituzione stilistica del monumento.
I problemi di dissesto statico furono risolti invece nel 1926 con l’intervento dell’ing. Giberti che rafforzò con contrafforti il frontone di facciata e nel 1942 con il consolidamento del tiburio ad opera dell’ing. Verzone.
Negli anni seguenti, con fondi ministeriali, regionali e comunali, la Soprintendenza di Torino e il Comune di Vercelli, proprietario dell’abbazia dal 1868, eseguirono i restauri delle decorazioni interne della chiesa, dei prospetti esterni e delle coperture secondo criteri conservativi. Il complesso mantenne sostanzialmente inalterati, fatto assai raro, i caratteri architettonici riferibili al romanico lombardo ed emiliano e al gotico francese e la configurazione planivolumetrica della chiesa a tre navate e dei fabbricati adiacenti adibiti alla vita comunitaria dei religiosi.
arch. Elena Frugoni
Referente Soprintendenza Archeologia Belle Arti e
Paesaggio per le provincie di Biella, Novara,
Verbano-Cusio-Ossola-Vercelli
Fulcro della Cristianità
L’Arcidiocesi di Vercelli partecipa con interesse e attenzione agli eventi legati agli 800 anni dell’edificazione dell’Abbazia di Sant’Andrea.
Il luogo sacro, da sempre utilizzato da religiosi, è ancora oggi fulcro della cristianità locale unitamente alla vicina cattedrale dedicata a Sant’Eusebio, patrono della città e del Piemonte.
E’ importante menzionare, ai fini ecclesiastici, alcuni fondamentali passaggi storici della proprietà. Si ricorda che ai canonici regolari di San Vittore di Parigi, originari affidatari dell’Abbazia da parte del cardinale Guala Bicchieri, succedevano nel 1466 i canonici regolari lateranensi.
Papa Pio VI, nel 1798 sopprimeva l’Abbazia di Sant’Andrea. Nel 1802, durante l’invasione francese, la chiesa veniva sconsacrata e ridotta a magazzino, scuderia e ospedale militare. Con la restaurazione sabauda, avviata nel 1814, l’abbazia veniva liberata dall’uso profano. Nel 1823 Mons. Grimaldi affidava l’uso della stessa alla giovane congregazione diocesana degli Oblati di Sant’Eusebio e San Carlo. Nel 1866 il Governo italiano sopprimeva la congregazione degli Oblati, e poco dopo il complesso ceduto al Comune di Vercelli.
Nel 1930 il Comune, tramite una convenzione ancora in corso, assegnava l’officiatura all’Ordine dei canonici lateranensi. Attualmente tale attività è affidata alla Congregazione dei Missionari Oblati di Maria Immacolata e alle Sorelle della Fraternità della Trasfigurazione. La restante parte di edificio è concessa in uso all’Università del Piemonte Orientale, Dipartimento di Studi Umanistici, ad esclusione del “Piccolo Studio”, lasciato in disponibilità al Comune di Vercelli. Nell’abbazia di celebrano ancora oggi sante messe feriali e festive unitamente ad attività di valorizzazione culturale e a carattere pastorale e spirituale.
Gli eventi che hanno caratterizzato le attuali celebrazioni sono legati alla centrale figura del cardinale Guala Bicchieri, in principio canonico della cattedrale di Vercelli, e alla sua importante missione in Inghilterra come legato pontificio di Innocenzo III e Gregorio IX. Nel 1216 e 1217 siglò alcune fondamentali versioni della “Magna Charta” unitamente a Guglielmo il Maresciallo, documenti che segneranno la storia civica ed ecclesiastica dei secoli successivi.
I proventi economici di questa importante azione diplomatica furono quindi investiti nella realizzazione di questa prima straordinaria abbazia gotica in Italia (1219-1227). La “Magna Charta” del 1217, proveniente dalla capitolo della cattedrale di Hereford, è quindi temporaneamente a Vercelli nella prestigiosa sede della ex chiesa di San Marco, nella mostra “La Magna Charta. Guala Bicchieri e il suo lascito. L’Europa a Vercelli nel Duecento”, mostra organizzata dal Comune di Vercelli in collaborazione con l’Arcidiocesi e l’Università del Piemonte Orientale, curata da Daniele De Luca e Saverio Lomartire.
S.Ecc. Mons Marco Arnolfo,
arcivescovo diocesi metropolita di Vercelli